Ferriera, ultimatum romano per la
copertura dei parchi
Il ministero dell'Ambiente fissa al 10 dicembre il
termine ultimo per il progetto
Se l'azienda dovesse rinunciare alla realizzazione,
stop all'Aia e alla produzione
Meno di due settimane a disposizione per
presentare il progetto esecutivo riguardante la copertura dei parchi minerari
della Ferriera di Servola.
Il 10 dicembre è la data ultimativa che il ministero
dell'Ambiente ha dato a Siderurgica Triestina per definire almeno sulla carta
le modalità di realizzazione dei giganteschi capannoni pensati per contenere
carbone e minerali necessari alla produzione di coke, che oggi sono causa degli
spolveramenti che avvengono nelle giornate di vento forte.
L'indicazione del
governo è arrivata la settimana scorsa durante il primo dei tavoli tecnici
richiesti dall'assessore regionale all'Ambiente, Fabio Scoccimarro, per
aumentare le occasioni di incontro tra le parti fra una convocazione e l'altra
della Conferenza dei servizi.
Per i funzionari del ministero, il Gruppo Arvedi
dovrà dunque consegnare tutta la documentazione mancante o ammettere la volontà
di rinunciare alla costruzione dei parchi. E se si verificasse una simile
ipotesi, scatterebbe la sospensione dell'Aia e dunque la possibilità per la
Ferriera di continuare a produrre, perché l'Autorizzazione integrata ambientale
obbliga Siderurgica Triestina a presentare un progetto esecutivo per la
costruzione dei capannoni.
L'ultimatum arriva dopo la Conferenza dei servizi
tenutasi a Roma il 17 luglio. In quella sede l'azienda ha dovuto incassare non
poche osservazioni al proprio progetto provvisorio da Regione, Azienda
sanitaria e Inail.
Le parti avevano deciso di riaggiornarsi affinché la società
potesse far proprie le richieste di chiarimento e presentare appunto il
progetto definitivo. Da quel momento l'azienda non ha tuttavia più dato
segnali, se non l'assicurazione che avrebbe fornito la documentazione
richiesta.
Il nuovo incontro nella capitale è servito appunto al ministero per
sollecitare la proprietà, cui il pressing non fa certo piacere. Siderurgica
vuole infatti prendere tempo, dopo aver manifestato la disponibilità a trattare
la cessione dell'area a caldo, qualora l'Autorità portuale si dimostri capace
di mettere sul tavolo un'offerta giudicata interessante dal cavalier Giovanni
Arvedi.
Nel frattempo, l'azienda cerca dunque di rallentare l'iter di
realizzazione della copertura dei parchi: l'operazione costerebbe infatti 35
milioni, un investimento motivato soltanto dalla possibilità di proseguire la
produzione di ghisa.
La volontà dilatoria spinge la società ad attendere
l'arrivo di possibili proposte e a prospettare nel contempo a Regione e governo
la stipula di un nuovo Accordo di programma che possa prevedere proprio il superamento
della copertura.
L'assessore Scoccimarro vede tuttavia un'azienda con margini
di manovra ormai ridotti: «In pochi mesi di lavoro abbiamo raggiunto un
obiettivo importante, mettendo Siderurgica Triestina davanti a una scelta,
mettere in atto importanti investimenti per abbattere l'impatto ambientale come
previsto dagli accordi stipulati dalla precedente giunta e governo oppure, come
auspicato dai triestini, programmare da subito la dismissione dell'area a
caldo.
Questa seconda opzione ci vede estremamente favorevoli e disponibili a
collaborare, assieme agli altri soggetti istituzionali, per la salvaguardia
dell'interesse dei cittadini, dei lavoratori e dell'azienda stessa».
fonte . IL PICCOLO Diego D'Amelio
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