Alle mie spalle la stazione ferroviaria di Trieste. Oltre
la strada la sede della Casa di Spedizioni Francesco Parisi s.p.a.
La casa di spedizioni più antica al mondo che
opera in Europa centrale dal 1807. Attraverso il viale Miramare, che è
l’ingresso stradale principale di Trieste, all’altezza dell’indispensabile semaforo
per evitare di essere investito da qualche nervosa automobile. I carri della
foto, trainati da cavalli, non ci sono più.
Entro nel portone posto sul lato e salendo le scale leggo alcune voci dall’elenco degli uffici presenti
nell’edificio. Francesco Parisi Casa di Spedizioni spa … servizi legali …
filiale di Trieste… servizi marittimi … servizi terrestri e logistici … Agenzie
Marittime Riunite srl … Europa Multipurpose Terminal … ovvero EMT che sarà
l’oggetto del nostro incontro e poi le sedi dei consolati di Danimarca,
Norvegia e Svezia.
Al piano. Una vetrata divisa in rettangoli uguali tra
loro mi permette di vedere una fila di scrivanie e di mobili d’ufficio in legno
scuro e altre sale con lo stesso arredamento sobrio e antico. La sensazione che
ricavo non ha l’atmosfera da museo, sulle scrivanie abbondano i computer e i
vecchi arredi nei fatti rivelano un moderno “ open space “.
Mi sembra di poter
intravedere piuttosto uno “ stile Parisi “. Mi accompagnano alla sala
conferenze , che poi è la stanza della foto dove Ahmet Musul, ceo del Gruppo
Ekol e Francesco Parisi hanno firmato l’accordo per la nuova composizione
societaria di Europa Multipurpose Terminal.
E’ arrivato anche il nostro
interlocutore e possiamo iniziare:
Come Lei sa sul blog Faq Trieste di alcune notizie seguiamo il percorso, come nascono, come si allargano, su quali siti e giornali
vengono riprese e rilanciate,
che forma assumono e come cambiano durante il
percorso. L’ingresso del nuovo socio turco nella società che gestisce il
terminal EMT prende le mosse dal comunicato dll’AdSP di Trieste che ci dedica
un lungo ed esaustivo comunicato e che pubblichiamo in un altro post. ( vedi comunicato AdSP ).
Una rassegna dei titoli è già indicativa : Trieste, i
turchi di Ekol mettono le mani sul Molo VI ( The Meditelegraph ) – EKOL
conquista controllo terminal EMT Trieste ( TrasportoEuropa ) – Al Gruppo EKOL
la maggioranza di EMT ( Messagero Marittimo ) – EKOL rileva da Parisi il
terminal al Molo VI di Trieste ( Ship2shore ) .
Quali sono i termini
utilizzati? “ Mettono le mani su… conquista … maggioranza … rileva … “ per arrivare al titolo de IL
PICCOLO : “ ho ceduto ai turchi “ . Vi sentite conquistati o messi in minoranza
?
Devo dire che non ci sono aspetti negativi in questa
operazione e condividiamo l’impianto ottimista del comunicato dell’AdSP di
Trieste. L’ingresso di un socio importante come il Gruppo Ekol stava nelle
cose. Quando una società come EMT ha un cliente importante come EKOL che porta
l’80% del fatturato la sinergia e l’interesse comune si sviluppa naturalmente
tra il cliente e il fornitore del servizio, l’interesse comune diventa
evidente. Da questi dati prende forma l’idea di allargare la società al
principale cliente.
Aggiungo che l’acquisto delle azioni da parte del Gruppo
Ekol libera risorse finanziarie per il Gruppo Parisi la cui attività non si
svolge solo al MOLO VI ma ricordo il grosso investimento nella piattaforma
logistica dove il Gruppo Parisi è uno dei tre soci.
