lunedì 28 gennaio 2019

LA MISTERIOSA SOCIETA' NUOVE DOMANDE SUL PORTOVECCHIO


INDIRIZZI PER LA TRASFORMAZIONE DEL PORTO VECCHIO

Che cosa succede sul Porto Vecchio ?
Approderà in aula consiliare comunale martedì 29 gennaio la deliberazione con la quale l'Amministrazione Comunale stabilisce gli indirizzi per trasformare il Porto Vecchio e  attivare i procedimenti necessari per stipulare un accordo di programma con la Regione , l'Autorità di sistema portuale dell'Alto Adriatico e procedere poi alla Variante urbanistica. L’obiettivo è un accordo di programma per fare poi la variante urbanistica.


Perché è importante fare la variante ?
Di fatto questa deliberazione è un atto molto importante perchè delinea uno scenario possibile per l'ex comprensorio portuale che nelle fasi e atti successivi dovrà trovare puntuale riscontro e coerenza con gli assunti in essa contenuti.  Si tratta del quadro complessivo della “trasformazione” del Porto vecchio. Quello che si decide con la variante urbanistica resta deciso.

Sono passati quattro anni dalla “magica sdemanializzazione”, quali possono essere i tempi per la variante ?
Il procedimento che si avvia richiede tempi non brevi, perchè per l'accordo di programma i soggetti che vi partecipano devono concordare e condividere i contenuti dello stesso, mentre per la Variante al PRGC, considerata la dimensione dell'ambito e la sua collocazione, si dovrà corredarla con una valutazione ambientale strategica e di sicuro comporterà una modifica agli strumenti urbanistici vigenti, Zonizzazione  e Piano struttura, in quanto la nuova destinazione d'uso impatta fortemente sulle zone circostanti e su tutto il  territorio comunale.


Va preso atto che, visto il tempo intercorso dalla legge di stabilità 2015, con la quale si assegnava al Comune l'area di PORTOVECCHIO e la sua sdemanializzazione, dal provvedimento che stabiliva la dividente tra area demaniale, di competenza dell'Autorità di Sistema, e quella che passava al Comune, dall'incarico a Enrst e Young per lo studio di fattibilità , questa deliberazione esprime la volontà di procedere e assumere in capo al Comune la definizione del possibile scenario d'uso.


Il Comune con questa operazione diventa l’attore principale ? Almeno questo sembra dalle dichiarazioni. Per la Variante e gli adempimenti sono necessari almeno due anni e ci sarà anche il rinnovo del Sindaco tra due anni circa. Riuscirà questa Giunta a concludere l’operazione ?

Gli uffici comunali hanno predisposto un documento che consente di intendere cosa dovrebbe diventare il comprensorio per ambiti funzionali, non altrettanto per come si intenda  procedere per le fasi di alienazione e realizzazione, per i tempi necessari che queste operazioni possono richiedere, per i risultati finanziari attesi derivanti dalla vendita degli immobili e delle aree. Questi elementi sono importanti perchè l'operazione Porto Vecchio comporterà un'espansione della spesa corrente del Comune, conseguente ai costi di gestione delle aree ed immobili acquisiti, si pensi solo all'ambito che avrà destinazione di polo culturale con la gestione della sottostazione elettrica,  la centrale idrodinamica e il magazzino 26, futuro museo del mare; alle infrastrutture soprasuolo e sottosuolo, quali strade, reti, parcheggi, ecc.


Aumento di spese per il Comune significa aumento di tasse per i cittadini ?
Stante la situazione demografica della città, non è ipotizzabile il ricavo di nuove risorse finanziarie derivanti da un incremento di  imposte e tasse a parità di abitanti, perciò bisognerà procedere con probabili storni di spesa dai servizi oggi erogati. Un documento che delineasse a grandi linee un cronoprogramma e un piano finanziario sarebbe opportuno per informare la cittadinanza tutta sulla dimensione dell'impegno temporale e finanziario che l'operazione determina per la città e consentire di compiere i passi, necessari all'attuazione delle procedure previste, con la prudenza che deve concorrere al governo di processi complessi come questi.

