giovedì 31 marzo 2016

QUOTIDIANO NAZIONALE : RAVENNA VENEZIA TRIESTE TRE REGINE CON PROBLEMI

Articolo tratto da IL RESTO DEL CARLINO  del 30 marzo 2016

Ravenna, Venezia, Trieste tre regine con 

problemi L’Abruzzo vuole il Tirreno

e si ribella ad Ancona

CHI SPERAVA che con l’approvazione del decreto sulla «Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali», varato a fine gennaio dal consiglio dei ministri su proposta di Graziano Delrio, i porti trovassero pace dopo anni di scontri e guerre di campanile, si sbagliava di grosso anche sul fronte adriatico.

Erano circolate diverse ipotesi sugli accorpamenti delle Autorità Portuali, fino al decreto che, nell’ambito di 15 Autorità di sistema portuale, per l’Adriatico ha sancito l’indipendenza di Trieste, Venezia e Ravenna e l’aggregazione, sotto la definizione Autorità di sistema del Mare
Adriatico Centrale, di Ancona, sede dell’Ap, con il controllo sui porti di Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (esclusa la darsena turistica) e Ortona.

Il decreto Delrio, già nell’avvìo del suo iter parlamentare, sta incontrando polemiche e resistenze. Ancona, che aveva tirato un sospiro di sollievo evitando l’accorpamento con Ravenna e diventando addirittura capofila dell’aggregazione Marche-Abruzzo, si trova sotto il fuoco di fila degli amministratori regionali confinanti che vorrebbero unirsi a Civitavecchia per fare l’Autorità portuale di sistema dei due mari.

«La riforma apre nuovi scenari per il ruolo di Marche e Abruzzo all’interno della Macro regione Adriatico-Ionica – aveva commentato Rodolfo Giampieri, presidente di Ancona (8,5 milioni di tonnellate di merce movimentata lo scorso anno) – riconoscendo e rafforzando l’importanza strategica di questi territori». Peccato che il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, guardi con più interesse Civitavecchia: «Ora il punto è stabilire le modalità di alleanza».

RAVENNA, che nel 2015 ha movimentato 24,7 milioni di tonnellate di merce, è stata ben felice di mantenere l’autonomia, ma non ha certo risolto per decreto i problemi di approfondimento dei fondali. Ai primi di marzo è scaduto il mandato del presidente Galliano Di Marco; teoricamente avrebbe potuto farne un secondo, ma il ministro Delrio ha nominato un commissario, il contrammiraglio Giuseppe Meli, comandante della Capitaneria di porto. Le elezioni amministrative sono previste per giugno e difficilmente le draghe saranno attivate prima della nomina del nuovo presidente effettivo, probabilmente dopo il voto.

VENEZIA (poco più di 25 milioni di tonnellate) rilancia Marghera con 12 progetti, cantierabili da quest’anno per un valore di 75 milioni di euro. «Il settore passeggeri, in particolare crocieristi – spiega però Claudia Marcolin, segretario generale dell’AP - è l’unico che mostra segni negativi rispetto alla stagione 2014, a seguito delle limitazioni al traffico, in attesa dell’individuazione di una via alternativa al passaggio davanti a S.Marco».


A TRIESTE, dove si movimentano 57 milioni di tonnellate di prodotti, di cui però i due terzi nel terminale petrolifero Siot è stato confermato da poco commissario Zeno D’Agostino, in Friuli ormai da un anno. La recente visita in Italia del presidente iraniano Hassan Rouhani ha portato in dote allo scalo giuliano l’incremento del servizio container di Iranian Shipping Line, con l’impegno ad un consistente investimento in un terminal.





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