Lo pubblichiamo perchè in qualche modo ne siamo partecipi ma questo lo scoprirete nel prossimo post dove vi raccontiamo l'antefatto, il prologo oppure il prequel come usano dire gli esperti di cinema.
PRIMO MAGGIO CONTRO
di Giorgio Cremaschi
30 aprile 2016
Due anime percorrono questo Primo Maggio. Una è quella di
regime. Essa è ben simboleggiata dalla orribile pubblicità di Cortina, che usa
Pelizza da Volpedo per chiamare alle ultime discese sui suoi costosi impianti
di sci. È l'assorbimento consumistico della festa dei
lavoratori, come
purtroppo è già in gran parte avvenuto per l'8 marzo. Contribuiscono sicuramente
a questa distruzione del senso della giornata appuntamenti come il Concertone
di Roma. Questo spettacolo promosso da CGIL CISL UIL e concordato censura per
censura con le autorità della Rai, ha il compito rappresentare un momento di svago che non confligge
con nessuno, men che meno con chi il lavoro lo sfrutta.
E che la parola sfruttamento sia invece quella più
necessaria oggi ce lo dicono da ultimi i dati dell'INAIL, che proprio alla
vigilia della festa dei lavoratori ci informano che coloro che sono rimasti
uccisi sono il 16% in più rispetto all'anno scorso. 1200 sono le vittime degli
omicidi per il mercato, la competitività, la precarietà, lo sfruttamento.
Chi lavora, chi riesce
ad uscire dalle sabbie mobili della disoccupazione di massa dove affondano
tutti i principi della democrazia, è sottomesso allo sfruttamento perché
subisce il più brutale dei ricatti. O mangi sta minestra o salti dalla
finestra, questa è la antichissima e brutale filosofia che regola oggi i
rapporti di lavoro. E che tiene vincolati alla stessa catena i braccianti
impiegati nei campi a tre euro all'ora, gli operai della Fiat costretti a turni
massacranti, i dipendenti delle banche
che devono vendere obbligazioni a rischio, i lavoratori dei servizi pubblici
sui quali si scaricano addosso i tagli allo stato sociale.
Ricatto è la parola
che oggi accompagna e sostiene sempre l'altra, sfruttamento. Assieme queste due
parole sono i pilastri sui quali si regge l'attuale rapporto di lavoro, spinto
sempre di più alla regressione verso il Medio Evo. A questa marcia indietro del
lavoro ha dato la sua spinta Matteo Renzi, con l'eliminazione dell'articolo 18
e con la continua aggressione a tutti i diritti residui delle lavoratrici e dei
lavoratori, che il presidente del consiglio condanna come privilegi da
abbattere. Renzi odia i sindacati, soprattutto quelli che fanno il loro dovere
a difesa dei lavoratori, e ama i padroni che come Marchionne li combattono.
Renzi giudica incomprensibili le lotte e le manifestazioni, che fa regolarmente
bastonare dalla polizia. Renzi è capo di governo più aggressivo e reazionario
verso il lavoro da molti decenni. Il
Primo Maggio nel suo vero significato non può che essere prima di tutto
contro Renzi e tutto ciò che fa e rappresenta.
Ecco emergere allora la seconda, la vera anima della
festa delle lavoratrici e dei lavoratori: quella che nasce dalla lotta contro
il potere che sfrutta.
Il segnale più forte e vicino ci viene dalla Francia,
dove da un mese lavoratori e studenti lottano contro la loi travail, almeno lì
il Jobsact lo traducono. Il Primo Maggio in Francia sarà una giornata di
manifestazioni contro Hollande e la sua legge per rendere più facili i
licenziamenti. E quei cortei parleranno a noi e a tutti i lavoratori d'Europa,
imbrogliati e vessati dalla Unione Europea, dall'Euro, dai sacrifici immani nel
nome delle banche e della finanza. Certo rispetto a
ciò che accade in Francia la caduta della mobilitazione in Italia è
impressionante, ma non dobbiamo scoraggiarci.
Nonostante il torpore
amministrato dal potere e da Cgil Cisl Uil avremo anche noi tanti segnali di un
Primo Maggio contro. Da chi farà sentire la sua rabbia per la fabbrica che
chiude a chi protesterà contro i
supermercati aperti. Dalle piazze ufficiali dove comunque emergeranno scontento e indignazione, alle mobilitazioni alternative. Tra cui
voglio ricordare quella che si svolgerà a Napoli, a Bagnoli contro la
privatizzazione di un intero territorio.
Segnali di ripresa di passione e lotta al di fuori della, e contro la, pacificazione di
regime ce ne sono e saranno sempre di più. Per questo possiamo comunque
augurarci un buon Primo Maggio contro.
NOTA DI FAQ TRIESTE : Nel prossimo post l'antefatto di questo articolo e il ruolo di FAQTrieste
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