CLICCA SULL'IMMAGINE PER LEGGERE IL POST |
Tra i commenti apparsi sulla nostra pagina Facebook abbiamo trovato questa domanda:
Non so cosa c'entri el porto, comunque anche all'interno delle "mura" gavemo parecchio precariato.
Risposta di FaqTrieste : In questi giorni e entro la fine del mese il Governo si è impegnato su quello che ha definito il DECRETO DIGNITA' che dovrebbe portare delle correzioni e dei miglioramenti proprio sul tema del lavoro precario. Questo dichiara il vice premier Di Maio (M5S).
Sono state scritte ormai enciclopedie sull'argomento e hanno affermato di tutto e il contrario di tutto. Il lavoro precario e flessibile ha una dimensione di massa nel Paese e le varie lotte e vertenze non hanno portato a soluzioni definitive.
NOI ABBIAMO UNA IPOTESI DI STUDIO sull'argomento che ci distingua dalla ripetizione dei soliti luoghi comuni sull'argomento. All'interno dei porti è normale che ci sia una richiesta di flessibilità dovuta ai picchi di lavoro legati agli arrivi e alle partenze delle navi. Questa flessibilità che già la legge 84/94 ha cercato di regolamentare con la divisione della forza lavoro in articoli 18, 17 e 16 è stata oggetto per decenni di vertenze e contrasti. Vi ricordiamo solo l'ultima vicenda dei cinque lavoratori portuali licenziati e poi reintegrati dall'Agenzia del Lavoro Portuale di Livorno che abbiamo seguito su questo blog.
Quali sono le garanzie che i portuali hanno saputo farsi riconoscere in questi decenni ? Quali sono i diritti che si potrebbero esportare dal porto ad altri settori del lavoro ?
E' evidente che una lotta o uno sciopero dei mille portuali della Compagnia Unica di Genova non ha lo stesso peso di quello di quattro dipendenti di una cooperativa di pulizie, ma forse ci sono alcune questioni che potrebbero essere comuni .
A riprova di questa nostra ipotesi di studio e della possibilità di individuare un terreno comune tra dentro e fuori le mura del porto possiamo proprio citare il DECRETO DIGNITA' che il Governo si appresta a far votare. Un decreto che è stato scritto pensando a regole generali e che DEVE venir corretto proprio per quanto riguarda il lavoro portuale ( come documentiamo in un prossimo post ).
Senza nulla togliere all'attività svolta dalle USB nel territorio triestino dobbiamo sottolineare che un forte rilancio di questo sindacato è dovuto alla operazione di federazione con il Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste, che si è rivelato il sindacato maggioritario nello scalo triestino.
Non è difficile immaginare che alle vertenze e alle denunce portate avanti dal CLPT corrispondano ormai vari tentativi di imitazione in altri posti di lavoro.
Per questo motivo abbiamo usato quel titolo, sapendo bene che ci sono ancora tante soluzioni da trovare per risolvere il problema del precariato dentro e fuori le mura del porto.
Nessun commento:
Posta un commento