giovedì 12 luglio 2018

COMMENTO DA GENOVA SUL PORTO DEL PIREO - SERVIZIO TG 3 DI DOMENICA 8 LUGLIO

PRIMO COMMENTO SERVIZIO TG3 SUL PORTO DEL PIREO

L'appello del segretario generale dei portuali greci a Cosco di comportarsi come un'azienda europea  è umanamente comprensibile per chi conosce la storia recente della Grecia e di come e stata ridotta. 

Ma da chi è stata penalizzata la Grecia ?  

C'è del paradossale infatti nell'appellarsi alle regole di chi ti ha imposto la privatizzazione di ogni bene pubblico appetibile agli interessi privati. 

Si può avere una pessima opinione del governo Tsipras, ma credo che nessuno possa imputargli di avere ceduto "spontaneamente" il porto del Pireo a interessi stranieri ? 

La scelta di vendere ai cinesi ha impedito probabilmente ai tedeschi di mettere le mani sul porto del Pireo senza cacciare un euro, ma solamente riducendo gli interessi sul debito pregresso.


 


Ma la via della seta, con i suoi colossali investimenti stimati  dalle 12 alle 14 volte il piano Marshall aumenta o no  il potere contrattuale dei lavoratori dei porti e della logistica ? C'è qualche sindacato a livello europeo che intende e può gestire in maniera adeguata, con "vertenze comunitarie" l’intera operazione.


Come è testimoniato dal servizio l'altra conseguenza di queste privatizzazioni selvagge con i porti in mano alle multinazionali dell'armamento sono i rapporti con il territorio e le comunità locali, che subiscono interamente e senza contropartite sociali, come vediamo dall'inchiesta interamente il ruolo di mere servitù commerciali. 

E’ di queste ore lo sciopero dell'autotrasporto a Genova per i tempi di attesa nei terminal e mancanza di sicurezza degli autisti (non sono mancati gli incidenti gravi) , tra le cause strutturali c'è una evidente carenza di personale. Questo conflitto avviene ovunque in Europa. 

In Liguria lo abbiamo visto a Genova-Voltri come a Vado ancora prima che entri in funzione, una devastazione e saccheggio del territorio con la partecipazione preponderante di denaro pubblico, al fine di soddisfare l'espansione incontrollata dei terminal. 

Le multinazionali contano in Europa e nel paese decine di terminal in concessione, che usano per mettere in competizione tra loro i governi e le comunità locali con richieste di nuove concessioni, contributi agevolazioni ecc.

Commento arrivato in redazione da  Genova 12 luglio

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