L’IMBARAZZO CHE PRODUCE IL
SILENZIO DEI MEDIA
Abbiamo cercato sui media locali un resoconto o una cronaca relativi all’assemblea organizzata ieri in Stazione Marittima dal Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste – Unione Sindacale di Base sul Porto di Trieste, l’Allegato VIII e il lavoro portuale. Non abbiamo trovato la notizia.
Non ci sono giustificazioni, il Convegno era stato
presentato perfino da una mezza pagina pubblicitaria su IL PICCOLO, “tutti” gli
addetti ai lavori erano a conoscenza dell’appuntamento.
Infatti la sala Oceania
(120 posti a sedere) si è riempita totalmente.
Potevamo utilizzare un titolo
da “gossip” tipo L’ASSEMBLEA SCOMPARSA DAI MEDIA oppure il titolo da denuncia
CENSURATA L’ASSEMBLEA E I LAVORATORI.
Abbiamo scelto un titolo
soft - soffice che spiega questa disattenzione o dimenticanza con l’imbarazzo
che questa iniziativa ha prodotto attorno a se.
Il Coordinamento Lavoratori
Portuali di Trieste federato alla USB è un soggetto particolare ed originale
prodotto dai lavoratori portuali triestini che nel tempo è passato dall’essere
deriso e denigrato a diventare uno dei protagonisti di questa nuova stagione
aperta nel Porto di Trieste.
L’incontro di ieri era stato presentato come una
verifica dei progressi che ci sono stati rispetto alla situazione del porto
dell’ottobre 2015 quando lo stesso CLPT organizzò un convegno con il titolo IL
FUTURO DI TRIESTE PASSA PER IL PORTO.
C’erano tutte le premesse perché il
dibattito di ieri pomeriggio risultasse concreto e con riferimenti precisi.
Forse proprio da queste caratteristiche nasce l’imbarazzo che produce il
silenzio sulla notizia. Il CLPT ha la colpa di aver scelto l’applicazione dell’Allegato
VIII come uno dei suoi principali obiettivi e quindi si è mosso sul confine,
sui bordi di un discorso indipendentista legato alle note vicende del
Territorio Libero di Trieste.
E’ stato inutile per i media e gli opinionisti
che il CLPT ha sempre sottolineato che l’obiettivo dell’Allegato VIII non era
una indicazione ideologica ma che poteva diventare un obiettivo concreto e
vantaggioso per tutti i lavoratori portuali.
Ma si sa che i media
preferiscono notizie “ poco impegnative “ , del tipo “ Come diventare
indipendentista con poche ore di lezione “, piuttosto che riconoscere i
risultati ottenuti.
Nessun imbarazzo quindi
per Stefano Puzzer che a nome del CLPT rivendica a tutti i lavoratori portuali
il merito dei risultati ottenuti, il Decreto Attuativo dell’Allegato VIII è uno
di questi. Stefano nel suo intervento ha detto che non sono interessati a rivendicare
medaglie o meriti e che lasciano ad altri questa gara a ricercare
riconoscimenti.
Che i risultati di questi due anni sono frutto di un lavoro di
squadra di diversi soggetti in cui i lavoratori portuali hanno svolto
egregiamente il loro ruolo. Partendo dalla sua esperienza ha sottolineato che
nel tempo c’è stato un cambiamento ad esempio nel rapporto con le altre
organizzazioni sindacali che ha portato dalle polemiche iniziali ad una
collaborazione e partecipazione agli stessi tavoli di confronto.
E’ poi passato
ad elencare i prossimi nodi che quelli del CLPT hanno in agenda e che hanno a
che fare con l’organizzazione del lavoro portuale, la sicurezza e la necessaria
formazione professionale.
Sulla scia del suo intervento si è inserito l’avvocato
Nicola Sponza che ha fornito all’assemblea un assaggio delle potenzialità e
delle particolarità che la situazione giuridica del Porto Franco Internazionale
di Trieste comprende e rende lo scalo triestino unico nel panorama mondiale da
questo punto di vista.
Nessun imbarazzo da
segnalare per il presidente dell’AdSP D’Agostino che ha illustrato, nell’attenzione
generale, i passaggi e i risultati nei due anni trascorsi dal precedente
convegno organizzato dal CLPT. Tutto l’intervento del presidente D’Agostino ha
avuto una impostazione “laica”, libero da giudizi e rimpianti sulle scelte
mancate o sbagliate del passato ma tutto concentrato a disegnare uno sviluppo
credibile e concreto per il porto, i traffici marittimi e ferroviari, la valorizzazione
della zona franca e dell’EZIT.
