martedì 16 giugno 2020

RICEVIAMO DA WILLIAM STARC IL SEGUENTE CONTRIBUTO


ESOF SOLO EVENTO O L'INIZIO DI UN NUOVO RAPPORTO TRA SCIENZA E CITTA' ?

SCIENCE IN THE CITY

The Science in the City Festival is an important feature of every ESOF edition and is for people of all ages who are curious about science. Thanks to interactive shows, the Festival is also a great way for delegates to experience how science engages, interacts, and builds bridges between researchers, delegates and the public. 
Questo incipit fa parte della presentazione delle iniziative incluse nel Festival di ESOF e in particolare è significativa la proposizione: “Il Festival è pure un ottimo modo per i delegati del settore a sperimentare come la scienza si rapporta, interagisce e costruisce ponti tra ricercatori, delegati e il pubblico”.
L'evento ESOF, rinviato a settembre per causa della pandemia, procede per offrire alla città, designata capitale Europea della Scienza per il 2020, un'occasione unica per  un incontro costruttivo tra scienza e cittadini. Questo evento, articolato in un ricco programma di manifestazioni, dibattiti, ecc., mira a coinvolgere la città e il suo retroterra regionale, nazionale ed internazionale con il mondo della ricerca, contribuendo così a stabilire una connessione non solo fisica ma pure di relazioni sociali tra addetti e cittadini,  attivando nuovi rapporti tra istituti scientifici, realtà urbana e mondo della produzione.
Le sfide che questo territorio deve affrontare per raggiungere questo obbiettivo sono molteplici:
1) essere capace di cogliere le potenziali applicazioni dei risultati delle ricerca, offrendo  opportunità di applicazione del know how di cui si dispone alle imprese in modo da sviluppare processi e prodotti ad alta innovazione. Sussistono le condizioni per avviare questo incontro tra scienza e produzione, quali le azioni da intraprendere e chi sono i soggetti che lo promuovono?
Da un 'indagine a livello nazionale è emerso che il 30% di nuovi posti di lavoro generati nel nostro paese, richiederebbero figure professionali STEAM, acronimo che richiama discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche, artistiche e matematiche, che in questo momento sono molto difficili da reperire e mettono in difficoltà le imprese che vogliono innovare e devono competere sui mercati internazionali.
In un recente dibattito, promosso dall'Associazione Dialoghi Europei  si è cercato di capire come le istituzioni che operano a livello locale nel campo della Scienza e Ricerca  interagiscono con il mondo della produzione, quale potenziale fruitore per l'applicazione dei risultati della ricerca, e conseguentemente con la possibilità di attrarre e insediare nuove imprese e produzioni ad alto valore aggiunto.
Due qualificati rappresentati dell'Associazione degli Industriali hanno evidenziato cosa si stia facendo per favorire la collaborazione e la conoscenza tra imprese e istituti scientifici per dare risposta alla necessità di innovare processi e prodotti, e allo stesso tempo superare l'attuale “divide digitale” per lavorare con strumenti più idonei. Il coinvolgimento progressivo del mondo della istruzione è l'obiettivo perseguito dalla Associazione degli industriali, in quanto la Scuola media superiore e l' Università in ambito locale vedono ancora prevalere in numero consistente e maggioritario le iscrizioni per il conseguimento del diploma e della laurea nelle specializzazioni non tecniche e scientifiche, ponendo un serio problema al reclutamento della necessaria forza lavoro sufficientemente preparata da impiegare nei processi di innovazione a supporto delle imprese.
Le Start Up, presenti nel comprensorio del BIC (business innovation center) e nell' Area di Ricerca, sono ancora in numero limitato, scontando in parte sia la debolezza del comparto industriale nella provincia di Trieste, che la concorrenza internazionale dovuta a politiche più dinamiche intraprese dalle altre nazioni per sostenere, promuovere e pubblicizzare lo sviluppo di tali iniziative.
Dal dibattito è emerso che per  la maggior parte della popolazione, fruitrice delle conquiste scientifiche attraverso la tecnologia usata quotidianamente, questo mondo rimane ancora da scoprire per le opportunità che offre, e l'orientamento delle nuove generazioni a questa prospettiva occupazionale e di sviluppo rimane ancora limitata.
La notizia che l'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Orientale ha stipulato una collaborazione  con il mondo scientifico per affrontare con gli strumenti adeguati le sfide che la globalizzazione comporta nel mondo del lavoro portuale, va nella direzione sopra accennata. Inoltre, considerato che il Presidente dell'Autorità Portuale presiede pure il Consorzio che gestisce l'ex Ente Zona Industriale di Trieste,  si auspica che tale iniziativa  possa coinvolgere entrambi i comprensori portuale-industriale considerandoli come un unico sistema produttivo in grado di interagire con il mondo della ricerca.
