COMPETENZA
TERRITORIALE E IMBARAZZO
VARATA LA FREGATA SPARTACO SCHERGAT
Il
blog FAQTRIESTE è strettamente legato al
territorio, altrimenti andrebbe cambiato il nome, e qualche volta vi confesso
non è per niente facile. Questo territorio ha una storia complicata e tragica.
Siamo letti a livello locale dove ogni lettore ha le sue convinzioni e
certezze. Siamo letti a livello nazionale, dove è ancora più difficile
illustrare e presentare le particolarità di questa realtà. Per restare nel
campo della logistica , che assorbe la maggior parte del nostro blog, risulta
complicato spiegare la differenza tra NO TAX AREA, Zone Economiche Speciali e
un Porto Franco Internazionale istituito da un Trattato di Pace precedente alle
prime istituzioni europee come la Comunità Economica Europea.
Se
oggi affrontiamo la notizia del varo della nona fregata e che abbiamo trovato
pubblicata sulla rivista on-line InforMARE è solo per competenza territoriale.
LEGGI LA SCHEDA COMPLETA
Fincantieri, varata la fregata
multiruolo Spartaco Schergat
È la nona di una serie di 10 unità FREMM
Sabato nel cantiere navale di Riva Trigoso del gruppo Fincantieri si è
svolta la cerimonia di varo della fregata Spartaco Schergat, nona di una serie di 10 unità FREMM - Fregate
Europee Multi Missione, commissionate all'azienda navalmeccanica dalla Marina
Militare Italiana nell'ambito dell'accordo di cooperazione internazionale
italo-francese, con il coordinamento di OCCAR, l'organizzazione congiunta per
la cooperazione europea in materia di armamenti.
A seguito del varo, l'unità proseguirà le attività di allestimento presso
lo stabilimento di Muggiano, a La Spezia, e sarà consegnata nel 2020. La
nave Spartaco Schergat,
caratterizzata come le altre da un'elevata flessibilità d'impiego, ha una
lunghezza di 144 metri, una larghezza di 19,7 metri e un dislocamento a pieno
carico di circa 6.700 tonnellate. Potrà raggiungere una velocità superiore ai
27 nodi con una capacità massima di personale trasportato pari a 200 persone.
Siamo
convinti che sia difficile per i nostri lettori non triestini (quelli che in
questo articolo chiameremo forestieri)
orientarsi in questo ordine di temi.
Abbiamo
usato i termini illustrare e presentare
la notizia evitando di proposito il
verbo spiegare perché non c’è e non
ci sarà una spiegazione definitiva, le conclusioni saranno le vostre, ognuno
per se.
Cronache in redazione
Questi
sono i giorni della Memoria per non dimenticare la Shoa, l’Olocausto, i campi
di concentramento, le leggi razziali che hanno dato inizio a questa tragedia,
leggi razziali italiane che sono state annunciate da Mussolini proprio a
Trieste. Il 27 gennaio di ogni anno a livello internazionale è stata istituita
la Giornata della Memoria.
Ma
a Trieste non ci facciamo mancare niente e una decina di giorni dopo , con una
legge del 2004 è stato istituito Il
Giorno del ricordo che è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il
10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92[1], vuole
conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le
vittime delle foibe, dell'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati
italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato
secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine
orientale».
In
questi giorni poi, questo sabato, ci saranno due manifestazioni : l’apertura di
una sede di Casa Pound in città e la contromanifestazione della rete
Antifascista e Antirazzista con lo slogan : Apriamo i porti chiudiamo la sede
di Casa Pound.
La
RAI si prepara al giorno del Ricordo programmando il film RED LAND. Altre
polemiche che i forestieri possono immaginare tra destra e sinistra. Invece no,
la polemica riguarda le associazioni degli esuli e i partiti del centrodestra
in una gara per vedersi riconosciuto l’impegno che ha portato il film alla RAI.
