domenica 3 febbraio 2019

COMPETENZA TERRITORIALE E IMBARAZZO - VARATA LA FREGATA SCHERGAT


COMPETENZA TERRITORIALE E IMBARAZZO


VARATA LA FREGATA SPARTACO SCHERGAT


Il blog  FAQTRIESTE è strettamente legato al territorio, altrimenti andrebbe cambiato il nome, e qualche volta vi confesso non è per niente facile. Questo territorio ha una storia complicata e tragica. Siamo letti a livello locale dove ogni lettore ha le sue convinzioni e certezze. Siamo letti a livello nazionale, dove è ancora più difficile illustrare e presentare le particolarità di questa realtà. Per restare nel campo della logistica , che assorbe la maggior parte del nostro blog, risulta complicato spiegare la differenza tra NO TAX AREA, Zone Economiche Speciali e un Porto Franco Internazionale istituito da un Trattato di Pace precedente alle prime istituzioni europee come la Comunità Economica Europea.
Se oggi affrontiamo la notizia del varo della nona fregata e che abbiamo trovato pubblicata sulla rivista on-line InforMARE  è solo per competenza territoriale.


LEGGI LA SCHEDA COMPLETA


Fincantieri, varata la fregata multiruolo Spartaco Schergat


È la nona di una serie di 10 unità FREMM

Sabato nel cantiere navale di Riva Trigoso del gruppo Fincantieri si è svolta la cerimonia di varo della fregata Spartaco Schergat, nona di una serie di 10 unità FREMM - Fregate Europee Multi Missione, commissionate all'azienda navalmeccanica dalla Marina Militare Italiana nell'ambito dell'accordo di cooperazione internazionale italo-francese, con il coordinamento di OCCAR, l'organizzazione congiunta per la cooperazione europea in materia di armamenti.

A seguito del varo, l'unità proseguirà le attività di allestimento presso lo stabilimento di Muggiano, a La Spezia, e sarà consegnata nel 2020. La nave Spartaco Schergat, caratterizzata come le altre da un'elevata flessibilità d'impiego, ha una lunghezza di 144 metri, una larghezza di 19,7 metri e un dislocamento a pieno carico di circa 6.700 tonnellate. Potrà raggiungere una velocità superiore ai 27 nodi con una capacità massima di personale trasportato pari a 200 persone.

Siamo convinti che sia difficile per i nostri lettori non triestini (quelli che in questo articolo chiameremo forestieri) orientarsi in questo ordine di temi.
Abbiamo usato i termini illustrare e presentare la notizia evitando di proposito il verbo spiegare perché non c’è e non ci sarà una spiegazione definitiva, le conclusioni saranno le vostre, ognuno per se.

Cronache in redazione
Questi sono i giorni della Memoria per non dimenticare la Shoa, l’Olocausto, i campi di concentramento, le leggi razziali che hanno dato inizio a questa tragedia, leggi razziali italiane che sono state annunciate da Mussolini proprio a Trieste. Il 27 gennaio di ogni anno a livello internazionale è stata istituita la Giornata della Memoria.
Ma a Trieste non ci facciamo mancare niente e una decina di giorni dopo , con una legge del 2004 è stato istituito  Il Giorno del ricordo che è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92[1], vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale».
In questi giorni poi, questo sabato, ci saranno due manifestazioni : l’apertura di una sede di Casa Pound in città e la contromanifestazione della rete Antifascista e Antirazzista con lo slogan : Apriamo i porti chiudiamo la sede di Casa Pound.
La RAI si prepara al giorno del Ricordo programmando il film RED LAND. Altre polemiche che i forestieri possono immaginare tra destra e sinistra. Invece no, la polemica riguarda le associazioni degli esuli e i partiti del centrodestra in una gara per vedersi riconosciuto l’impegno che ha portato il film alla RAI.
In questo clima, dopo che lo scorso 2 novembre, nel giorno dedicato ai morti, Casa Pound ha fatto una manifestazione nazionale a Trieste a cui la rete Antifascista ha risposto con una importante mobilitazione ci arriva in redazione questa breve segnalazione.
Forse vale una menzione questo nostro capodistriano,  ora che gli viene intitolata una fregata della Marina Militare, dopo il congedo rientrò a Trieste ed in seguito fu assunto all'Università di Trieste come commesso, lo ricordo quando frequentavo economia negli anni '70.... senti se qualche altro lo rammenta....

