martedì 2 giugno 2020

COME ANDARE AVANTI DOPO IL CORONAVIRUS




Ieri, sulla rivista www.firstonline il prof. Franco Amatori, l’unico europeo insignito del premio alla carriera dell’American Business History Association,  rispondendo a un articolo di Romano Prodi, che riteneva necessario un intervento dello stato nell’azionariato delle grandi imprese italiane per aiutarle ad uscire dalla crisi o per impedire che vegano acquisite da gruppi stranieri, si chiedeva: ma a quel punto le imprese diventano delle agenzie pubbliche o rimangono imprese governate da un management del tutto indipendente? Agenzie pubbliche significa che debbono sottostare a particolari vincoli nell’interesse collettivo (p.es. destinare una quota degli investimenti al Sud). Forse sarebbe meglio, prosegue Amatori, ritornare con il pensiero all’esempio del New Deal americano, quando certe imprese uscirono dalla crisi con una struttura decentrata ed un azionariato diffuso. Le public company come la General Motors avrebbero in pochi anni colmato il divario e poi ampiamente superato quelle che erano rimaste chiuse in un sistema autocratico come la Ford.
Nello stesso numero della rivista online di Auci e Locatelli, il direttore della Fondazione Golinelli di Bologna sostiene invece che priorità assoluta per l’Italia che vuole uscire dalla crisi è quella di concentrare gli sforzi sulla scuola. La chiusura delle scuole e i problemi sociali che questo ha comportato per i genitori, per quelli che hanno continuato a lavorare, per quelli rimasti a casa disoccupati ma anche per quelli che hanno lavorato da casa in smart working, è stato forse il prezzo più alto che abbiamo pagato. Perciò lo Stato è sul sistema della formazione che deve puntare come scelta strategica, non solo per l’educazione dei giovani e la loro preparazione al mondo del lavoro ma anche per colmare diseguaglianze che in questi mesi sono apparse evidenti, per esempio nelle infrastrutture digitali (reti a banda larga) o nella maggiore o minore dotazione di dispositivi tecnologici presso le famiglie. Perché la scuola del futuro dovrà in misura maggiore o minore ricorrere anche all’insegnamento a distanza.
Ecco due esempi di scelte strategiche: rafforzare le imprese o rafforzare la scuola? Lo stato i soldi dove deve metterli prima di tutto?
Il mondo della logistica e dello shipping, così povero di “campioni nazionali”, dominato da colossi multinazionali nell’e-commerce come nel terminalismo portuale, dotato d’imprese estremamente gelose della loro autonomia, ci sembra che dovrebbe scegliere la seconda ipotesi. Abbiamo sempre lamentato la subalternità logistica dell’Italia. Cercare di rimediare oggi è un po’ tardi. Le scelte, come quelle che ha fatto la Germania, dovevamo farle 30 anni fa.

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