TRIESTE – È un altro
pezzo di storia portuale e imprenditoriale italiana che se n’è andato. La
scomparsa di Pierluigi Maneschi, una delle figure imprenditoriali più
importanti nel mondo dei trasporti marittimi, ha colpito non solo per essere
stata improvvisa e inattesa, ma anche perché chiude una carriera con ancora
tanti obiettivi personali. Che rimangono oggi affidati in particolare al figlio
Antonio, ma che Pierluigi perseguiva con la stessa tenacia di sempre.
Nato 79 anni fa a Villafranca in
Lunigiana, Maneschi ha cominciato il mestiere a Livorno, diventando
protagonista di alcune fra le più rivoluzionarie operazioni che hanno
caratterizzato in modo permanente il mondo dei trasporti. Diventato agente
marittimo della taiwanese Evergreen, ha allargato presto il proprio orizzonte
in operazioni sempre più complesse a dimensione intercontinentale. Suo
l’impegno per il più grande terminal container italiano, quello di Voltri a
Genova. Altra operazione di grande respiro, la privatizzazione della storica
compagnia pubblica Lloyd Triestino del gruppo Finmare: entrata grazie a lui
nell’orbita di Evergreen con il nuovo nome di Italia Marittima, ha saputo
trovare la collocazione nel complesso nuovo mondo dello shipping sotto la sua
guida. Con quell’operazione l’agente marittimo aveva puntato con forza sui
containers, diventando armatore e al tempo stesso gestore di grandi terminal
portuali e di centri di ingegneria logistica. Tra i suoi successi la creazione
del gruppo Sisam con base a Livorno: una realtà che a oggi viene considerata
l’unica multinazionale italiana del mondo dello shipping.
“Un imprenditore appassionato e vivace,
che ragionava in grande, progettando, tessendo relazioni, reagendo davanti a
ostacoli che non accettava, ma capace di stupirti per la determinazione con cui
portava avanti ciò in cui credeva”. Debora Serracchiani, deputata Pd e già
presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ricorda così la figura di
Pierluigi Maneschi. Lo sviluppo delle infrastrutture del porto di Trieste, la
fiducia nelle potenzialità del porto franco internazionale, ne hanno fatto un
protagonista di rango internazionale nel settore”.
«Maneschi è stato una figura centrale nel
settore marittimo e per Trieste, in una fase cruciale di cambiamento ed
espansione per la città». Lo afferma Isabella De Monte, eurodeputata Pd e
componente della commissione Trasporti e turismo.
Secondo De Monte “uomo di lunghissima
esperienza e riconosciuto a livello internazionale, Maneschi ha sempre lavorato
con grande determinazione e spirito propositivo per Trieste, credendo nelle
potenzialità della città e del suo porto”.
Pierluigi Maneschi era rimasto molto
legato a Livorno anche dopo che il cuore del suo “impero” si era trasferito a
Trieste. Di recente era venuto nella sede della Sisam per consegnare riconoscimenti
a un selezionato gruppo di giovani assunto nella sua struttura ed aveva avuto
parole di incoraggiamento ai suoi ragazzi, delineando con lucidità gli sviluppi
del mondo della logistica. Una scomparsa, la sua, che peserà.
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