Domenica 8 febbraio il quotidiano locale dava
notizia, a seguito di un'interrogazione del sen. Russo, che non esiste più
alcun tipo di impedimento concreto all'assenso definitivo da parte della
commissione VAS/VIA al Piano regolatore del porto di Trieste.
Confermando che lo strumento urbanistico
dell'area portuale riveste un'importanza primaria per dare conformità
urbanistica e concretezza ai
progetti di cui si parla da tanti anni, e toglie definitivamente la discrezionalità a chi governa il Porto per quanto concerne la destinazione d'uso delle aree in esso ricomprese, si ritiene che le dichiarazioni del Ministro Galletti e del sen. Russo siano ancora solamente degli annunci, posto che il pronunciamento della Commissione VAS/VIA può comportare anche la richiesta di modifiche, integrazioni, prescrizioni, tali da richiedere adeguamenti non solo formali ma anche sostanziali dello strumento, necessitando quindi di ulteriori tempi per la sua operatività definitiva.
progetti di cui si parla da tanti anni, e toglie definitivamente la discrezionalità a chi governa il Porto per quanto concerne la destinazione d'uso delle aree in esso ricomprese, si ritiene che le dichiarazioni del Ministro Galletti e del sen. Russo siano ancora solamente degli annunci, posto che il pronunciamento della Commissione VAS/VIA può comportare anche la richiesta di modifiche, integrazioni, prescrizioni, tali da richiedere adeguamenti non solo formali ma anche sostanziali dello strumento, necessitando quindi di ulteriori tempi per la sua operatività definitiva.
Il ministro può dire che la commissione ha
tutto il materiale per esprimere il parere ma…….. non può anticipare il giudizio
della commissione con la sua palla di vetro
Inoltre va ricordato che il Piano regolatore
del Porto necessita di un provvedimento congiunto tra Ministero dell'Ambiente e
quello dei Beni Culturali, i cui tempi di concertazione oggi non sono
definibili.
Va evidenziato pure che è in corso una
procedura d'infrazione da parte della Comunità europea per come è stata
approvata la Variante al Porto Vecchio, procedimento di cui non si sente
parlare, mentre sarebbe interessante conoscere quali siano le risposte che si stanno predisponendo e se questo
provvedimento può richiedere modifiche
procedimentali tali da incidere sulle destinazioni d'uso e quindi sul futuro di
quell'area.
Infatti non si può prescindere dal fatto che
l'emendamento del sen. Russo, in merito alla sdemanializzazione del P.V., che prevede una nuova
perimetrazione delle aree demaniali in questo ambito, potrebbe configurare pure
una rivisitazione dell'ambito su cui l'Amministrazione portuale esercita la sua
giurisdizione rispetto ad oggi.
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