Ma chi è Spartaco Schergat a cui viene intitolata la fregata della Marina Militare ?

Per i forestieri: Capodistria e Koper sono la stessa città istriana a pochi chilometri da Trieste. Alla fine della Prima Guerra Mondiale entra a far parte del Regno d’Italia. Quando su questo blog scriviamo del porto sloveno di Luka Koper scriviamo proprio di questa città. Luka significa niente altro che “porto”.

Ma torniamo a Spartaco Schergat.

Fu volontario nella Regia Marina dal marzo 1940 venendo assegnato alla categoria palombari. Frequentò la Scuola del Corpo reali equipaggi marittimi di San Bartolomeo (La Spezia) e, dopo aver conseguito il brevetto da palombaro, venne inquadrato nella Xª Flottiglia MAS con la qualifica di Operatore dei mezzi speciali d'assalto.[1]
Partecipò alle missioni per il forzamento di Gibilterra del maggio e del settembre 1941 guadagnando per tale impresa la Croce di Guerra al Valore Militare e una Medaglia di Bronzo al Valore Militare.[1]
Sempre nello stesso anno, partecipò all'impresa di Alessandria d'Egitto dell'alba del 19 dicembre quando, dopo aver raggiunto il teatro delle operazioni a bordo del sommergibile Scirè, in qualità di 2° operatore del siluro a lenta corsa denominato "maiale" condotto dal capitano del genio navale Antonio Marceglia, portò alcune cariche esplosive sotto la chiglia corazzata inglese HMS Queen Elizabeth che affondò a causa della detonazione.

Rispondiamo quindi alla segnalazione : “Ma ti sembra il caso che in questo clima andiamo a valorizzare la scelta della Marina Militare di intitolare la fregata a uno della Decima Mas ? Mi hai lasciato interdetto.”

Volevo appunto lasciarti interdetto, non intendevo che FAQTRIESTE se ne dovesse occupare, ma almeno la stampa locale,  XMAS o meno, che ne sapeva il ventenne Spartaco che dopo miglia di nuoto sommerso, a cavallo del maiale, e dopo l’eroica impresa nel porto di Alessandria, aveva combattuto dalla parte giudicata sbagliata dalla storia….era un semplice marinaio palombaro/incursore che aveva dovuto obbedire a degli ordini superiori e l’ha fatto dando il meglio di se’…….. Credo che non saranno mai intitolate navi militari né ad emergenti personaggi  della resistenza né della I^ repubblica ….. In ogni caso la sua città dovrebbe degnamente ricordarlo, come del resto lo fa la Marina Militare…

A questo punto serve un ulteriore approfondimento e riusciamo a trovare l’articolo di Repubblica del 1996 pubblicato in occasione della morte di Spartaco Schergat.

