
Come in altre occasioni il direttore della Gazzetta Marittima ci viene in soccorso con uno dei suoi stringati editoriali dove delinea lo scenario in modo chiaro. Ad integrazione del pezzo a firma Antonio Fulvi vi citiamo un titolo e una foto apparsi sulla rivista on-line Ship2shore che illustra la "sindrome dell'abbandono" di cui è vittima lo shipping e le AdSP in particolare.
nota di FAQTRIESTE : nel leggere le notizie su MSC tenete presente la proprietà del 50% delle quote del molo VII - ricadute locali di scelte globali ?
Porti e logistica, quale domani se i terminal vanno agli armatori
3 Luglio 2019
ROMA – Le ultime indicazioni sono uscite
dalla Genoa Shipping Week, come riferiamo in altra pagina con i servizi della
nostra Cinzia Garofoli. Ma il nodo rimane fondamentalmente a Roma. E per
qualcuno, addirittura a Ginevra.
Tema: in tempi di confusione generale a
livello di governo nazionale, con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti
che è di fatto senza i due vice-ministri che dovevano occuparsi di trasporti e
(Rixi) di porti, l’argomento del contendere l’ha messo sul tavolo a chiare note
l’avvocato Alberto Rossi (MSC) ricordando non solo che i grandi armatori devono
arrivare a controllare l’intera catena logistica, ma anche che lo stanno
facendo. Corollario: la Mediterranean Shipping Company di Gianluigi Aponte è
abituata a far seguire i fatti alle parole (e qualche volta i primi precedono
le seconde), tanto che è già terminalista in almeno una dozzina di porti. Ci si
può chiedere, alla luce della dottrina tradizionale, se sia un bene o un male:
ma dove Aponte sta investendo forze, progetti (e risorse economiche) le cose
sembrano marciare meglio.
Lo scontro, non possiamo ignorarlo, è
ormai proprio sui grandi gruppi armatoriali che scendono a terra e controllano
i terminal. Mettere sotto accusa MSC in questa strategia sarebbe ignorare che i
colossi cinesi, ma anche quelli euro-mondiali come Maersk, lo fanno ormai da
tempo. Quello che manca, a questo punto, è una vera e forte autorità
regolatrice, che tutti avremmo identificato nel governo e nel suo ministero.
Tema delicato, perché coinvolge necessariamente giudizi politici che esulano da
queste pagine. Ma ci sembra personalmente almeno imbarazzante che di fronte a
tutte le urgenze nelle infrastrutture che il Paese ricorda ogni giorni, l’unica
grande “festa” con tanto di centinaia di riprese Tv in diretta e altrettante
mosche cocchiere sia stata solo la distruzione del ponte Morandi. Demolire
l’inutile e pericoloso va bene. Ma a quando costruire l’utile, anzi
l’urgentemente indispensabile? L’esempio di Tanger 2 (in questo stesso
giornale) è devastante, visto che in due anni ce l’hanno fatto (obiettivo 9
milioni di TEU) dal niente.
A.F.
P.S. – Nella relazione dell’avvocato
Rossi ci sarebbe anche un punto che riguarda la Darsena Europa di Livorno. Che
secondo lui – e quindi presumibilmente MSC – non sarebbe poi così
indispensabile e tantomeno urgente. C’è da capire allora perché faccia parte
dei documenti di programmazione del governo e ci siano già indicati contributi
statali, studi, anche tempi. Boh?

Genova – Nella chat Whatsapp chiamata “Presidenti Assoporti” cui partecipano i vertici delle Autorità di sistema portuale italiane aderenti all’associazione il tema caldo del momento è la lontananza e l’assenza di riposte da parta del dicastero romano guidato da Danilo Toninelli. In occasione dei convegni organizzati nell’ambito di Port & Shipping Tech è emerso chiaramente il desiderio che venga convocata a Roma la Conferenza Nazionale di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale.
L'ex ministro è un'intruso in questa foto...
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