La pubblicità sui giornali non è una iniziativa specifica della Siderurgica Triestina. Negli stessi giorni il nuovo proprietario dell'ILVA di Taranto : Arcelor Mittal Italia dava notizia dell'acquisto dello stabilimento siderurgico pugliese con la pubblicità su una intera pagina della Repubblica.
mercoledì 7 novembre 2018
LA SIDERURGIA SI FA PUBBLICITA' SULLA CARTA STAMPATA
Domenica scorsa con il Piccolo in edicola avete trovato un inserto dedicato ai cento anni di Trieste italiana. Non ha perso l'occasione Siderurgica Triestina del gruppo Arvedi per fare una inserzione pubblicitaria a tutta pagina. Poco importa se gli anni di attività della Ferriera di Servola sono molti di più e ci siamo già sorbiti il centenario. Con questa inserzione pubblicitaria l'hanno ringiovanita, Ferriera e impianto di una ventina d'anni.
La pubblicità sui giornali non è una iniziativa specifica della Siderurgica Triestina. Negli stessi giorni il nuovo proprietario dell'ILVA di Taranto : Arcelor Mittal Italia dava notizia dell'acquisto dello stabilimento siderurgico pugliese con la pubblicità su una intera pagina della Repubblica.
La pubblicità sui giornali non è una iniziativa specifica della Siderurgica Triestina. Negli stessi giorni il nuovo proprietario dell'ILVA di Taranto : Arcelor Mittal Italia dava notizia dell'acquisto dello stabilimento siderurgico pugliese con la pubblicità su una intera pagina della Repubblica.
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Pubblicità Progresso era uno slogan di molto tempo fa. Quindi vive e lotta insieme a noi , prendiamone atto. Quindi è possibile che tra qualche mese ( scriviamo tempo è meglio ) troveremo l' inserzione del nuovo proprietario dello stabilimento siderurgico Triestino , se la notizia data dal TGR Regionale di ieri,6 novembre , ha un minimo di verità con una novità esclusiva : sarà scritto in Cinese confermando la storica tradizione di Trieste citta multietnica. Non sono contrario alle novità imprenditoriali , abbiamo vissuto anche quella Russa , ma a differenza di allora potrebbe determinarsi la chiusura dell'aria a caldo , con la soddisfazione dei cittadini che vedrebbero risolto un problema ventennale , e conseguente focalizzazione della produzione dell'aria a freddo. tutto bene dunque ma , come sempre , la realtà potrebbe essere diversa e proporre un disagio , storico , uguale se non peggiore ovvero : i dipendenti che operano attualmente nell'area a caldo ( penso siano quelli con maggiore anzianità di servizio ) vengono inseriti in corsi di aggiornamento professionale e "passati" alla attività logistica o del laminatoio o riceveranno la lettera di licenziamento ?
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