venerdì 5 gennaio 2018

TEMPESTA MEDIATICA SUI DEPOSITI COSTIERI

Siamo alle solite ... noi pubblichiamo post cercando di capire e porre le giuste domande ... e riceviamo pure contributi critici dai nostri esperti : " Non si tratta di una tempesta in un bicchiere d'acqua, è stato sventato un piano criminale ".


Ma che cosa abbiamo scritto ieri di tanto sbagliato ?

Senza in alcun modo voler sminuire il lavoro d'indagine della Guardia di Finanza, degli interventi della Prefettura e della Procura della Repubblica vogliamo occuparci del modo in cui è stata presentata la notizia...

Noi abbiamo avuto l'impressione che la notizia in se sia stata trattata con troppo sensazionalismo e alcune imprecisioni. Lo schema seguito è quello solito che siamo abituati a vedere nei telegiornali e sulla stampa: titoli allarmistici sulle infiltrazioni mafiose, richiesta di norme speciali da parte dei protagonisti istituzionali e la "solita" preoccupazione per i posti di lavoro ( che se sono pochi vanno gonfiati con le stime dell'indotto ). Ma è questa la notizia ?

TITOLI ALLARMISTICI che creano la sensazione che la Mafia può tutto, può interrompere i rifornimenti di carburante, può infiltrarsi in porto, può operare passaggi sospetti. Questi titoli sensazionali rischiano di far sembrare la mafia una organizzazione che può tutto e che non si può arginare.


Invece è successo, ed è chiaro dalla nostra ricostruzione di ieri, che di fronte ad un cambio di proprietà di una società titolare di concessione nel porto di Trieste l'Autorità di Sistema Portuale ha richiesto l'informativa antimafia prima di concedere l'autorizzazione al subentro del nuovo proprietario.

Questa informativa antimafia ha trovato alcuni personaggi e passaggi sospetti che hanno convinto il Prefetto ad emanare una interdittiva. 
L'interdittiva segnala l'eventuale pericolo che possano verificarsi le condizioni per infiltrazioni della criminalità organizzata. 
Questo è stato sufficiente per permettere alla Autorità di Sistema Portuale di non autorizzare il passaggio di proprietà della Depositi Costieri Trieste e anche ad impedire l'accesso in porto del nuovo proprietario.

Come poi è evidente le indagini continueranno assieme alla parallela richiesta di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica motivata dai debiti di 32 e 9 milioni di euro che la società ha accumulato per il mancato pagamento delle accise sul carburante.

Diciamo che le regole e le leggi, il sistema di controllo ha fatto opera di prevenzione ad una possibile infiltrazione di investimenti legati alla criminalità organizzata. Ma se il sistema ha ottenuto questo risultato a cosa servirebbe una nuova normativa speciale ?

RICHIESTA DI NORME SPECIALI A noi non risulta, o abbiamo capito male le dichiarazioni del presidente AdSP D'Agostino.



D'Agostino invoca una normativa speciale scrive IL PICCOLO. Ascoltiamo la dichiarazione registrata da TELE4 a questo proposito.





Quindi c'è ed esiste già una normativa speciale legata al valore strategico e particolare dei porti. Questo abbiamo ascoltato dal video di TELE4. Ed è su questa normativa esistente che si sono riferiti gli interventi dell'AdSP del Mar Adriatico Orientale nel caso Depositi Costieri.

Questa legge di riferimento per regolare le concessioni non è nient'altro che il Codice della Navigazione a cui si riferiscono da anni i regolamenti sulle concessioni elaborati dalle Autorità Portuali.

PREOCCUPAZIONI PER I POSTI DI LAVORO e non solo. Come evidenziato dalla stampa e dal presidente dell'AdSP vanno ripristinate in tempi brevi la condizioni per garantire le forniture di carburante alle navi nel Porto di Trieste e negli altri siti collegati a questo servizio: Luka Koper, Fincantieri Monfalcone , e altri. L'intervento di disponibilità della Regione FVG, espresso dalla presidente Serracchiani, per ripristinare la funzionalità del servizio è un ulteriore passo in avanti verso il commissariamento della DCT o verso altre soluzioni possibili.

NOTA DI FAQTRIESTE : Ci sono montagne di soldi legati alle attività della criminalità organizzata che cercano luoghi dove ripulirsi e investire. C'è l'esigenza di un controllo pubblico in particolare nei settori strategici del Paese. Che l'Autorità di Sistema Portuale abbia fatto i suoi passi, forte di una normativa adeguata ed esistente non può che essere motivo di soddisfazione. Che le istituzioni preposte e le forze di polizia abbiano collaborato a costruire un muro a prevenzione di possibili infiltrazioni dei capitali della camorra è sicuramente una buona cosa. Che il sistema funzioni e tenga è la notizia di questi giorni.

Chiudiamo questa nostra nota citando le dichiarazioni del sindaco Dipiazza che al quotidiano locale ha manifestato il suo apprezzamento per il comportamento delle istituzioni.


PERCHE' ABBIAMO DEDICATO TANTA ATTENZIONE E SPAZIO A QUESTA NOTIZIA ? 

Lo abbiamo fatto perchè ogni notizia va trattata per quello che realmente è. 
A costo di ridimensionare la portata dei fatti ci è sembrato giusto sottolineare che non ha senso gridare ALLA MAFIA , ALLA MAFIA come il Pierino della favola gridava AL LUPO , AL LUPO. Nessuno ha avuto una crisi di nervi e tutti hanno svolto il loro lavoro nella cornice della normativa ESISTENTE senza richiedere provvedimenti emergenziali o speciali.





1 commento:

  1. Ma come mai all'atto della compravendita delle quote ed in sede di deposito degli atti presso il registro delle imprese nulla è emerso? Scarico la visura dal registro e pare tutto regolare... forse che un sistema non dialoga con gli altri sistemi?

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