MISSIONE IN CINA
LO SCALO GIULIANO SI
PRESENTA ALLA COMUNITA’ LOGISTICA DI
SHANGHAI E RILANCIA I VANTAGGI DEL PORTO
FRANCO
Si è appena conclusa la
missione in Cina organizzata dall’Autorità Portuale di Trieste, in occasione
della “Transport Logistic China”, manifestazione fieristica di rilevanza
internazionale, che si svolge a Shanghai con cadenza biennale, in alternanza
all’evento europeo di Monaco di Baviera.
Presenti oltre al commissario dell’APT, Zeno D’Agostino, i rappresentanti della Samer & co Shipping, Francesco Parisi Casa di Spedizioni, Trieste Marine Terminal e Korman Italia.
Oltre allo stand NAPA
(North Adriatic Ports Association), il porto di Trieste ha partecipato per la
prima volta al padiglione collettivo organizzato da Assoporti, sotto l’emblema
“Italy all in one”.
“Obiettivo della
missione - ha affermato D’Agostino
- è stato quello di favorire lo sviluppo
delle relazioni economiche tra Trieste e la Cina, presentando il nostro scalo
ai grandi player di settore e potenziali investitori. Nel 2015 l’interscambio
tra Italia e Cina, ha superato i 38 miliardi di euro, con una crescita dell'8 %
rispetto al 2014. E’ un mercato fondamentale, a cui il porto di Trieste deve
guardare con rinnovato interesse”.
“The Port of Trieste meets the Logistic Community of Shanghai”, questo
il titolo dell’iniziativa che ha visto la partecipazione di un’audience
altamente qualificata con più di 60 presenze di 40 aziende internazionali e
locali del settore shipping e logistica tra cui MSC, CMA, Evergreen, COSCO,
Sinotrans.
“Un porto con molti
vantaggi competitivi che non conoscevamo” - ha ricordato Jin Yu-Lai, della
Kai-Rong Law Firm, primario Studio Legale marittimista di Shanghai, che ha
introdotto l’evento: “Trieste si trova sulla rotta della via della seta e
l’iniziativa One Belt one Road, di recente promossa dal Governo di Pechino, può
portare un rinnovato interesse da parte di investitori cinesi per il porto
giuliano”.
Forte interessamento da
parte dei convenuti per alcuni punti di forza offerti dal porto giuliano.
Collegamenti intermodali diretti verso l’Italia e i paesi dell’Europa Centro
Orientale, presenza di fondali naturali di 18 metri capaci di servire le più
grandi navi transoceaniche e un piano regolatore approvato che “finalmente può
dare garanzie agli investitori evitando lunghi iter burocratici” come ha
sottolineato il commissario D’Agostino durante il suo intervento.
A seguire, la
parola è passata ai rappresentanti dei tre maggiori terminal dello scalo:
Fabrizio Zerbini (Trieste Marine Terminal), Paolo Nassimbeni (Samer & Co.
Shipping), Tomaso Parisi (Francesco Parisi Casa di Spedizioni).
Infine un ampio
focus sui vantaggi e le peculiarità del regime di porto franco, spiegati da
Alberto Pasino dello Studio Legale Zunarelli & Associati, ha catturato
l’attenzione degli operatori cinesi che vi hanno trovato alcune similitudini
con la “Pilot Free Trade Zone” di Shanghai.
Soddisfatto della missione
il commissario D’Agostino che rilancia:
“Penso già al prossimo step. E’
necessario tornare a breve in Cina per consolidare il lavoro di questi giorni.
Le aziende cinesi hanno manifestato grande interesse a incrementare i traffici europei via Trieste.
Soprattutto la valorizzazione del porto franco in una nuova chiave
logistico-industriale è un potenziale da sfruttare”.
Trieste, 18 giugno 2016
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