Ritorna la questione catalana sulle prime pagine dei giornali e nelle TV dopo il fermo dell'ex presidente della Generalitat in transito in Germania. Proprio nei giorni scorsi c'era stato un tentativo, bloccato dal Governo spagnolo con altri arresti, di elezione di un presidente dell'Assemblea parlamentare catalana.
Le manifestazioni di protesta contro gli arresti e contro l'estradizione di Puigdemont sono state importanti per numero di partecipanti. Ci sono stati anche scontri tra manifestanti e polizia che hanno prodotto alcuni arresti e diverse decine di feriti.
Quando è stato fermato Puigdemont stava rientrando in Belgio dopo un giro di conferenze nei paesi del Nord Europa. In Belgio, dopo le decisioni del tribunale, non correva il pericolo di estradizione. Commentando queste notizie ci siamo ricordati che era stata annunciata una visita di Puigdemont in Slovenia per febbraio di quest'anno. Annunciata sui giornali la notizia era poi stata dimenticata.
Avevamo fatto alcune domande e verifiche negli ambienti che potevano essere informati su questa possibilità. La versione più gettonata è stata quella che si trattava di un tentativo onesto di esprimere solidarietà alla richiesta di indipendenza della Catalogna ma che da subito si era trasformata in un boomerang. Questa notizia era da subito stata usata per mettere in imbarazzo il governo sloveno costringendolo a precisare in varie occasioni che in una eventuale visita di Puigdemont in Slovenia non ci sarebbe stato alcun incontro con rappresentanti del governo stesso.
All'epoca, finito di parlarne seriamente avevamo riso della possibilità che Puigdemont avesse chiesto asilo politico al Porto Franco Internazionale di Trieste. Sarebbe stata una gustosa occasione per conoscere e verificare il comportamento delle Dogane. Puigdemont è stato vittima invece di una trappola confezionata dalla collaborazione delle polizie tedesca e spagnola che lo ha portato in carcere.
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