Una "lezione" sul Porto franco ricca di esempi ed estremamente chiara nei vari snodi del ragionamento.
A completare il quadro con
riferimenti allo stato del lavoro portuale in particolare e della logistica più
in generale è stato l’intervento del prof. Sergio Bologna. Intervento
schematico in tre parti : i conflitti sul lavoro e le mobilitazioni nella
logistica – i tre (?) tentativi della Unione Europea di disciplinare malamente
il lavoro nella logistica e nei porti – alcuni apprezzamenti sulla riforma dei
porti varata dal ministro Delrio che ha segnato un momento di svolta e di
attenzione reale per il settore.
Una assemblea ricca di
ragionamenti e di spunti.
Completa, visto che gli stessi argomenti sono stati
affrontati da angolature diverse che hanno contribuito a fornire una “
narrazione “ nuova e diversa del porto e dei soggetti che lo animano.
Usiamo
anche noi il termine narrazione da poco entrato nel vocabolario più ampio,
prima era usato solamente dagli esperti della comunicazione.
Chi ha dedicato due ore
del suo tempo ad ascoltare le relazioni di questo convegno ha impiegato bene il
suo tempo e peccato per chi non ha potuto esserci.
Noi di FAQTRIESTE pensiamo
che certi passaggi vadano segnati sul calendario e ricordati perché fanno parte
di lavori in corso ( work in progress ). Per questo motivo, come già avevamo
fatto due anni fa in occasione del precedente convegno pubblicheremo nei
prossimi giorni i video dei vari interventi. Anche noi senza imbarazzo alcuno
visto che avevamo capito le potenzialità di questo Coordinamento Portuali fin
dall’inizio. Quando la chiarezza sugli obiettivi è trasparente e il soggetto
opera in un settore con diverse e interessanti prospettive i risultati possono
arrivare.
Stiamo lavorando per
elaborare i video del convegno e pubblicarli su questo blog.
Per il resto BUONA
GIORNATA
Vorrei completare la notizia con la giusta domanda:
RispondiEliminaCom'è possibile che nonostante questi sviluppi la politica locale continui senza imbarazzo a rimanere salda sulle proprie posizioni riguardo al porto? Si continua a delirare su musei in punto franco e attribuire il successo del porto alla sdemanializzazione del senatore Russo. Gli organizzatori ancora non hanno capito che non ha senso allargare l'invito a questi personaggi?
Signor Milkovitsch a proprio ragione,fin quando non si rispetta in pieno l'Allegato VIII da questi
RispondiEliminapersonaggi locali che si vantano delle loro bugie a danno della citta e delle nazioni che ne hanno diritto,non ci sara mai un vero sviluppo del porto franco internazionale.
Durante il convegno nessuna parola sulla legge n.190/1994 commi 618,619 e 620 inserita nel DECRETO,come
se fosse una novita a riguardo le aree snemanializzate del porto vecchio.
Prima viene nominato un DIRETTORE DEL PORTO (Allegato VIII art.18.1.2 e meglio e per la citta)questa
nomina deve venire da una commissione internazinale,pertanto il Direttore non deve essere ne cittadino italiano e nemmeno cittadino ex jugoslavo.
Si rispetti l'articolo 3.1 e 3.4 con i confini portuali del 1939 e l'allargamento del porto, e non le chiusure delle aree portuali del porto vecchio tanto pubblicizzate dal senatore Russo.
MOLTO BELLI I CARTELLI PUBBLICITARI SU TRIESTE = SINGAPORE,far diventare trieste la Singapore Triestina
RispondiEliminae molto bello da metterlo nella pratica,spero solo che non sia solo una pubblicita di passaggio.
Se era praticato l'obbligo dell'articolo n.5 del MEMORANDUM DI LONDRA,si poteva creare molto prima la bella Singapore Triestina,ma non e stato fatto,rimanendo solo un sogno per la cittadinanza triestina.
PER OBBLIGO INTENDO IL MANTENERE E SVILUPPARE IL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DA PARTE DEL GOV.ITALIANO.