Ora entrando nel merito della deliberazione si evidenziano alcuni punti problematici che dovrebbero trovare i necessari chiarimenti, coinvolgendo in un dibattito di ampio respiro tutti gli stakeholders (i portatori di interesse) ed in primis i cittadini e soprattutto le giovani generazioni poiché si sta discutendo del loro divenire e delle opportunità che questo territorio potrà offrire, non solo per il tempo libero ma principalmente per le possibilità occupazionali


1)  si ritiene che in premessa del deliberato andrebbe espressa una volontà di considerare questa operazione come il volano per rilanciare l'economia locale attraverso la possibilità di partecipazione dell'imprenditoria presente sul territorio cittadino e regionale, in modo da favorire la crescita del tessuto economico della città rapportando ad esso e alla sua auspicabile evoluzione le modalità di concorrere alle acquisizione e successivi appalti, necessari alla trasformazione del sito. E' risaputo che la crisi economica a partire dal 2008 ha colpito duramente il comparto edilizio regionale e locale, ridimensionando il numero di imprese e addetti, ma altresì si sa che la disponibilità finanziaria depositata nelle banche cittadine dai residenti è notevolissima e allora perchè non adoperarsi per far sì che vi sia un concorso tra Imprenditori volenterosi e sani, Istituti di credito locali e Assicurazioni, per costituire una cordata che possa concorrere  e competere con appetiti di imprese, provenienti da altre realtà, alle sfide che si aprono. Il beneficio per la città, qualora l'aggiudicazione premiasse i locali regionali, comporterebbe che i profitti degli investimenti e i proventi dalle tasse potrebbero rimanere in loco, concorrendo a incrementare le entrate comunali- regionali e far crescere la città in termini occupazionali, professionali, economici. L'operazione Porto Vecchio non può essere pensata solo in termini di destinazioni d'uso dell'area ma in termini di valutazione economica articolata e complessa per le ricadute che può originare, in modo da ridarle  un respiro e ruolo che travalichi i confini territoriali che amministra.
Non sarebbe male scrivere nero su bianco che il primo obiettivo è rilanciare l’economia locale anche nella fase di “trasformazione” e non restare in attesa della realizzazione del progetto ed aspettare le ricadute positive (?). Meglio vedere risultati da subito ? Agli esperti indicare come ottenere questo risultato.

2)  Sulle destinazioni d'uso ammissibili nell'ex comprensorio portuale va considerato che i vincoli imposti dal Ministero dei Beni Culturali condizionano la ridestinazione degli immobili, ma va posta pure l'attenzione alle tecniche e caratteristiche costruttive degli stessi, quali la portanza dei solai, l'altezza di interpiano, la profondità dei corpi di fabbrica e la superficie illuminante, che in realtà possono consentire l'insediamento di attività produttive sostenibili ambientalmente e per le quali i programmi di Industria 4.0 e dei sistemi di Telecomunicazione 5G aprono molte nuove possibilità di intervento con opportunità di occupazione altamente qualificata.


3)  Sulla possibilità di riservare una quota di residenzialità all'interno dell'ambito però condizionandola al fatto di non far scattare la necessità di opere di urbanizzazione secondaria, va rilevato che il comprensorio non potrà mai essere un quartiere nel senso proprio della parola, in quanto gli abitanti dovranno avvalersi, per le strutture che costituiscono le opere di urbanizzazione, di quelle poste in altre parti della città a partire dai quartieri adiacenti. Ne consegue che per il particolare assetto urbanistico ed edilizio del PORTOVECCHIO si rischia di ghettizzare chi risiederà in esso a meno che non si vogliano ricavare solo residenze di lusso, il cui utilizzo oltre ad escludere un effetto città comporterebbe pure lo sviluppo di una rendita fondiaria per pochi. La previsione e realizzazione di nuova residenza va rapportata ad una crescita demografica della città , poiché il rischio è quello di fare una mera operazione di trasferimento di abitanti da altri quartieri creando vuoti importanti negli stessi e avviando così processi di degrado urbano. Risulta evidente che le dichiarazioni politiche sull’aumento di centomila abitanti di Trieste non tengono conto del fatto che già adesso i servizi per i cittadini andrebbero potenziati. Immaginatevi gli stessi servizi con centomila utenti in più. Per capire concretamente di cosa scriviamo pensateci quando siete scomodamente in fila all’Agenzia delle Entrate o quando avete bisogno del Pronto Soccorso.