Aggiungo inoltre che sentiamo molto spesso parlare del
fatto che il nostro paese e le nostre attività produttive hanno necessità di
essere attrattive per gli investimenti stranieri . Questo è uno dei casi in cui
l’investimento straniero è arrivato e si tratta di un investimento che trova la
sua ragione d’essere in questo porto e ulteriori interventi in programma
contribuiranno alla crescita del porto di Trieste. Le stesse risorse che il
Gruppo Parisi ricava dalla vendita della sua quota della società EMT come
abbiamo visto verranno reinvestite nel progetto della Piattaforma Logistica.
Vi
racconto un episodio per comprendere l’atmosfera all’annuncio dell’accordo. Il
Presidente Parisi mercoledì scorso ha convocato per un incontro tutti i
collaboratori che lavorano al MOLO VI. C’erano quelli che stavano lavorando e
altri giunti appositamente. Tutti collaboratori più o meno vicini, queste le
definizioni usate nello “ stile Parisi “ . Francesco Parisi ha illustrato in un
breve discorso le ragioni dell’ingresso in EMT del Gruppo Ekol e la firma
dell’accordo. Sottolineo breve discorso. I collaboratori hanno applaudito ed
approvato. Questa è l’atmosfera che si respira tra noi.
All’interno del Gruppo Parisi quale è il peso di un
terminal come EMT ?
Dal punto di vista strettamente finanziario , viste le
molteplici attività del Gruppo possiamo valutare che EMT pesa il 7% all’interno
del Gruppo. Se guardiamo all’aspetto imprenditoriale e del lavoro fatto
l’attività terminalistica è iniziata nel 2010 con 52 navi e 46 coppie di treni
per arrivare nel 2015 a 182 navi e 1361 treni. Come riporta il comunicato dell’AdSP
si tratta del terminal “ più ferroviario “ del porto di Trieste. C’è stato
quindi un investimento non solo finanziario ma di energie, di innovazione e di
professionalità, che oggi ci fa definire EMT un nostro piccolo gioiello. Ma
continueremo a lavorarci con i nuovi soci per la parte che abbiamo sempre
svolto con passione.
Lungo il percorso abbiamo raccolto anche delle
soddisfazioni intermedie, come quando siamo stati invitati a illustrare il
nostro “piccolo gioiello EMT “ ad un convegno europeo. Noi e il direttore del
porto di Rotterdam. Dal MOLO VI partono 10 treni verso Colonia che sta a mille
km da Trieste e a 220 da Anversa. Forse è per questo che ci avevano invitato al
convegno, avevamo dimostrato che possiamo andarci a prendere i traffici fino
nella Germania del Nord.
Quello che Lei ci sta dicendo trova conferma in almeno
due notizie che abbiamo registrato e segnalato con attenzione sulla nuova
percezione dei trasporti per il centro Europa ma prima vorrei concludere la
ricostruzione dell’ingresso del nuovo socio in EMT. Da mercoledì in poi, dal
comunicato dell’Autorità di Sistema Portuale di Trieste in poi la notizia ha
viaggiato molto velocemente ma quali sono i tempi “reali” di una operazione di
questo tipo ? Quanto tempo passa tra l’idea e la comunicazione ai collaboratori
della conclusione dell’operazione ? Quanta riservatezza è necessaria e per quanto tempo ?
Per cominciare dobbiamo descrivere il contesto, il
panorama in cui l’idea nasce e si materializza. Negli ultimi trent’anni non c’è
mai stata tanta attenzione e sensibilità sulle questioni portuali e del porto
di Trieste in particolare. E’ evidente, ed anche i turchi del Gruppo Ekol se ne
sono accorti come vedremo, che c’è un supporto istituzionale dietro alle
attività portuali e logistiche. Di questo va dato atto alla presidente della
Regione Serracchiani, che ha messo a frutto l’esperienza maturata nella
Commissione europea dei Trasporti a Bruxelles, e alla squadra che ha supportato
l’attività del ministro ai Trasporti e alle infrastrutture Graziano Delrio.
