A rischio il nuovo terminal di Teseco a
Trieste
Giovedì 10 Dicembre 2015
La società
toscana è in concordato preventivo e la realizzazione del nuovo
terminal ro-ro del porto giuliano è messa a rischio.
Il Piccolo, durante l'illustrazione
delle potenzialità dello scalo triestino alle delegazioni dei Paesi
che fanno parte dell'iniziativa Centroeuropea riunite a Trieste nel
palazzo della Regione di piazza Unità, D'Agostino, dopo aver parlato
della nuova Piattaforma Logistica, il commissario del porto Zeno
d'Agostino ha affermato: "C'è un altro progetto che è senza un
operatore e al quale di conseguenza non darò inizio. Se non vi è la
presenza di un operatore logistico, un progetto non può essere
avviato".
Il commissario dell'Autorità ha
precisato che "il progetto è quello del terminal traghetti
della Teseco. È vero, la concessione è stata firmata e pagano un
canone. Ma questo non vuol dire ancora nulla. Non posso permettere
che si costruisca un terminal per poi farlo restare vuoto".
In
questo caso, a differenza di quanto avvenuto con la Piattaforma
Logistica -
dove nella società concessionaria appaiono due operatori
logistici (Emt e Interporto di Bologna) - la concessione all'ex
Aquila non ne include alcuno, ma è stata data a un'azienda, seppure
di rilievo nazionale, specializzata nei settori delle bonifiche
ambientali e dei rifiuti speciali.
"Faremo il terminal traghetti
all'ex Aquila - aveva dichiarato pochi giorni prima sempre a Il
Piccolo il presidente di Teseco, Gualtiero Masini - poi venderemo la
società concessionaria a un fondo straniero perché noi ci occupiamo
di bonifiche e non di logistica, e questa è la prassi che seguiamo
per qualsiasi intervento".
Ma è una procedura che evidentemente
non piace a D'Agostino, che teme di ritrovarsi con una cattedrale nel
deserto in un porto dove gli spazi non abbondano.
Nicola Capuzzo
NOTA DI FAQ TRIESTE : La ricostruzione è chiara e fa bene Trasporto Europa a sottolineare le motivazioni del Commissario D'Agostino che ha le idee molto chiare sui requisiti richiesti per questi progetti. Come in tanti articoli, succede anche a noi, il tono del giornalista sottolinea l'urgenza delle decisioni ma sicuramente in questo caso non ci sono ruspe e macchine asfaltatrici pronte ad iniziare i lavori bloccate dal Commissario sui varchi d'accesso dell'area.
La vicenda ha una storia molto più lunga anche di quanto avevamo documentato in un precedente post. Da segnalare un diverso atteggiamento da parte di chi ha gestito gestito la vicenda guidando l'APT, sembra quasi che al Commissario tocca ridefinire alcune regole e valutazioni rispetto alla concessione approvata durante la presidenza Monassi dell'Autorità portuale.
La presenza della società TESECO a Trieste è legata alle bonifiche della ex Raffineria Aquila che è stata citata dall'assessore comunale all'ambiente in un incontro pubblico come riporta la stampa locale.
«Sulla Ferriera abbiamo evitato una “Aquila bis”. Ad Aquilinia, da trent’anni vediamo un ex stabilimento diventato un deserto, cosa che a Servola non è successa per fortuna». Laureni
«Sulla Ferriera abbiamo evitato una “Aquila bis”. Ad Aquilinia, da trent’anni vediamo un ex stabilimento diventato un deserto, cosa che a Servola non è successa per fortuna». Laureni
Nessun commento:
Posta un commento