
Questo significa che ad essere coinvolti saranno anche,
via mare oppure via fiume, gli scali di Chioggia, Porto Levante e Mantova. «Ci
siamo resi conto - sottolinea Costa - che la nostra piattaforma d’altura può
essere determinante non solo per Venezia, ma anche per altri porti più piccoli
che altrimenti verrebbero esclusi dalla rete dei traffici». C’è di più, dato
che la distanza lo consente, anche il porto di Ravenna potrebbe rientrare
nell’orbita della nuova piattaforma offshore.
Le mega navi di ultima generazione, quelle da 18 mila teu
in su, secondo i piani dell’Autorità portuale di Venezia, sbarcheranno i loro
container sull’infrastruttura d’altura, a otto miglia dalla costa, senza dove
attraccare direttamente nei porti dell’Adriatico. Da qui i contenitori verranno
caricati a bordo di unità semi-affondanti alimentate a Lng (gas naturale
liquefatto), chiamate “mama vessel”, che faranno da spola con la terraferma.
«Le grandi portacontainer moderne - evidenzia il numero uno dello scalo
veneziano - hanno una grande capacità di carico in grado di soddisfare non solo
le richieste che arrivano dagli operatori veneziani, ma anche dagli scali più
vicini a noi».
Il valore complessivo dell’opera, da realizzarsi in partenariato
pubblico-privato, è stato stimato in 2,1 miliardi di euro. I lavori, dopo l’ok
da parte del Cipe, dovrebbero iniziare nel 2016 per poi finire dopo il 2020.
Secondo le stime dell’Autorità portuale di Venezia, sulla piattaforma d’altura,
le navi oceaniche fino a 18mila teu saranno caricate/scaricate in meno di 24
ore mentre la produttività massima delle gru di banchina garantirà fino a 34
movimenti/ora. Il tempo di transito di un container, dall’ormeggio della nave
fino al deposito a terra di Porto Marghera, è stato fissato da un minimo di
cinque ore a un massimo di venticinque ore. Il trasferimento dei contenitori
tramite le “mama vessel” invece, è stato ipotizzato in tre ore e venti minuti.
«Allargare i vantaggi che il progetto offshore di Venezia
porterà al settore marittimo anche ad altre zone dell’Adriatico - chiude Costa
- produrrà, per gli operatori dello shipping, un evidente risparmio di tempi e
di costi.
E le merci raggiungeranno la loro destinazione finale con
un sempre minore utilizzo di treni, ma soprattutto di camion».
(noi di FAQTRIESTE mettiamo un grande punto interrogativo su questa affermazione finale )
Fonte THEMEDITELEGRAPH
Si continua a parlare di un Terminal d'altura a Venezia. Il Pres. Costa dice che i lavori inizierebbero il prossimo anno. Costo, 2 e passa moliardi. Il Veneto è senza dubbio una grande regione e conta qualche milione di elettori rispetto al piccolo F.V.G.. Nonostante i numeri però ci si aspetterebbe un pò di buon senso. Domande: possono finalmente iniziare i lavori sul raddoppio del Molo 7? TMT è ancora disposta all'investimento di 200 milioni (totalmente privati) al Terminal contenitori?
RispondiEliminaPochi giorni orsono una mega nave, la più grande in Adriatico, ha eseguito, con successo, le operazioni portuali al Molo 7 dimostrando giá oggi che non servono altri Super Terminal da queste parti. Ovviamente qualche inconveniente c'è stato, ma grazie all'organizzazione del Terminal ed alla grande professionalitá dei lavoratori tutto è andato come doveva. Risparmio, 1miliardo e 900 milioni di Euro non male in momenti di crisi. A proposito di M. Maresca, sempre lui? Commento: Mahh .......
Rosario Gallitelli