In
questo clima, dopo che lo scorso 2 novembre, nel giorno dedicato ai morti, Casa
Pound ha fatto una manifestazione nazionale a Trieste a cui la rete
Antifascista ha risposto con una importante mobilitazione ci arriva in
redazione questa breve segnalazione.
Forse vale una
menzione questo nostro capodistriano,
ora che gli viene intitolata una fregata della Marina Militare, dopo il
congedo rientrò a Trieste ed in seguito fu assunto all'Università di Trieste
come commesso, lo ricordo quando frequentavo economia negli anni '70.... senti
se qualche altro lo rammenta....
Ma
chi è Spartaco Schergat a cui viene intitolata la fregata della Marina Militare
?
Per
i forestieri: Capodistria e Koper sono la stessa città istriana a pochi
chilometri da Trieste. Alla fine della Prima Guerra Mondiale entra a far parte
del Regno d’Italia. Quando su questo blog scriviamo del porto sloveno di Luka
Koper scriviamo proprio di questa città. Luka significa niente altro che
“porto”.
Ma
torniamo a Spartaco Schergat.
Fu volontario nella
Regia Marina dal marzo 1940 venendo assegnato alla categoria palombari.
Frequentò la Scuola del Corpo reali equipaggi marittimi di San Bartolomeo (La
Spezia) e, dopo aver conseguito il brevetto da palombaro, venne inquadrato
nella Xª Flottiglia MAS con la qualifica di Operatore dei mezzi speciali
d'assalto.[1]
Partecipò alle
missioni per il forzamento di Gibilterra del maggio e del settembre 1941
guadagnando per tale impresa la Croce di Guerra al Valore Militare e una
Medaglia di Bronzo al Valore Militare.[1]
Sempre nello stesso
anno, partecipò all'impresa di Alessandria d'Egitto dell'alba del 19 dicembre
quando, dopo aver raggiunto il teatro delle operazioni a bordo del sommergibile
Scirè, in qualità di 2° operatore del siluro a lenta corsa denominato "maiale"
condotto dal capitano del genio navale Antonio Marceglia, portò alcune cariche
esplosive sotto la chiglia corazzata inglese HMS Queen Elizabeth che affondò a
causa della detonazione.
Rispondiamo
quindi alla segnalazione : “Ma ti sembra il caso che in questo clima andiamo a
valorizzare la scelta della Marina Militare di intitolare la fregata a uno
della Decima Mas ? Mi hai lasciato interdetto.”
Volevo appunto lasciarti interdetto, non intendevo che
FAQTRIESTE se ne dovesse occupare, ma almeno la stampa locale, XMAS o meno, che ne sapeva il ventenne
Spartaco che dopo miglia di nuoto sommerso, a cavallo del maiale, e dopo
l’eroica impresa nel porto di Alessandria, aveva combattuto dalla parte
giudicata sbagliata dalla storia….era un semplice marinaio palombaro/incursore
che aveva dovuto obbedire a degli ordini superiori e l’ha fatto dando il meglio
di se’…….. Credo che non saranno mai intitolate navi militari né ad emergenti
personaggi della resistenza né della I^
repubblica ….. In ogni caso la sua città dovrebbe degnamente ricordarlo, come
del resto lo fa la Marina Militare…
A
questo punto serve un ulteriore approfondimento e riusciamo a trovare
l’articolo di Repubblica del 1996 pubblicato in occasione della morte di
Spartaco Schergat.