MORTO IL MARINAIO CHE AFFONDO' LA QUEEN ELISABETH

TRIESTE - E' rimasto disteso per 4 ore e mezza su un siluro, è entrato in un porto nemico, ha fatto saltare una corazzata, ha riguadagnato terra e se ne è andato tranquillo alla stazione. Il protagonista di questa impresa temeraria era Spartaco Schergat, capodistriano trapiantato a Trieste, al servizio della Decima Mas. La corazzata, affondata con l' aiuto del compagno d' arme Antonio Marceglia, era l' inglese Queen Elizabeth, ormeggiata - nella notte tra il 18 e il 19 dicembre del 1941 - nel porto d' Alessandria d' Egitto. Schergat è morto ieri in un ospedale della sua Trieste, all' età di 75 anni, colpito da una polmonite devastante. Da più di un anno lottava contro un male incurabile. Era uno degli ultimi due eroi d' Alessandria rimasti in vita: se ne erano già andati Marceglia, Luigi Durand de La Penne, Mario Marino e Vincenzo Martellotta. Dopo la scomparsa di Schergat resta in vita il solo Emilio Bianchi. Di quella mitica notte, lo stesso Schergat soleva ricordare che, come semplice marinaio, gli toccò governare il "maiale" - questo il nome tecnico del siluro munito d' elica che si staccò dal sommergibile Scirè - stando però altre 4 ore sott' acqua. Il suo collega Marceglia, capitano del genio navale, ebbe invece il "privilegio" di navigare con la testa fuori dall' acqua. Dopo quell' impresa, Schergat finì la guerra come militare nella marina badogliana. Successivamente, un' esistenza problematica: dapprima si occupò di recuperi navali, poi fu marinaio in uno yacht club di Trieste, infine custode all' università, dove rimase per 27 anni. Nel 1949 fece anche una breve esperienza politica, come consigliere comunale del Msi. Meno di un anno fa, gli era stato concesso il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli per gli italiani illustri.  Fonte  LA REPUBBLICA  27 marzo 1996

Lentamente stiamo ricostruendo il quadro generale della vicenda quando arriva una nuova mail polemica e ironica allo stesso tempo: “Sono andato a leggermi la motivazione sul sito della Marina Militare e il tono è quello dei notiziari dell’Istituto Luce ma ho trovato questa chicca - Fatto prigioniero e condotto nel campo inglese n.321 in Palestina nell’ottobre 1944 rientrò in Patria partecipando alla guerra di liberazione nel gruppo Mezzi D’Assalto.- Devi pubblicarla con risalto perché qualcuno mi deve spiegare cosa vuol dire "partecipò alla guerra di liberazione nel Gruppo Mezzi d'Assalto". Cioè stava coi partigiani? Oppure adesso le truppe della repubblica di Salò sono diventate liberatrici? O è un refuso o  una porcata infame, che va segnalata.”

Appena il tempo di rispondere segnalando che dopo l’8 settembre del ’43 Schergat si arruola nella Marina militare di Badoglio che ci arriva una seconda mail:

“…erano fascisti e sono rimasti tali, la Marina passò con Badoglio ma divenne la madre dei servizi segreti anni 60/70, dunque stragi di stato. Lui magari no, però..... “

D’altra parte non ci sono dubbi. L’impresa di Alessandria di cui Spartaco Schergat fu uno dei sei protagonisti ha anche altri protagonisti. Il comandante del sommergibile Scirè che porto i tre siluri comandati nei pressi del porto di Alessandria altri non era che Junio Valerio Borghese, colui che nel 1970 tentò un colpo di stato in Italia.

A questo punto ci sembra di essere stati più che completi nel ricostruire la vicenda e descrivere il contesto. Ci resta solo un proposito per il futuro: visto che le fregate in costruzione per la Marina Militare sono dieci e la Schergat è la nona ad essere messa in mare , a chi sono state intitolate le altre otto navi ?

2 commenti:

  1. Vorrei solo aggiungere una sciocchezza, che viene da molti dimenticata, a proposito del 10 febbraio e cioè la firma del Trattato di Pace di Parigi che ha concluso la guerra tra l'Italia e le Potenze Alleate; senza quella firma, l'Italia cosi come la conosciamo non sarebbe potuta esistere (all'interno dei confini stabiliti nel TdP).

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  2. Un militare medaglia d'oro ed un patriota. Cosa c'è da discutere? A cosa serve fare dei distinguo? Onoriamo questi uomini. Specie coloro che hanno combattuto per il loro paese dovendo oltretutto conoscere l'onta dell'esodo.

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