PORTO DI TRIESTE SEMPRE
PIÙ STRATEGICO:
NOGHERE PORTA MARITTIMA E
LOGISTICA PER L’UNGHERIA
· Firmato oggi il contratto di
compravendita tra il Governo Ungherese e i privati Teseco e Seastock per la
realizzazione di un nuovo terminal multipurpose
· Dopo un lungo iter diplomatico,
restituita a commercio e logistica un’area di 320 mila mq
· Stimati 100 milioni di investimento,
più vicine le bonifiche
Trieste, 5 luglio 2019 –
Cresce sempre più il ruolo strategico del porto di Trieste nello scacchiere
portuale, commerciale e logistico europeo e internazionale.
Nella foto il presidente Zeno D’Agostino con il ministro degli Esteri Péter Szijjártó durante un sopralluogo via mare all’area.
L’Autorità di
Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha partecipato oggi presso la Regione
Friuli Venezia Giulia alla
sottoscrizione di un contratto di compravendita tra
il Governo Ungherese e i due soggetti privati Teseco e Seastock, primo passo
per la realizzazione di un terminal multipurpose nella zona Noghere.
L’investimento complessivo,
che comprende l’acquisto, la messa in sicurezza ambientale dell’area e lo
sviluppo del progetto, è stimato in circa 100 milioni di euro.
L’accordo, siglato alla
presenza del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’Interno
Matteo Salvini, del Ministro degli Affari Esteri e del Commercio dello Stato
Ungherese Péter Szijjártó, del Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia Massimiliano Fedriga e del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale
del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino, posizionerà l’area portuale
triestina sempre più come hub strategico d’Europa, “porta” marittima e
logistica dell’Europa continentale. Negli ultimi tre anni infatti lo scalo
giuliano, grazie alle connessioni ferroviarie merci, si è attestato punto di
riferimento essenziale per importanti catene logistiche da e verso l’Ungheria
(quale ad esempio l’automotive) raggiungendo quota 14 coppie di treni a
settimana tra Trieste e Budapest.
“L’accordo siglato oggi rappresenta il compimento di un lavoro durissimo, iniziato nell’autunno del 2017 e per cui ringrazio sentitamente l’ambasciata italiana a Budapest, guidata dall’ambasciatore Massimo Rustico, la Regione Friuli Venezia Giulia e lo staff dell’Autorità di Sistema. Al contempo, è solo l’inizio di una fase più concreta di sviluppo, un grande risultato per il porto, la Regione e l’intero sistema Italia” spiega il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino.
“Il regime di Porto Franco ha avuto un ruolo essenziale nel convincere l’Ungheria, che è uno dei mercati più dinamici con cui stiamo dialogando. Questo investimento riguarda attività ad altissimo valore aggiunto e apre a una nuova visione del porto di Trieste come area di interesse per gli investimenti di partner europei” conclude il presidente del porto.
L’area interessata dall’accordo, sede in passato dell’impianto di raffinazione petrolifera Aquila, è caratterizzata da una banchina con un pescaggio di 13 metri e sarà destinata in prevalenza al commercio estero ungherese. Comprensivo di un’ampia area logistica di retro-banchina adatta allo stoccaggio e alla manipolazione delle merci, il sito oggetto di compravendita offrirà anche un’occasione di sviluppo per tutti i traffici di interesse per il porto, nelle componenti marittima e logistica. La zona, collocata a Sud-Est dello scalo giuliano, è servita dalla ferrovia e misura circa 320.000 mq, di cui circa 60.000 mq di zona demaniale lungo costa amministrata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
Il protocollo siglato oggi
agevolerà la risoluzione di alcune tematiche di interesse strategico per il
porto di Trieste, quali ad esempio la risoluzione delle questioni relative allo stato di Sito
Inquinato di interesse Nazionale (SIN) presso il Ministero dell’Ambiente, del
Territorio e del Mare e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; la
possibilità di attivare rapidamente sul sito, o su una porzione di esso, il
regime di Porto Franco; il ripristino e l’adeguamento dei raccordi ferroviari
pubblici esistenti con la stazione
Aquilinia. Il tutto con il coinvolgimento del Comune di Muggia nella
pianificazione dello sviluppo futuro dell’area.
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