" L’incontro di ieri promosso alla Stazione Marittima sulle nuove vie della seta cinesi e sul possibile coinvolgimento del Porto di Trieste è stato oggetto di grande interesse, infatti buona parte del pubblico ha ascoltato in piedi gli interventi degli oratori in una stracolma sala grande." Primorski Dnevik
Chi ha organizzato ? L'iniziativa è stata organizzata dalla rivista LIMES, dal Centro Veritas e dalla Libreria Einaudi.
Chi sono stati i relatori ? Lucio Caraciollo direttore della rivista LIMES. Zeno D'Agostino presidente dell'AdSP Mar Adriatico Orientale. Stefano Visintin presidente Associazione Spedizionieri Trieste.
C'erano politici presenti ? Non c'era alcun politico tra i relatori, mentre ce ne erano molti in sala " venuti ad ascoltare ".
L'iniziativa era riconducibile a una area politica precisa o a un partito ? Non ci sembra, anche perchè i politici presenti in sala erano di varie collocazioni.
Allora non serve essere Sindaco e investire migliaia di euro in incarichi ad un advisor per fare convegni "riusciti" ? E' successo che una manifestazione pubblica organizzata da soggetti terzi: i Gesuiti, una rivista particolare e una libreria, facciano il pienone mentre organizzazioni storiche e istituzionali ( i partiti in particolare ) si accontentino di spazi molto piccoli in cui discutere per evitare il mancato riempimento degli stessi.
Forse è necessario avere qualcosa da dire ? Questo sicuramente aiuta e il pubblico tende sempre più ad evitare i convegni passerella che servono solamente a fare qualche annuncio per guadagnare un passaggio sulla stampa, sulle televisioni e sui media in genere.
Come è stata riportata dai media questa iniziativa ? L'iniziativa ha avuto un ottimo riscontro a livello nazionale nel circuito informativo legato allo shipping, servizi televisi a livello regionale e molto altro.
Se possiamo permetterci un giudizio il quotidiano locale avrebbe avuto materiale per fare anche due paginate sulla Via della Seta e il Porto di Trieste, come usa fare solitamente anche per convegni e conferenze stampa di soli buoni propositi. ( esempio: Prossimamente firmeremo un protocollo operativo sul riuso del Porto Vecchio )
I partiti e i politici come hanno giudicato l'iniziativa e come hanno interagito ? Forse non sappiamo fare bene il nostro lavoro di rassegna stampa ma non abbiamo trovato in rete e sui media dichiarazioni o commenti da parte di politici e partiti sulla iniziativa del Limes Club Trieste o sull'argomento. Tenete presente che oggi con grande clamore è stato firmato a Venezia un accordo " tutto da decifrare " sull'impegno di progettisti cinesi per l'offshore di Venezia. Diciamo " tutto da decifrare " perchè non si capisce bene se portano soldi per la realizzazione o se intanto vengono pagati per fare un progetto. Dubbio legittimo da parte nostra ? Non hanno proprio niente da dichiarare sull'argomento neanche i politici presenti ad ascoltare in sala ?
Come valutano e reagiscono gli indipendentisti triestini, presenti numerosi in sala, alla realizzazione di alcuni dei loro obiettivi o meglio delle loro rivendicazioni ? Sarà necessario un approfondimento e raccogliere dichiarazioni per capirci qualcosa.
Si può chiudere il ragionamento schematico sulla iniziativa di Limes affermando che esiste un interesse cittadino a capire e seguire alcuni temi importanti per la città. C'è lo spazio per un dibattito onesto dove vari ragionamenti e convinzioni possono venir messi a confronto con una utilità per chi partecipa. Come abbiamo già anticipato siamo interessati allo sviluppo e al miglioramento di questi strumenti di confronto, sono due anni e mezzo che abbiamo contribuito a costruire questo spazio di dibattito.
MA QUALI SONO LE QUESTIONI E LE OSSERVAZIONI CHE VANNO POSTE A PARTIRE DAI RAGIONAMENTI CHE SONO STATI PROPOSTI AL CONVEGNO SULLA VIA DELLA SETA ?
Eccovi alcuni esempi:
1) in questa città nel giro
di poco tempo si stanno susseguendo convegni, incontri, presentazioni sul Porto
e sul Porto Vecchio, si alternano soggetti che parlano sul presente e sul
futuro, con più o meno consapevolezza. Si evidenziano potenzialità
dell’infrastruttura esistente e si definiscono possibili interventi. Una parte
importante incomincia a delinearsi per quanto riguarda la specificità dei Punti
franchi, mentre per quanto riguarda il Porto Vecchio si naviga a vista, poiché
al di là dei finanziamenti stanziati dal governo (50 milioni), non si vedono
potenziali investitori.
2) permane
un’indeterminatezza sulle destinazioni possibili del P.V., e diventa di
importanza fondamentale la presentazione delle conclusioni del lavoro
dell’Advisor, soprattutto per capire cosa ha in mente l’attuale Amministrazione
comunale.
