venerdì 13 febbraio 2015

SBLOCCATO IL PRG DEL PORTO - analisi di una notizia

Domenica 8 febbraio il quotidiano locale dava notizia, a seguito di un'interrogazione del sen. Russo, che non esiste più alcun tipo di impedimento concreto all'assenso definitivo da parte della commissione VAS/VIA al Piano regolatore del porto di Trieste.



Confermando che lo strumento urbanistico dell'area portuale riveste un'importanza primaria per dare conformità urbanistica e concretezza ai
progetti di cui si parla da tanti anni, e toglie definitivamente la discrezionalità a chi governa il Porto per quanto concerne la destinazione d'uso delle aree in esso ricomprese, si ritiene che le dichiarazioni del Ministro Galletti e del sen. Russo siano ancora solamente degli annunci, posto che il pronunciamento della Commissione VAS/VIA  può comportare anche la richiesta di modifiche, integrazioni, prescrizioni, tali da richiedere adeguamenti non solo formali ma anche sostanziali dello strumento, necessitando quindi di ulteriori tempi per la sua operatività definitiva.

Il ministro può dire che la commissione ha tutto il materiale per esprimere il parere ma…….. non può anticipare il giudizio della commissione con la sua palla di vetro

Inoltre va ricordato che il Piano regolatore del Porto necessita di un provvedimento congiunto tra Ministero dell'Ambiente e quello dei Beni Culturali, i cui tempi di concertazione oggi non sono definibili.

Va evidenziato pure che è in corso una procedura d'infrazione da parte della Comunità europea per come è stata approvata la Variante al Porto Vecchio, procedimento di cui non si sente parlare, mentre sarebbe interessante conoscere quali siano le risposte che si stanno predisponendo  e se questo provvedimento può richiedere modifiche procedimentali tali da incidere sulle destinazioni d'uso e quindi sul futuro di quell'area.
 
esperto amministrativo
Infatti non si può prescindere dal fatto che l'emendamento del sen. Russo, in merito alla sdemanializzazione  del P.V., che prevede una nuova perimetrazione delle aree demaniali in questo ambito, potrebbe configurare pure una rivisitazione dell'ambito su cui l'Amministrazione portuale esercita la sua giurisdizione rispetto ad oggi.

Ci è difficile immaginare che sia possibile delimitare e di conseguenza escludere dal perimetro che rimane soggetto all’APT alcune aree specifiche da Barcola Bovedo a Muggia senza un apposito provvedimento ministeriale.

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