martedì 26 gennaio 2016

LA RIFORMA DEI PORTI PER PUNTI - INIZIANDO DA TRIESTE

INIZIAMO AD ESAMINARE PER PUNTI LA RIFORMA DEI PORTI A SEGUITO DEL DECRETO MADIA

La prima cosa che siamo andati a vedere è stato il numero e i nomi delle 15 Autorità di Sistema che andranno a sostituire le 26 Autorità Portuale. 
Ci interessava sapere cosa era stato deciso nel Nord Adriatico. Nessun problema per Trieste che non è stata accorpata a Venezia e quindi ha mantenuto una sua autonomia e una sua Autorità. E uno.

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E' cambiata la posizione all'interno della legge 


Decreto Madia sui porti

Art. 5

(Modifiche all’articolo 6 della legge 28 gennaio 1994, n. 84.)


13. È fatta salva la disciplina vigente per i punti franchi compresi nella zona del porto franco di Trieste, nonché quella vigente per i punti franchi esistenti in altri ambiti portuali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l’AdSP territorialmente competente, con proprio decreto stabilisce l'organizzazione amministrativa per la gestione di detti punti.

NOTA DI FAQ TRIESTE : il testo per quanto riguarda Trieste rimane identico. Mentre è curioso il fatto che vengano aggiunti altri punti franchi tutelati dallo stesso articolo. Quasi a voler documentare che mentre in tutti questi anni ( legge 84/94 ) non si è mai pensato o voluto realizzare in concreto con un regolamento o con i famosi ormai Decreti Attuativi la piena operatività del porto Franco Internazionale di Trieste si è provveduto invece ad istituire altri punti franchi nei porti nazionali. N.B. Punti franchi che non hanno le caratteristiche internazionali particolarità dello scalo triestino e che non possono semplicemente essere considerati equivalenti.

1 commento:

  1. Sono pienamente d'accordo sulla Vostra nota e rimango alquanto perplesso su questa tardiva presa di coscienza dopo decine e decine d'anni.
    Ma ormai siamo assuefatti ( ma non succubi )ad assorbire tutto e di più !
    Mi permetto aggiungere un commento sulla eliminazione del Comitato portuale ( ne ho fatto parte per una decinad'anni ). era elefantiaco e farraginoso, ora però il " quintumvirato " di cui si parla non mi sembra adeguatamente assortito.
    Infatti tre rappresentanti su cinque ( Comune, Regione, Autorità marittima mi perdonino il giudizio ! ) non mi sembrano all'altezza di discutere e decidere sullo sviluppo logistico e commerciale di un porto. Avrei visto più adeguati dei tecnici e degli imprenditori marittimi.
    Cordiali saluti
    Fabio Dominicini

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