sabato 19 novembre 2016

PRIMA I TRENI ... POI SOLDI E PROGETTI

In questi giorni le riviste del settore hanno battuto la notizia dei 70 milioni stanziati per sviluppo dei collegamenti ferroviari del porto di Trieste.

UNO Visto che i giornali almeno dal 2012 riportano le cifre dello stanziamento di fondi per i collegamenti ferroviari di Trieste è bene fare un riepilogo per evitare che qualcuno pensi che si tratti sempre di nuovi stanziamenti.

Nel contratto di programma firmato da Rete Ferroviaria Italiana relativo al periodo 2012 / 2016 troviamo i primi 28 milioni e siamo ancora ampiamente nella presidenza dell'Autorita Portuale di Marina Monassi e  a capo di RFI c'è Mauro Moretti.


Troviamo poi 22 milioni all'interno del decreto legge 145 dell'anno 2013 destinati :"  alla realizzazione di interventi immediatamente cantierabili finalizzati al miglioramento della competitività dei porti italiani e a rendere più efficiente il trasferimento ferroviario e modale all’interno dei sistemi portuali,…”.

Ulteriori 20 milioni vengono stanziati dalla Autorità Portuale di Trieste e si arriva all'attuale cifra totale di 70 milioni di euro investiti.

DUE Le cronache dell'inizio 2013 registrano il disaccordo tra Moretti ad di RFI e la presidente APT Monassi 



Moretti replica a Monassi             4 febbraio 2013

Mauro Moretti, l’amministratore delegato del Gruppo FS, ha un pregio: le cose non le manda a dire. E accusarlo, pensando che lasci cadere la cosa, è assolutamente un pensiero debole. Nei giorni scorsi, per esempio, ha reso pariglia sia a Marina Monassi, che a Paolo Uggè. La prima, in veste di presidente dell’autorità portuale di Trieste, aveva dichiarato che attendeva una risposta da Moretti rispetto al progetto di layout ferroviario del porto di Trieste, avendogli scritto già a dicembre, ma – aveva aggiunto - «evidentemente non legge la posta».

Moretti ha replicato in maniera progressiva. Innanzi tutto ha fatto notare che «Il Presidente Monassi ha ribaltato completamente nella sua missiva di dicembre il progetto di layout ferroviario del porto di Trieste e linee afferenti già concordato da Rete Ferroviaria Italiana con le Istituzioni locali e la stessa Autorità portuale, progetto discusso proprio a Trieste fino ai massimi livelli e che attendeva solo di essere firmato».

Ciò chiarito, l’ad ha affondato il colpo sottolineando che «la mancata risposta di Monassi alla citata missiva significa dunque che dopo tanto lavoro inutile il Gruppo FS non è più disponibile a ripartire da capo».

TRE Possiamo affermare che il dialogo tra RFI e APT è ripreso dopo che Moretti e la pres. Monassi hanno lasciato i rispettivi incarichi . Da indiscrezioni raccolte sembra che l'impostazione complessiva concordata con RFI del piano di potenziamento dei collegamenti ferroviari sia stata seguita in prima persona dall'attuale pres. dell'AdSP Adriatico orientale Zeno D'Agostino.

In un prossimo post provvederemo ad approfondire i contenuti e le scelte che sono state fatte nel nuovo progetto per i collegamenti ferroviari. Oggi vogliamo sottolineare che anche in questo caso i progetti presentati sono seguenti ad effettive necessità verificate sul campo da un aumento dei traffici ( in questo caso ferroviari). 

Accanto agli interventi per eliminare la doppia manovra in Porto Nuovo e l'apertura del IV varco ferroviario ci sono gli aumenti costanti nella movimentazione dei treni come dimostrato daille statistiche che abbiamo ricavato dal sito ADRIAFER.




Viene confermato anche nel caso Adriafer il metodo di lavoro, di questa Autorità Portuale e della squadra di collaboratori e dirigenti che la compone, che mette al primo posto i fatti e i risultati e su questi costruisce i progetti necessari. 





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