3) Il Comune continua a non
rispondere sulla presa in consegna degli immobili e delle aree del P:V. e sui
conseguenti costi di gestione, elemento fondamentale per capire che incidenza avranno
tali costi sul bilancio comunale.
4) per quanto riguarda il
Porto nuovo, e la possibilità di insediamento di attività produttive
all’interno del suo comprensorio, vanno
evidenziate le criticità esistenti poiché attualmente le aree su cui potrebbero
insediarsi i nuovi stabilimenti ricadono nell’ex comprensorio Ezit e nel SIN.
Quindi un problema di governance, posto che il soggetto istituzionale a
sostituire il precedente consiglio di Amministrazione del comprensorio
industriale non è stato ancora definito e sulle bonifiche non si capisce a che
punto siano le procedure per consentire una soluzione definitiva al loro avvio.
5) E’ interessante notare
che il Presidente della Confindustria locale, organizza un incontro pubblico
con Sindaco e Presidente della Regione, sulla presentazione di un sondaggio in
merito al riutilizzo del Porto Vecchio, ma non tratta il problema delle bonifiche, che
non solo impedisce l’insediamento di nuove imprese ma limita anche l’operato di
quelle esistenti che non possono ampliarsi..
6) sono passati 16 anni da
quando il governo ha reso disponibile una prima trance di finanziamenti per le
bonifiche ma gli amministratori locali a tutt’oggi non hanno ancora portato a
termine gli adempimenti necessari a restituire il sito individuato all’operatività
imprenditoriale. Tanta attenzione per il Porto Vecchio, trascuratezza e superficialità
per la zona industriale.
7) Si può affermare una
volta di più che la rendita fondiaria in questa città e tutto quello che ruota
intorno è più forte di qualsiasi altra attività?
Bisogna ricordare che la zona
industriale di Trieste subisce continuamente degli impedimenti di varia natura
ad un suo pieno utilizzo e valorizzazione. Si ricordi la vicenda del GPL
nell’area ex Total, che per più di dieci anni ha bloccato quel sito, ma
emblematico oramai è il SIN, sembra che a nessuno interessi. E' di oggi il confronto a distanza con dichiarazioni contrastanti sulla possibilità o meno che venga realizzato il rigassificatore nel golfo di Trieste nonostante l'opposizione annunciata dalle istituzioni.
8) non è più rinviabile la
soluzione di questa tematica, visto che l’utilizzo delle aree ricadenti nel
comprensorio industriale diventa strategico per dare concretezza alle
potenzialità dei punti franchi .
9) Come è possibile che
manifestazioni pubbliche organizzate da soggetti terzi, i Gesuiti, una rivista,
una libreria, facciano il pienone e organizzazioni storiche e istituzionali si
accontentino di spazi in cui discutere molto piccoli per evitare il mancato
riempimento degli stessi?
10) Ci sono praterie nuove da percorrere, la
domanda di conoscenza e partecipazione dimostra che questa tensione non è più
monopolio dei soli partiti.
Potenziamento infrastrutturale della Portualità Triestina.
RispondiEliminaSarebbe sperabile che il Presidente dell'Autorità del Sistema Portuale dell'Adriatico Orientale Zeno D'Agostino cestini "la deprecabile linea di pensiero" che ha purtroppo caratterizzato negativamente il nostro recente passato, linea che contemplava che le nuove infrastrutture per Porti e Tracciati Ferroviari si debbano realizzare soltanto in presenza dei traffici esistenti e non in previsione di una sensibile futura crescita degli stessi, sottovalutando forse il fatto che ci vorrebbero dei decenni per adeguare alle attuali e future esigenze dei mercati le obsolete architetture infrastrutturale dei nostri Scali e Collegamenti Ferroviari, opere che risalgono in buona parte a poco meno di un secolo fa e realizzate per assecondare quelle che erano le molto diverse necessità gestionali relative alla Logistica di Porto e Retroporto.
Quindi penso sia condivisibile l'affermazione che se non saremo in grado di materializzare una radicale inversione di tendenza rispetto al passato, non credo sia il caso di farsi molte illusioni sulle nostre capacità di poter sfruttare ne la strategicità del nostro Territorio o i notevoli fondali naturali 18 m presenti nel Golfo di Trieste e purtroppo nemmeno le quasi 4.000 miglia di vantaggio nei confronti della Portualità Nord Europea in merito ai Traffici delle merci relative ai notevoli volumi dell'interscambio Euro Asiatico, in quanto se non ammoderniamo le nostre infrastrutture "Porto/Collegamenti" saremmo purtroppo come il pescatore che vorrebbe prendere il pesce ma non si è procurato la lenza giusta, o il contadino che vorrebbe raccogliere i frutti ma non ha ne arato ne seminato il campo.
Brunello Zanitti Giuliano
Ulteriori riflessioni ed immagini si possono trovare sfogliando il mio Sito al capitolo "Attività Emporiali" http://sceltemancate.trieste.it