2) Essere capace di entrare nella rete mondiale delle città che ospitano istituti di ricerca, diventando un nodo importante per il sistema scientifico internazionale, offrendo servizi e facilities per il comparto della ricerca, in modo da attrare ulteriori Istituzioni ed Organismi.  Sussistono le condizioni per realizzare questo obbiettivo?
A partire dagli anni '70 dello scorso secolo, su precisa volontà politica di offrire uno sviluppo alternativo alla città, una volta risultata impraticabile l'ipotesi di insediare a cavallo del confine una grande zona industriale prevista dagli accordi di Osimo tra Italia e Yugoslavia, vi sono state le prime iniziative per attirare soggetti istituzionali in campo scientifico.
Un concorso di idee a livello nazionale appositamente bandito per insediare un'Area di Ricerca comprensiva di Sincrotrone, ha permesso all'Amministrazione comunale di confermare una consistente area sul Carso, destinando  e  vincolando una superficie di più di 2 milione di mq per l'insediamento di istituti in cui sviluppare attività di studio e ricerca.
Nel territorio comunale, nell'arco temporale di 40 anni, si sono localizzate e potenziate diverse Istituzioni di ricerca nazionali ed internazionali: ICTP a Grignano-Miramare, Sissa, prima a ridosso di Miramare ora tra Opicina e Gretta, OGS a Borgo Grotta, ecc.
Nonostante la crescita costante di questo settore nel corso degli anni, attraverso la diversificazione e specializzazione delle ricerche e studi che in esso si svolgono, e l'importanza per il numero rilevante di occupati ad alta qualifica professionale, il rapporto ricercatori/abitanti è il migliore d'Italia,  non si può ancora definirlo come un sistema organico che si coordina e si integra tra le sue diverse attività.
Gli Istituti scientifici e di Ricerca sono ubicati in ambiti di grande pregio ambientale e paesaggistico ma al di fuori del tessuto urbano e comunque senza un piano e/o progetto che consenta una loro integrazione funzionale con il resto del territorio.  La dispersione territoriale delle sedi in cui si svolgono le attività di studio e ricerca, accentua la separazione di questo comparto da quanto si svolge quotidianamente nella città e le manifestazioni pubbliche che vengono organizzate pure dal mondo scientifico, con la partecipazione di personalità di fama mondiale, si circoscrivono ed esauriscono all'interno delle loro sedi e degli addetti ai lavori.
Il personale scientifico che frequenta ed esercita le attività di ricerca e studio è ospite per un tempo determinato nelle stesse e difficilmente riesce a stabilire un rapporto, al di fuori dell'orario di servizio, con la città. Trieste vanta una tradizione di essere una città in cui le Comunità di diversa provenienza, per lingua, per religione, per cultura, hanno potuto convivere e organizzarsi dando prestigio alla sua storia e concorrendo al suo sviluppo economico, ed essendo la comunità scientifica composta da persone provenienti da tutte le parti del mondo, a maggior ragione ESOF rappresenta la possibilità per iniziare e favorire l'avvio di una nuova fase dove le istituzioni scientifiche e gli addetti alle stesse vengano percepiti non come parti a se stanti ma parti interagenti alla vita economica e sociale  della città. 
Le potenziali relazioni e scambi con un vasto intorno geografico, al quale appartengono gli addetti nel comparto della ricerca, consentirebbe alla comunità locale un'opportunità ulteriore per sviluppare rapporti economici e sociali a tutti i livelli con i paesi di provenienza.  Politiche volte a favorire questa potenzialità non sono state fino ad oggi mai perseguite.
Sul finire degli anni '70 si insediavano i primi istituti scientifici, la situazione geopolitica era caratterizzata dal mondo diviso in due blocchi contrapposti. Oggi invece, con il contesto geopolitico dominato in Europa dall'esistenza della UE , la  valorizzazione del patrimonio scientifico esistente a Trieste, può essere un veicolo di relazioni internazionali, soprattutto con i Paesi dei Balcani non facenti parte della UE. Sono essi ad essere stati determinanti nell'assegnazione di ESOF a Trieste in quanto molto interessati a sviluppare i loro istituti scientifici e collaborare con quelli presenti nel nostro territorio per attingere dalla loro esperienza.
…continua…..


1 commento:

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    Ecco la sua E-mail : combaluzierp443@gmail.com    



































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