Caro
lavoratore e cara lavoratrice,
come
avrai forse già sentito, il CLPT - Coordinamento dei Lavoratori Portuali di
Trieste è uscito da USB, comunicando in una lettera a noi e a tutte le aziende
del porto di Tirieste la volontà di rompere il legame che da anni teneva unite
le due organizzazioni.
La
decisione di uscire da un sindacato, così
come quella di iscrizione allo stesso riguardano però il singolo
individuo e nessun gruppo può sostituirsi alla volontà del singolo.
Siamo
sinceramente preoccupati di questa assurda decisione, in quanto rischia di
compromettere inevitabilmente i rapporti di forza nei confronti delle aziende,
e certamente produrrà degli effetti negativi su tutte le vertenze sia
individuali e collettive che il CLPT seguiva direttamente a nome di USB.
Oggi
il CLPT, non ha alcun tipo di struttura e non può garantire nulla ai propri
iscritti, nemmeno la compilazione di una
banalissima richiesta di assegni familiari. Non è istituzionalmente riconosciuto
e potrà appoggiarsi solo a enti fiscali esterni con possibili sovraccosti per
il lavoratore che invece ha diritto ad avere dei servizi gratuiti in qualità di
nostro iscritto.
VOGLIAMO
PERO' TRANQUILIZZARTI:
USB
c’è, continuerà ad esserci in porto, e proseguiremo a garantire tutele e
servizi perché noi non lasciamo solo nessuno. A breve ci saranno grandi novità
per gli iscritti USB dentro al porto ed anche vantaggi importanti.
Gli
accordi sindacali sottoscritti in porto sono stati sottoscritti formalmente
dalla Organizzazione Sindacale USB, e alla nostra organizzazione (e non al
CLPT) appartiene il diritto alla negoziazione; le aziende ne sono già
consapevoli oltre ad aver già ricevuto una nostra lettera a riguardo.
Il
nostro lavoro sul salario e e sulle opportunità occupazionali che l’allegato
VIII offre ai lavoratori portuali e sulle ricadute positive sull' economia
cittadina deve assolutamente continuare, e non può sicuramente essere messo in
mano a soggetti che oggi non hanno più alcuna rappresentatività.
Affinché
i benefici dell’Allegato 8 ricadano soprattutto sui lavoratori è indispensabile
che USB continui ad essere sostenuta nella sua iniziativa.
Le
motivazioni che il CLPT ha espresso per spiegare la rottura con USB sono di tipo economico. Dicono, che USB non
avrebbe rispettato gli accordi (quali?) che prevedevano stanziamenti da USB
verso CLPT. Ovviamente possiamo dimostrare che non è così e, nonostante non ci sia mai stato alcun
accordo firmato, USB ha sempre sostenuto TUTTE le spese ed i rimborsi
dell'attività sindacale del CLPT. E ciò è chiaramente comprovabile con tutte le
ricevute in nostro possesso. Se avete dei dubbi passate da noi a verificare con
i vostri occhi.
Se
il CLPT afferma di non aver ricevuto nulla, a questo punto ci chiediamo invece
come siano state utilizzate le ingenti somme messe a disposizione, in
particolare quelle degli ultimi mesi.
Noi
pensiamo però che le motivazioni di questa rottura siano ben altre:
Sono
dovute alla incompatibilità, divenuta ormai inconciliabile, tra due modi
di intendere il ruolo del sindacato.
Vogliamo
fare un solo esempio, tra tanti: le
580 firme che sono state raccolte l’anno scorso sulla
detassazione del lavoro portuale.
580
firme per:
1. l’assunzione diretta di tutti i lavoratori operanti
in porto, operativi e amministrativi da parte dell’ente gestione del Porto
Franco.
2.
un tavolo di trattativa per stabilire un nuovo contratto di primo livello per i lavoratori dell’area portuale.
3.
un regime fiscale agevolato per i salari.
Per
questo tu e altri colleghi avete firmato. Dove sono andate a finire queste
richieste?
A
Roma, all’ incontro al Senato con
Patuanelli le proposte avanzate dal CLPT
sono state altre, mai condivise con USB: proposte a tratti imbarazzanti come
gli accenni ad una Flat-tax, nonchè la richiesta di detassare senza limite gli
straordinari, una proposta che favorisce solo gli imprenditori.
Non
serve spiegare che se lo straordinario
costa all’imprenditore meno di un’ora di lavoro normale, si rischia di essere
costretti a lavorare di più e si fa venire meno la necessità di nuove
assunzioni. E chi ha chiesto al CLPT di portare al ministero una richiesta del
genere?? I lavoratori non di sicuro.
Inoltre
pesa sulle tempistiche di questa trattativa la questione sull'IMU delle
imprese: guarda caso la mobilitazione del CLPT è partita solo quando è emerso
questo problema per le aziende, dopo mesi di immobilismo.
Ci
teniamo a dire che da parte nostra c'è stata sempre l'intenzione di mantenere
il rapporto con il CLPT anche chiarendo questi passaggi per noi poco
comprensibili; ma dopo la loro rottura ci chiediamo a quali logiche oggi
risponda l'operato di questo comitato.
Infine
vogliamo ricordare che la rottura con USB produrrà di conseguenza anche la
rottura tra il CLPT ed il WFTU (World Federation of Trade Union) di cui la
nostra organizzazione è componente.
USB
a breve comunicherà tutti i riferimenti per i lavoratori portuali
Nessun commento:
Posta un commento