sabato 17 agosto 2019

LETTERA USB AI LAVORATORI SULLA ROTTURA CON CLPT


Caro lavoratore e cara lavoratrice,



come avrai forse già sentito, il CLPT - Coordinamento dei Lavoratori Portuali di Trieste è uscito da USB, comunicando in una lettera a noi e a tutte le aziende del porto di Tirieste la volontà di rompere il legame che da anni teneva unite le due organizzazioni.
La decisione di uscire da un sindacato, così  come quella di iscrizione allo stesso riguardano però il singolo individuo e nessun gruppo può sostituirsi alla volontà del singolo.

Siamo sinceramente preoccupati di questa assurda decisione, in quanto rischia di compromettere inevitabilmente i rapporti di forza nei confronti delle aziende, e certamente produrrà degli effetti negativi su tutte le vertenze sia individuali e collettive che il CLPT seguiva direttamente a nome di USB.

Oggi il CLPT, non ha alcun tipo di struttura e non può garantire nulla ai propri iscritti, nemmeno la  compilazione di una banalissima richiesta di assegni familiari. Non è istituzionalmente riconosciuto e potrà appoggiarsi solo a enti fiscali esterni con possibili sovraccosti per il lavoratore che invece ha diritto ad avere dei servizi gratuiti in qualità di nostro iscritto.

VOGLIAMO PERO' TRANQUILIZZARTI:


USB c’è, continuerà ad esserci in porto, e proseguiremo a garantire tutele e servizi perché noi non lasciamo solo nessuno. A breve ci saranno grandi novità per gli iscritti USB dentro al porto ed anche vantaggi importanti.
Gli accordi sindacali sottoscritti in porto sono stati sottoscritti formalmente dalla Organizzazione Sindacale USB, e alla nostra organizzazione (e non al CLPT) appartiene il diritto alla negoziazione; le aziende ne sono già consapevoli oltre ad aver già ricevuto una nostra lettera a riguardo.
Il nostro lavoro sul salario e e sulle opportunità occupazionali che l’allegato VIII offre ai lavoratori portuali e sulle ricadute positive sull' economia cittadina deve assolutamente continuare, e non può sicuramente essere messo in mano a soggetti che oggi non hanno più alcuna rappresentatività.
Affinché i benefici dell’Allegato 8 ricadano soprattutto sui lavoratori è indispensabile che USB continui ad essere sostenuta nella sua iniziativa.
Le motivazioni che il CLPT ha espresso per spiegare la rottura con USB sono  di tipo economico. Dicono, che USB non avrebbe rispettato gli accordi (quali?) che prevedevano stanziamenti da USB verso CLPT. Ovviamente possiamo dimostrare che non è  così e, nonostante non ci sia mai stato alcun accordo firmato, USB ha sempre sostenuto TUTTE le spese ed i rimborsi dell'attività sindacale del CLPT. E ciò è chiaramente comprovabile con tutte le ricevute in nostro possesso. Se avete dei dubbi passate da noi a verificare con i vostri occhi.
Se il CLPT afferma di non aver ricevuto nulla, a questo punto ci chiediamo invece come siano state utilizzate le ingenti somme messe a disposizione, in particolare quelle degli ultimi mesi.
Noi pensiamo però che le motivazioni di questa rottura siano ben altre:
Sono dovute alla incompatibilità, divenuta ormai inconciliabile, tra due modi di  intendere il ruolo del sindacato.
Vogliamo fare un  solo esempio, tra tanti: le 580  firme che sono  state raccolte l’anno scorso sulla detassazione del lavoro portuale.
580 firme per:
1.  l’assunzione diretta di tutti i lavoratori operanti in porto, operativi e amministrativi da parte dell’ente gestione del Porto Franco.
2. un tavolo di trattativa per stabilire un nuovo contratto di primo livello  per i lavoratori dell’area portuale.  
3. un regime fiscale agevolato per i salari.   

Per questo tu e altri colleghi avete firmato. Dove sono andate a finire queste richieste?

A Roma,  all’ incontro al Senato con Patuanelli le proposte avanzate  dal CLPT sono state altre, mai condivise con USB: proposte a tratti imbarazzanti come gli accenni ad una Flat-tax, nonchè la richiesta di detassare senza limite gli straordinari, una proposta che favorisce solo gli imprenditori.
Non serve  spiegare che se lo straordinario costa all’imprenditore meno di un’ora di lavoro normale, si rischia di essere costretti a lavorare di più e si fa venire meno la necessità di nuove assunzioni. E chi ha chiesto al CLPT di portare al ministero una richiesta del genere?? I lavoratori non di sicuro.
Inoltre pesa sulle tempistiche di questa trattativa la questione sull'IMU delle imprese: guarda caso la mobilitazione del CLPT è partita solo quando è emerso questo problema per le aziende, dopo mesi di immobilismo.
Ci teniamo a dire che da parte nostra c'è stata sempre l'intenzione di mantenere il rapporto con il CLPT anche chiarendo questi passaggi per noi poco comprensibili; ma dopo la loro rottura ci chiediamo a quali logiche oggi risponda l'operato di questo comitato.
Infine vogliamo ricordare che la rottura con USB produrrà di conseguenza anche la rottura tra il CLPT ed il WFTU (World Federation of Trade Union) di cui la nostra organizzazione è componente.
USB a breve comunicherà tutti i riferimenti per i lavoratori portuali

Nessun commento:

Posta un commento