venerdì 17 giugno 2016

PORTI: SERRACCHIANI, DECRETO PUNTI FRANCHI E’ VOLANO ECCEZIONALE PER TRIESTE


di seguito la nota regionale sul decreto attuativo dei Punti Franchi del Porto di Trieste :

“Con questo decreto l'antica disciplina del porto franco, che ha reso grande questa città, può rientrare a pieno titolo nel futuro industriale e logistico che stiamo costruendo a Trieste”. 

Così la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha giudicato il decreto ministeriale attualmente in bozza e in fase di approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture, in base al quale le competenze delle Autorità Portuali sono armonizzate con la peculiare disciplina del Porto Franco Internazionale di Trieste, che trae il suo fondamento giuridico dall'Allegato VIII del trattato di pace del 1947.

“E’ un provvedimento atteso a Trieste da decenni in quanto volano eccezionale ed è stato finalmente preso in mano con coraggio e decisione dal Governo nazionale, grazie all’impegno dell’Autorità portuale che ha lavorato coordinando le Dogane e i lavoratori portuali. 



Le prerogative dei punti franchi di Trieste erano già state preservate nella riforma della portualità nazionale e ora con questo documento, su cui si è cominciato a lavorare più di un anno fa, i traffici portuali si potranno evolvere ispirandosi alle più avanzate esperienze europee”.

“Al presidente dell’APT vengono attribuiti peculiari poteri autorizzativi inerenti a tutte le attività che si svolgono in porto  franco, ivi comprese le nuove aree retroportuali nelle quali sono state spostate le aree derivanti dalla sdemanializzazione di Porto Vecchio. 

E’ un salto di qualità straordinario rispetto alle opportunità che si aprono, ad esempio, per tutte le attività estero su estero”.

Nei fatti il Porto Franco giuliano possiede prerogative relative al deposito ed al transito delle merci che sono antecedenti ai trattati europei e da questi sempre fatti salvi. 

Il decreto stabilisce, fondamentalmente, che i poteri di gestione e amministrazione del Porto franco, che il Trattato poneva in capo al " Direttore del Porto" sono oggi in capo al Presidente dell'Autorità Portuale.

NOTA DI FAQ TRIESTE : Come abbiamo documentato negli ultimi post è uscita la notizia " solida e concreta " che si va verso la firma da parte del Ministro di un decreto attuativo sui Punti Franchi del porto di trieste che applica i contenuti dell'Allegato VIII.

Va sottolineato il passaggio dove la presidente della Regione Serracchiani riconosce l'impegno dell'APT che ha operato coordinando le Dogane e i lavoratori portuali. 
Possiamo affermare che l'APT ha operato coordinando non solo questi due soggetti ma sicuramente a 360° con i terminalisti, gli spedizionieri e gli operatori portuali in generale. Certo che un ruolo da protagonisti in questa vicenda se lo sono ritagliati i lavoratori portuali con lo sciopero dell'agosto 2015 dove il punto principale era la richiesta di applicazione dell'Allegato VIII all'interno dello scalo triestino.



3 commenti:

  1. Ed ecco che la Regione si prenderà il merito di aver riconosciuto l'allegato VIII dopo averlo boicottato per anni in contrasto con Marina Monassi.

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  2. Nessun merito ne agli uni ne agli altri, è tutta farina del TLT-STO, ora si ricompattino i movimenti ... la parabola del figliol prodigo insegna ....ma ... trovino L'UOMO giusto.

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  3. #PortoFrancoInternazionale #Trieste #ZonaFranca
    PERCHE' NON METTERE IN "PORTO VECCHIO" LA NO-TAX AREA CON ATTIVITA' FINANZIARIE E DI SERVIZI ?
    E' MEGLIO UN SITO INQUINATO E ISOLATO IN ZONA INDUSTRIALE PER CREARE UNA "CITY CONCORRENZIALE CON LONDRA" ?
    NUOVE OPPORTUNITA’ PER L’ UTILIZZO PRODUTTIVO DI PORTO VECCHIO PARALIZZATO DA IPOTESI FANTATURISTICHE E VINCOLI IDIOTI -
    LE LEGGE 19/91 ISTITUIVA IL “CENTRO FINANZIARIO OFF-SHORE” NEL PUNTO FRANCO DI PORTO VECCHIO CON FORTI AGEVOLAZIONI FISCALI ED E’ TUTTORA IN VIGORE.
    Continua articolo sul blog: http://rinascitats.blogspot.it/2016/07/perche-non-mettere-in-porto-vecchio-la.html

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