4)  Visti i tempi che richiedono i processi amministrativi per attivare le iniziative in ambito sdemanializzato di competenza comunale, si rischia di non coincidere con i tempi che l'Autorità di sistema Portuale può impiegare per le rilasciare le autorizzazioni agli interventi richiesti per le aree in sua gestione. Al fine di non compromettere le iniziative negli ambiti di rispettiva competenza si auspica che vengano inserite delle clausole nell'accordo di programma che favoriscano la salvaguardia  delle stesse e consentano la loro realizzazione pur su tempi differiti ma in coerenza. Questo è lavoro da tecnici ma va ricordato per impedire che ci siano scorciatoie burocratiche che tolgano ai cittadini la possibilità di seguire passo a passo la realizzazione del progetto. Quando le questioni burocratiche e amministrative prendono il sopravento ne subiscono gli effetti informazione e trasparenza.




5)  Nella deliberazione non si fa accenno ai 5 magazzini che costituiscono la concessione Greensisam, ubicati nella parte più adiacente alla città storica. Questi assumono una rilevanza particolare perchè oltre a fare da cerniera tra Borgo Teresiano e Porto Vecchio, favorendo potenzialmente l'osmosi tra i due sistemi insediativi, dispongono di un progetto esecutivo e di un livello di istruttoria, presso gli uffici comunali, già avviato alcuni anni fa. La domanda che si pone è se quel progetto, pensato in un contesto giuridico, amministrativo, urbanistico completamente diverso dall'attuale, va ancora bene? 


 La stessa domanda deve porsi per l'ex Sylos il cui progetto nasceva in un momento in cui l'operazione PORTOVECCHIO non era ancora in gestazione. Per questo progetto si è fatto un accordo di programma che ha ridimensionato il numero di parcheggi dovuti per legge. E' ancora valido quell'accordo alla luce di quanto è successo dopo? Le destinazioni d'uso proposte allora sono compatibili con quelle a grandi linee delineate per il PORTOVECCHIO? E' corretto considerare l'area del Sylos avulsa da quello che succederà nell'ex comprensorio portuale? Nella ridefinizione dei sistemi di mobilità conseguenti all'apertura di PORTOVECCHIO , come ne risente l'accessibilità a questo edificio?
LA MAGICA SDEMANIALIZZAZIONE LA GESTIRA’ “LA MISTERIOSA SOCIETA’”

6)  La deliberazione parla della costituzione di una struttura dedicata “ che possa curare la trasformazione, valorizzazione e gestione nel tempo di Porto Vecchio”.
Questo punto è di notevole importanza perchè al fine di facilitare tutta l'operazione PORTOVECCHIO non gravando sulle incombenze degli uffici comunali, già oberati da una miriade di incombenze e con vistose carenze di organico, limiti che potrebbero rallentare i tempi dei procedimenti necessari da intraprendere, si pensa di ricorrere ad una struttura non meglio identificata, preposta  alla gestione di tutte le fasi necessarie per la trasformazione, realizzazione, valorizzazione del comprensorio, i cui componenti possono essere soggetti pubblici e privati, la cui quota di partecipazione  non è minimamente definita.
A chi risponderà questa struttura ? Al Sindaco ? Chi giudicherà e potrà decidere se la MISTERIOSA SOCIETA’ sta seguendo l’accordo di programma che verrà fatto ?
 Si ritiene e si auspica  che per l'importanza delle deleghe che si vogliono assegnare e gli interessi che gioca forza dovrà valutare la struttura, la stessa debba essere una Società a partecipazione totalmente pubblica.

I componenti che ne faranno parte, necessariamente esperti in discipline diverse, dovranno avere requisiti di professionalità ed esperienza acquisiti e dimostrati, e altresì procedere al loro reclutamento con evidenza pubblica in modo da garantire la necessaria trasparenza. Sorge a questo punto la domanda di chi debba essere il soggetto istituzionale preposto al rapporto con la Società. Non si può prescindere pure che in tutte le fasi fondamentali per la trasformazione del PORTOVECCHIO vi sia una pubblicizzazione con i mezzi più idonei in modo da garantire e favorire una corretta informazione alla cittadinanza attivando anche momenti di dibattito pubblico partecipato nelle forme che l'Amministrazione comunale riterrà opportune in tutte le parti della città.



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