Domanda: Per concludere, viste le caratteristiche emerse in
quest’intervista riguardo al Porto di Trieste e alla sua vocazione particolare
rispetto al resto della portualità italiana, quale può essere nel suo complesso
il contributo che il porto può dare al sistema-Italia?
Mario Sommariva: Lo dico con grande circospezione e prudenza,
e anche in modo sommesso: può dare un contributo di innovazione: la visione
strategica che il porto di Trieste ha dispiegato ha prodotto su tutta una serie
di fenomeni che riguardano la portualità, dai collegamenti ferroviari e di
gestione ferroviaria alla gestione del lavoro, dal rapporto fra porto e
manifattura all’utilizzo delle zone franche, alla questione del ruolo pubblico/
privato, e quindi anche di un’innovazione sotto il profilo della governance.
Credo che si tratti nel complesso di un contributo di innovazione, di
elaborazione, di visione, che può essere condivisa o meno, ma deve essere
principio di confronto.
Da un certo punto di vista non è un caso se Zeno
d’Agostino è presidente di AssoPorti, dell’Associazione dei Porti italiani.
Probabilmente questo è avvenuto perché è stata riconosciuto a Trieste un ruolo
innovativo e propulsivo.
Aggiungo l’attenzione per la questione delle
tecnologie, che può essere riconosciuta a Trieste.
Questo lo dico senza nessuna
arroganza e senza pensare che i nostri modelli siano vincenti rispetto ad altri
o debbano essere imposti a qualcuno. Però credo che abbiamo proposto qualcosa
di nuovo, come la conclusione del piano dell’organico del porto, che è una pianificazione
in materia di lavoro che abbiamo impostato in un modo, credo, particolarmente
efficace.
C’è un’elaborazione, anche sui modelli organizzativi e sull’intreccio
tra traffici e organizzazione del lavoro, fabbisogni di formazione e disciplina
del lavoro portuale, che mi pare possa essere utile anche sul piano nazionale.
Questo è il contributo che possiamo fornire, molto serenamente e senza pensare
di costituire un modello. Stiamo provando a dare soluzione innovative a
problemi che tutti i porti vivono, e che debbono però essere affrontati. Se c’è
un potenziale contributo crediamo ad un’Autorità Portuale che si sporchi le
mani e che entri nel vivo dei problemi, cercando di districarsi e non
nascondendosi di fronte ai problemi: questo è il nostro approccio e questo può
essere il nostro contributo.
Nessun commento:
Posta un commento