SVOLTA EPOCALE PER IL PORTO DI TRIESTE: EMANATO IL
DECRETO SULLA GESTIONE DEI PUNTI FRANCHI
IL MINISTRO DELRIO OGGI A TRIESTE PER LA FIRMA
D’Agostino: Vocazione internazionale dello scalo
giuliano riconosciuta dal Governo. Renderemo il Porto Franco strumento
fondamentale per lo sviluppo del sistema logistico-industriale collegato al
nostro porto
Cruciale il nuovo ruolo del porto per la Via della Seta
Trieste, 27 giugno 2017 - Punto di svolta per il
porto di Trieste: lo scalo ha finalmente
un decreto che consente di gestire con chiarezza i suoi punti franchi.
Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture
Graziano Delrio ha firmato questa mattina a Trieste presso la sede della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia il decreto attuativo sui punti franchi,
alla presenza della presidente Debora Serracchiani e del presidente dell’AdSP
del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino.
“È una data epocale” – afferma D’Agostino – “perché in meno di un anno abbiamo reso
operativo uno strumento che per 23 anni nessuno ha avuto la forza, ma
soprattutto la voglia, di portare a compimento.
Convegni, proclami e
strumentalizzazioni sull’argomento, ma nessun atto concreto. Solo grazie al
lavoro sinergico svolto assieme alla presidente della Regione Debora
Serracchiani, all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e al Governo, si è
arrivati a una svolta definitiva sull’annosa questione del Porto Franco
Internazionale di Trieste.
La mancanza di un testo normativo sull’argomento,
previsto già dalla precedente legge di riforma sui porti (L.84/94) ma mai realizzato, ha comportato
che la gestione dei punti franchi si sostenesse fino ad oggi, grazie alla
collaborazione tra le Amministrazioni coinvolte nella gestione dello scalo.
Naturalmente una situazione come questa non è riuscita a determinare
l'effettivo sviluppo delle enormi potenzialità che questo regime comporta. Oggi
si apre una nuova era per il porto e per Trieste."
Con l’emanazione del nuovo decreto - previsto dal
Decreto legislativo del 4 agosto 2016, che ha creato le nuove Autorità di
Sistema Portuale - si semplifica la gestione dei punti franchi, rendendoli più
efficienti e più funzionali alle sfide globali che in questa fase storica il
porto di Trieste è chiamato a sostenere.
Dettaglio di rilievo è che, a differenza delle proposte
passate, il presente decreto ha riconosciuto in modo organico l’attuale vigenza
della normativa internazionale che caratterizza i punti franchi triestini, ma
soprattutto ha evidenziato come l’Italia sia ancora impegnata nel rispetto
della volontà del legislatore internazionale.
Non a caso i richiami espliciti del decreto all’Allegato
VIII del Trattato Internazionale di pace del 1947, al memorandum di Londra del
1954, ai decreti del commissario del Governo del 1955 e del 1959,
testimoniano da parte governativa la vocazione internazionale dello
scalo giuliano, come unicum nel panorama del nostro paese.
Tra i contenuti salienti del decreto, l’attribuzione
all’AdSP del Mare Adriatico Orientale del potere di modificare l’area dei punti
franchi.
E’ di certo la novità più importante, che attualizza i principi
contenuti nell’Allegato VIII del Trattato di pace agli artt.18-20: il nuovo
decreto prevede che tale valutazione sia in capo al presidente del porto, quale
soggetto istituzionalmente deputato alla gestione dei punti franchi.
L’Autorità
avrà anche il potere di autorizzare le attività di manipolazione e trasformazione industriale delle merci nei
punti franchi, fornendo assistenza tecnica agli investitori.
Potrà inoltre
riorganizzare le aree del Porto Franco per rispondere alle molteplici esigenze
del commercio internazionale, prevedendo l’individuazione di aree specifiche da
destinare alle attività industriali quali stoccaggio, manipolazione,
trasformazione, e di aree in cui concentrare le attività del settore logistico
legate al transito della merce.
Importante il riferimento allo sviluppo
ferroviario con l’attribuzione all’Authority del compito di potenziare i
collegamenti ferroviari e di vigilare sul rispetto delle regole di utilizzo
delle infrastrutture. Infine non potevano mancare i compiti della promozione
internazionale e della gestione della formazione, aspetti che rivestiranno
un’importanza cruciale per il rilancio in chiave innovativa dei punti franchi
triestini.
“Il Porto Franco ha quasi 300 anni" - conclude
D’Agostino – “ma con questo decreto lo abbiamo riportato a nuova vita. Ora
potremo dare certezze agli investitori internazionali e far diventare questo
status una leva strategica da integrare con i poteri di pianificazione e i compiti
di promozione propri dell’ente per un vero decollo del porto e del suo sistema
logistico in ambito internazionale.
Penso soprattutto agli sviluppi della Via
della Seta, da oggi potremo giocare un ruolo finalmente decisivo: non saremo
più solo un porto, ma un nodo chiave delle catene logistico industriali
globali".
per 23 anni nessuno ha avuto la forza, ma soprattutto la voglia, di portare a compimento. la frase di D'Agostino dice tutto e chi segue da sempre le vicende portuali sa benissimo di cosa si parla. adesso fondamentale è la continuità, la strada è appena iniziata: speriamo che, dopo questo mandato, c'è ne sia un altro sia per D'Agostino che per Sommariva
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