Inutile sottolineare, perché ampiamente riconosciuto, l’impatto positivo che le
nomine del presidente AdSP D’agostino e del segretario generale Sommariva hanno
dato al rilancio dell’intero scalo triestino.
E’ in questo clima di ottimismo e di attenzione
istituzionale che poi nascono le idee. Per EMT che fa viaggiare su rotaia l’80%
delle merci che trasporta è stata importante la soluzione del problema della
“doppia manovra” e oggi guardiamo con favore ed ottimismo al miglioramento dei collegamenti
della piattaforma ferroviaria di Campo Marzio ( 50 milioni di investimento da
parte di RFI )
Per rispondere alla sua domanda e fissare un paio di date
le posso dire che l’idea nasce nel febbraio 2016, ma non possono bastare una
stretta di mano e una firma, e la fiducia reciproca. Sono necessari una lunga
serie di passaggi. EMT , come tutti gli operatori portuali, opera in
concessione e quindi le variazioni della società devono ottenere il gradimento
dell’autorità portuale (giugno 2016 ). EMT ha come socio la finanziaria
regionale Friulia che non mette in liquidazione le sue qiuote ma conferma
l’interesse ( luglio 2016 ) e questo
rassicura il Gruppo Ekol sulla attenzione istituzionale al progetto. Poi c’è tutta
la parte legale e giuridica tra soggetti di nazioni diverse. I vertici di Ekol
scelgono come base per regolamentare l’accordo il diritto svizzero e inizia il
lungo percorso amministrativo per arrivare alla firma dei contratti e alla
girata delle azioni.
( A questo punto dell’intervista sono pure riuscito a
fare la domanda sbagliata e a farmi redarguire dal nostro interlocutore )
Quanto hanno influito le caratteristiche del Porto Franco Internazionale e
alcuni accordi particolari sul traffico dei camion turchi ?
Le ricordo che stiamo parlando di treni e non di camion.
Sui treni viaggiano i rimorchi, i semi-rimorchi e pure i container. Ekol genera
il 50% dell’intermodale del porto di Trieste. E’ pure sbagliato considerare
l’attività del gruppo Ekol come un traffico diretto con la Turchia in andata e
ritorno.
Delle quattro navi che svolgono il servizio ( a cui si aggiungerà una
quinta dal febbraio 2017 ) due scalano il porto di Lavrio in Grecia. Le merci
in viaggio transitano per Cipro, Israele (Haifa) e arrivano fino in Giordania
oltre che, come detto da Turchia e Grecia. Certo la massa importante è rappresentata dallo scambio con la Turchia,
ma andrebbe sviluppata in modo analogo una concentrazione delle merci greche
verso il porto di Trieste per poter aumentare il numero dei treni.
Ekol non è solo una compagnia di navigazione, e tanto
meno una società di autotrasporto ma un’impresa logistica completa che ha
individuato in Trieste uno snodo logistico per servire il Mediterraneo
Orientale ( non solo Turchia quindi) in collegamento con l’Europa centrale.
Le ho già parlato di quel convegno europeo dove per certi
versi si ipotizzava un nuovo schema logistico che divideva l’Europa in due aree
servite principalmente dagli scali di Rotterdam e Trieste.
Sull’argomento come Le dicevo abbiamo raccolto alcuni
documenti citati in un convegno a Genova e una particolare pubblicità della
Maersk lines dedicata all’Adriatico che confermano quello che Lei ci sta
illustrando.
La saluto e mi porto via il suo schizzo sulla nuova
possibile Europa logistica. Un pezzo di questa nuova configurazione è
rappresentato dall’ingresso del Gruppo Ekol nell’Europa Multipurpose Terminal ,
il piccolo gioiello della Casa di Spedizione Francesco Parisi spa.
Nessun commento:
Posta un commento