Questa finalmente è una buona notizia!
ed è particolare e una novità che un commento di Adriano cominci con una nota positiva - vedrete che nel resto del commento riprenderà il suo usuale pessimismo FaqTrieste
Naturalmente Cervignano non deve
poter sostituire la facoltà di partenza direttamente da Trieste; Cervignano
deve essere un servizio di cui Trieste possa usufruire ma non un obbligo di
transito, altrimenti anche questa circostanza si trasformerebbe in una tassa di
pedaggio che sarebbe inaccettabile anche per quanto riguarda lo sfruttamento
delle prerogative offerte dall'Allegato VIII!
Quindi, molto bene Cervignano ma
senza alcun pregiudizio a partenze e arrivi direttamente e senza interferenze
da e a Trieste!
La storia del collegamento con Rostock unitamente alla offerta
della sua autorità portuale di gestire il Molo VII è stata sinora una storia di
dolori. I rappresentanti di Rostock nella loro ultima visita a Trieste
sarebbero stati liquidati in maniera piuttosto sbrigativa chiudendo così le
porte a una ripresa delle relazioni. Ora si ripresenta l'opportunità di
riallacciare dei rapporti commerciali che potrebbero rivelarsi ottimi e credo
molto più convenienti di quelli assegnati al Corridoio del Baltico con
capolinea Danzica. Rostock non solo è un porto in notevole espansione con
collegamenti marittimi con tutto il Baltico ma è anche allacciato alla rete
ferroviaria germanica che ne offre un atout di grande concretezza: significa
non solo collegamento con i porti dell'Hansa occidentale ma soprattutto il
collegamento con l'area economica di Berlino.
Nessuna previsione è possibile ma
la speranza e la simpatia per questo nuovo traffico credo sia molto condivisa,
attraente e fondata anche sul suo percorso quasi per meridiano da Lubiana,
Vienna, Praga, Berlino e Rostock.
A questo punto diventerebbe essenziale la
ripresa di ALMENO due linee marittime storiche dirette su Trieste
1) Nord
America: Halifax, Boston o New York ecc. ;
2)La ricostituzione della linea del
Brasile-Plata sino a Baires.
E' necessario offrire al Baltico attraverso
Rostock una più estesa panoplia di servizi e allo stesso tempo - con le merci
del Baltico - sopperire a quella che è una carenza cronica e storica di Trieste, e cioè
la scarsità di traffico in uscita rispetto a quello in entrata.
Cosa dovuta sia
alla grande offerta che i porti del Nord esercitano sull'Europa Centrale che
alla marcata debolezza della rete di acquisizione in quel territorio da parte
di Trieste e dell'Adriatico in generale. Forse un bacino quale il Baltico (e
per estensione il Brandeburgo, Meclemburgo e Pomerania tedesca)sì in espansione
commerciale ma con qualche separazione rispetto ai porti del Mare del Nord
potrebbe, se bene coltivato e ben servito da ferrovia, diventare, almeno in parte
(data la primazia non scalzabile dell'Hansa) un'area di raccolta di traffico in
uscita via Trieste. Bisogna dunque seminare e farlo con larghezza di mente e
volontà di concorrenza.
Non dimentichiamoci mai dei treni con auto al seguito che
per alcuni anni vennero diretti a Trieste pur con la contrarietà delle FFSS
sicchè alla fine il servizio cessò; se si fosse giunti alla possibilità di
imbarcare anche passeggeri italiani e senza veicolo al seguito, avremmo avuto
una linea passeggeri per Berlino e l'altra per Amburgo. Ma le contrarietà
italiane furono esiziali.
Alla fine della 1^ G.M. l'ex Direttore del Lloyd,
Frankfurter, venne espulso da Trieste da parte del Governatore Militare Petitti
di Roreto. Costui comunque continuò ad essere l'uomo di fiducia degli armatori
triestini e pencolava tra Monaco, Vienna e Praga. Frankfurter spiegava che
nella Boemia pur ora Ceka ma dove si continuava a parlare tedesco e si era
sempre orientati ai porti tedeschi, la faccenda della raccolta di traffico per
Trieste era sempre difficile. Da un lato le nostre Compagnie temevano
stariffazioni concorrenziali che le mettessero in perdita e perciò, prima di
ogni OK, perdevano tempo nella raccolta di informazioni, ecc. ecc. e le Agenzie
erano molto dipendenti dalle sedi centrali triestine ; gli agenti in
Boemia di Amburgo o Brema invece avevano ampia libertà di tariffazione e
battevano sul tempo le ingerenze triestine.Il motto delle Agenzie boeme era
"Sempre più a buon prezzo di Trieste!".
Per questa ragione
l'opportunità di Rostock è assolutamente imperdibile, ma la gestione
ferroviaria deve essere abbondante e di assoluto prim'ordine perchè il termine
di paragone saranno le Deutsche Bundesbahnen e errori e leggerezze non saranno
consentiti, mentre la concorrenza sulla raccolta di traffico dovrà essere
decisa se non spietata; altrimenti sarà un'altra occasione perduta.
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