giovedì 16 giugno 2016

IN DIRITTURA IL DECRETO SUI PUNTI FRANCHI


Oggi sul quotidiano locale trova conferma la notizia che il Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste aveva anticipato nell'incontro alla Stazione Marittima dove avevano illustrato la bozza di decreto attuativo sui Punti Franchi del Porto di Trieste. 
Conferma che anche noi di FAQ Trieste avevamo chiesto e ottenuto dall'APT prima di rilanciare la notizia. 

Nelle poche righe della pagina Facebook del CLPT che accompagnano il testo della bozza viene spiegata con molta chiarezza e sincerità la fretta di anticipare l'uscita della notizia prima della fine dell'intero procedimento che trovate nell'articolo de IL PICCOLO.

" nonostante non sia ancora stato firmato, non come di consueto a lavoro finito, per un motivo ben preciso: sappiamo che questo decreto è rimasto insabbiato da 30 anni dal Governo e abbiamo il timore concreto che con il ritorno di Camber, Monassi e addirittura l'arrivo del dottor Paolo Costa direttamente dal porto di Venezia, venga nuovamente dimenticata la città di Trieste ed il suo porto. "

NOTA DI FAQ TRIESTE : A nostro avviso hanno fatto bene i portuali del CLPT a illustrare il lavoro in corso proprio nella fase del ballottaggio ( bisogna riconoscere al CLPT che non ha inserito questa illustrazione all'interno della campagna elettorale dove pure era presente come candidato sindaco il loro legale di riferimento Nicola Sponza. Non hanno usato questa informazione a fini elettorali e questo va a loro merito.) 
E' una notizia importante sulla quale torneremo nei prossimi giorni, ma ora ci tocca sollecitare i due candidati sindaco Cosolini e Dipiazza ad esprimere un giudizio e un parere prima della domenica del ballottaggio. 
Non chiediamo solo un giudizio sull'iniziativa in corso ma anche un apprezzamento nei confronti dei vari soggetti impegnati a partire dall'APT per arrivare ad un riconoscimento della serietà dimostrata dal CLPT. 
Cosolini e Dipiazza sono capaci di riconoscere che il CLPT non ha strumentalizzato a fini elettorali una iniziativa di cui possono considerarsi protagonisti a tutti gli effetti? 

La commissione di studio sull'applicazione dell'Allegato VIII è uno dei risultati dello sciopero dei portuali dell'agosto 2015.


La bozza è pronta. All’Authority ampi poteri di gestione e autorizzazione degli investimenti. La firma attesa a luglio



di Giuseppe Palladini     IL PICCOLO 16 giugno 2016


Il decreto sulla gestione dei punti franchi, che apre nuove prospettive per l’intero scalo, e non solo, è in dirittura d’arrivo. 



Per ora si tratta di una bozza, elaborata dallo Studio Zunarelli per conto del ministero per le Infrastrutture e i trasporti, alla cui stesura ha collaborato l’Authority, che ha coordinato le posizioni di diversi attori, fra cui le Dogane e il Coordinamento dei lavoratori portuali. 

Il testo è arrivato da alcuni giorni sui tavoli delle parti. Una volta che ciascuna avrà apportato eventuali osservazioni, e rispedito il testo al dicastero, il provvedimento sarà pronto per la firma del ministro Delrio. 


«Queste norme - osserva il segretario generale dell’Authority, Mario Sommariva - sono collegate al decreto legislativo che definirà le autorità portuali di sistema. L’auspicio è che la firma del ministro sia posta entro metà luglio». La nuova normativa sulla gestione e la regolamentazione dei punti franchi si applicherà alle aree del Porto nuovo e ai punti franchi creati di recente con lo spostamento di parte del Punto franco vecchio a Fernetti, Prosecco, al Canale navigabile, alle Noghere e all’area Teseco. 

In proposito Sommariva sottolinea che il decreto, dando al presidente dell’Authority i poteri di direttore del porto franco (previsto dall’Allegato VIII del Trattato di pace, ndr), «va oltre la legge 84/94 e regolamenta la gestione in punto franco delle aree retroportuali». 

Numerosi e articolati i poteri attribuiti all’Autorità portuale, a cominciare dall’autorizzazione alla manipolazione delle merci e alla produzione di beni e servizi, anche a carattere industriale. 

«È la strategia che portiamo avanti da un anno - commenta Sommariva -. Stiamo lavorando intensamente per attrarre investitori internazionali. È una nuova visione del porto franco come collettore di investimenti che si integrano con i traffici». 

Il segretario generale conferma che l’interesse c’è, ma non va oltre. 

Una prova tangibile la si è avuta martedì scorso, con l’incontro tra i responsabili di Amazon, colosso mondiale delle vendite on-line, la presidente della Regione Serracchiani, il sindaco Cosolini e i rappresentanti dell’Authority, in cui si sono approfondite anche le opportunità offerte dal porto franco. 

Sempre in questa ottica, negli ambienti portuali si parla dell’interesse di una multinazionale Usa dell’informatica a insediare una struttura per l’assemblaggio di componentistica. 

La bozza del decreto è stata ieri al centro di un incontro nella sede del Cral dell’Authority, organizzato dal Coordinamento dei lavoratori portuali (Clpt-Usb). 

«Siamo nati per far rispettare l’Allegato VIII - ha rimarcato il segretario Stefano Puzzer -. Dopo lo sciopero dell’agosto 2015, l’Autorità portuale, che ringraziamo, ha rispettato l’impegno di creare una commissione di studio sull’Allegato VIII, alla quale ha preso parte il nostro legale Nicola Sponza (candidato sindaco con la lista Uniti per Trieste, ndr). Il primo risultato è questa bozza del decreto attuativo del regime di porto franco». «Si aprono grandi potenzialità per il porto - ha rilevato a sua volta Sponza -. L’Authorithy avrà la piena potestà sul porto franco, autorizzando e gestendo gli investimenti»

2 commenti:

  1. Ma se il Decreto in questione, che dovrebbe rappresentare un atto amministrativo con concrete misure ed incentivi, si sostanzia come in altri atti del passato in una mera enunciazione di principi giuridici, siano sempre al punto di partenza; spero quindi che nell'atto in fieri vi siano misure concrete di abbattimento fiscale a favore delle imprese

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  2. Ma se il Decreto in questione, che dovrebbe rappresentare un atto amministrativo con concrete misure ed incentivi, si sostanzia come in altri atti del passato in una mera enunciazione di principi giuridici, siano sempre al punto di partenza; spero quindi che nell'atto in fieri vi siano misure concrete di abbattimento fiscale a favore delle imprese

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