MORTO
IL MARINAIO CHE AFFONDO' LA QUEEN ELISABETH
TRIESTE - E' rimasto disteso per 4 ore e
mezza su un siluro, è entrato in un porto nemico, ha fatto saltare una
corazzata, ha riguadagnato terra e se ne è andato tranquillo alla stazione. Il
protagonista di questa impresa temeraria era Spartaco Schergat, capodistriano
trapiantato a Trieste, al servizio della Decima Mas. La corazzata, affondata
con l' aiuto del compagno d' arme Antonio Marceglia, era l' inglese Queen
Elizabeth, ormeggiata - nella notte tra il 18 e il 19 dicembre del 1941 - nel
porto d' Alessandria d' Egitto. Schergat è morto ieri in un ospedale della sua
Trieste, all' età di 75 anni, colpito da una polmonite devastante. Da più di un
anno lottava contro un male incurabile. Era uno degli ultimi due eroi d'
Alessandria rimasti in vita: se ne erano già andati Marceglia, Luigi Durand de
La Penne, Mario Marino e Vincenzo Martellotta. Dopo la scomparsa di Schergat
resta in vita il solo Emilio Bianchi. Di quella mitica notte, lo stesso
Schergat soleva ricordare che, come semplice marinaio, gli toccò governare il
"maiale" - questo il nome tecnico del siluro munito d' elica che si
staccò dal sommergibile Scirè - stando però altre 4 ore sott' acqua. Il suo
collega Marceglia, capitano del genio navale, ebbe invece il "privilegio"
di navigare con la testa fuori dall' acqua. Dopo quell' impresa, Schergat finì
la guerra come militare nella marina badogliana. Successivamente, un' esistenza
problematica: dapprima si occupò di recuperi navali, poi fu marinaio in uno
yacht club di Trieste, infine custode all' università, dove rimase per 27 anni.
Nel 1949 fece anche una breve esperienza politica, come consigliere comunale
del Msi. Meno di un anno fa, gli era stato concesso il vitalizio previsto dalla
legge Bacchelli per gli italiani illustri.
Fonte
LA REPUBBLICA 27 marzo 1996
Lentamente
stiamo ricostruendo il quadro generale della vicenda quando arriva una nuova
mail polemica e ironica allo stesso tempo: “Sono andato a leggermi la
motivazione sul sito della Marina Militare e il tono è quello dei notiziari
dell’Istituto Luce ma ho trovato questa chicca - Fatto prigioniero e condotto nel campo inglese n.321 in
Palestina nell’ottobre 1944 rientrò in Patria partecipando alla guerra di
liberazione nel gruppo Mezzi D’Assalto.- Devi pubblicarla con risalto perché
qualcuno mi deve spiegare cosa vuol dire "partecipò alla guerra di
liberazione nel Gruppo Mezzi d'Assalto". Cioè stava coi partigiani? Oppure
adesso le truppe della repubblica di Salò sono diventate liberatrici? O è un
refuso o una porcata infame, che va
segnalata.”
Appena
il tempo di rispondere segnalando che dopo l’8 settembre del ’43 Schergat si
arruola nella Marina militare di Badoglio che ci arriva una seconda mail:
“…erano fascisti e sono rimasti tali, la
Marina passò con Badoglio ma divenne la madre dei servizi segreti anni 60/70,
dunque stragi di stato. Lui magari no, però..... “
D’altra
parte non ci sono dubbi. L’impresa di Alessandria di cui Spartaco Schergat fu
uno dei sei protagonisti ha anche altri protagonisti. Il comandante del
sommergibile Scirè che porto i tre siluri comandati nei pressi del porto di
Alessandria altri non era che Junio Valerio Borghese, colui che nel 1970 tentò
un colpo di stato in Italia.
A
questo punto ci sembra di essere stati più che completi nel ricostruire la
vicenda e descrivere il contesto. Ci resta solo un proposito per il futuro:
visto che le fregate in costruzione per la Marina Militare sono dieci e la
Schergat è la nona ad essere messa in mare , a chi sono state intitolate le
altre otto navi ?
Vorrei solo aggiungere una sciocchezza, che viene da molti dimenticata, a proposito del 10 febbraio e cioè la firma del Trattato di Pace di Parigi che ha concluso la guerra tra l'Italia e le Potenze Alleate; senza quella firma, l'Italia cosi come la conosciamo non sarebbe potuta esistere (all'interno dei confini stabiliti nel TdP).
RispondiEliminaUn militare medaglia d'oro ed un patriota. Cosa c'è da discutere? A cosa serve fare dei distinguo? Onoriamo questi uomini. Specie coloro che hanno combattuto per il loro paese dovendo oltretutto conoscere l'onta dell'esodo.
RispondiElimina