giovedì 17 dicembre 2015

RIFORMA : ASSOPORTI STOPPA IL GOVERNO

Riforma, Assoporti stoppa il governo

Roma - Dopo la sentenza della Consulta. Monti: le Regioni devono essere coinvolte, riflettiamo su tempi e modi per procedere.












Roma - Gli scali italiani, all’unanimità, chiedono al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, di fermare il processo di riforma del sistema portuale. Il direttivo di Assoporti, ha infatti comunicato che, vista la recente sentenza della Consulta (di cui il Secolo XIX/The MediTelegraph ha dato notizia nei giorni scorsi) che ha bocciato il Piano della logistica, emerge «la necessità di una riflessione su modi e tempi per proseguire nel processo di riforma e per un confronto, in tempi rapidi, sui
contenuti di provvedimenti attuativi di quel Piano, che effettivamente corrispondano alle esigenze di adeguamento del sistema dei porti nazionali. Innanzitutto definendo compiti e funzioni delle Autorità Portuali e la loro natura giuridica».

C’è di più: l’associazione guidata da Pasqualino Monti, presidente dello scalo di Civitavecchia, preme perchè nel confronto da aprire con il ministro Delrio, siano coinvolti anche gli enti locali, soprattutto le Regioni, ponendosi «come primo interlocutore, insieme alle rappresentanze imprenditoriali e dei lavoratori, del governo e delle Regioni, per una rapida ed efficace trasformazione degli attuali enti in soggetti effettivamente promotori e facilitatori di sviluppo». I porti italiani si appellano quindi al governo e chiedono, in sostanza, di rifare da capo un percorso che arrivi alla riforma conclusiva, coinvolgendo, questa volta, tutti i soggetti realmente interessati: «In concreto - ha spiegato il numero uno di Assoporti – intendiamo portare il confronto fuori da uno sterile e improduttivo dibattito sul numero degli enti. Piuttosto reclamiamo centralità su argomenti quali un’effettiva autonomia funzionale e finanziaria; il controllo delle risorse generate; la capacita di investimento e l’autonomia delle scelte, pur in un disegno di coerente politica nazionale, per favorire l’aumento della competitività del sistema e del Paese».

fonte Meditelegraph

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