giovedì 19 novembre 2015

L'OFF SHORE DI VENEZIA DIVENTA OFF SHORE ADRIATICO ?

Venezia - Il progetto del porto offshore di Venezia si allarga. Perchè, come spiega il presidente dell’Authority veneta, Paolo Costa, servirà «l’intera area adriatica del nord-ovest».

Questo significa che ad essere coinvolti saranno anche, via mare oppure via fiume, gli scali di Chioggia, Porto Levante e Mantova. «Ci siamo resi conto - sottolinea Costa - che la nostra piattaforma d’altura può essere determinante non solo per Venezia, ma anche per altri porti più piccoli che altrimenti verrebbero esclusi dalla rete dei traffici». C’è di più, dato che la distanza lo consente, anche il porto di Ravenna potrebbe rientrare nell’orbita della nuova piattaforma offshore.


Le mega navi di ultima generazione, quelle da 18 mila teu in su, secondo i piani dell’Autorità portuale di Venezia, sbarcheranno i loro container sull’infrastruttura d’altura, a otto miglia dalla costa, senza dove attraccare direttamente nei porti dell’Adriatico. Da qui i contenitori verranno caricati a bordo di unità semi-affondanti alimentate a Lng (gas naturale liquefatto), chiamate “mama vessel”, che faranno da spola con la terraferma. «Le grandi portacontainer moderne - evidenzia il numero uno dello scalo veneziano - hanno una grande capacità di carico in grado di soddisfare non solo le richieste che arrivano dagli operatori veneziani, ma anche dagli scali più vicini a noi». 

Il valore complessivo dell’opera, da realizzarsi in partenariato pubblico-privato, è stato stimato in 2,1 miliardi di euro. I lavori, dopo l’ok da parte del Cipe, dovrebbero iniziare nel 2016 per poi finire dopo il 2020. Secondo le stime dell’Autorità portuale di Venezia, sulla piattaforma d’altura, le navi oceaniche fino a 18mila teu saranno caricate/scaricate in meno di 24 ore mentre la produttività massima delle gru di banchina garantirà fino a 34 movimenti/ora. Il tempo di transito di un container, dall’ormeggio della nave fino al deposito a terra di Porto Marghera, è stato fissato da un minimo di cinque ore a un massimo di venticinque ore. Il trasferimento dei contenitori tramite le “mama vessel” invece, è stato ipotizzato in tre ore e venti minuti.


«Allargare i vantaggi che il progetto offshore di Venezia porterà al settore marittimo anche ad altre zone dell’Adriatico - chiude Costa - produrrà, per gli operatori dello shipping, un evidente risparmio di tempi e di costi. 

E le merci raggiungeranno la loro destinazione finale con un sempre minore utilizzo di treni, ma soprattutto di camion».   

  (noi di FAQTRIESTE mettiamo un grande punto interrogativo su questa affermazione finale )

1 commento:

  1. Si continua a parlare di un Terminal d'altura a Venezia. Il Pres. Costa dice che i lavori inizierebbero il prossimo anno. Costo, 2 e passa moliardi. Il Veneto è senza dubbio una grande regione e conta qualche milione di elettori rispetto al piccolo F.V.G.. Nonostante i numeri però ci si aspetterebbe un pò di buon senso. Domande: possono finalmente iniziare i lavori sul raddoppio del Molo 7? TMT è ancora disposta all'investimento di 200 milioni (totalmente privati) al Terminal contenitori?
    Pochi giorni orsono una mega nave, la più grande in Adriatico, ha eseguito, con successo, le operazioni portuali al Molo 7 dimostrando giá oggi che non servono altri Super Terminal da queste parti. Ovviamente qualche inconveniente c'è stato, ma grazie all'organizzazione del Terminal ed alla grande professionalitá dei lavoratori tutto è andato come doveva. Risparmio, 1miliardo e 900 milioni di Euro non male in momenti di crisi. A proposito di M. Maresca, sempre lui? Commento: Mahh .......

    Rosario Gallitelli

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