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LEGGI QUI SOTTO UN ESTRATTO DELLA CRONACA DE IL PICCOLO
Sel ha presentato il suo testo per prima, chiedendo alla
giunta di intervenire sul gruppo Arvedi con un’ordinanza volta a ridurre l’andamento della cockeria, visti i frequenti
sforamenti dei limiti di legge delle emissioni.
«Serve poi un progetto vero di
riconversione, altrimenti anche i 300 posti di chi oggi lavora nell’area a
caldo un domani saranno a rischio, quando Arvedi chiuderà l’altoforno e
assumerà altre persone, con altri contratti, al laminatoio», ha spiegato Sossi.
Giorgi ha poi illustrato la mozione di Pdl-M5S: «La Ferriera è il cancro di
questa città. Arvedi ha detto che sarebbe stato il primo al mondo ad adottare
entro dicembre un sistema che avrebbe assorbito tutti i fumi della cockeria,
riducendo l’inquinamento a zero. Ora parla di verifiche in aprile. Tengano fede
alle promesse: se a dicembre continueranno gli sforamenti, si chiuda l’area».
È
quindi intervenuto il sindaco: «Accolgo la mozione di Sossi. Per l’altra
ritengo che non esistano i presupposti giuridici: la chiusura dell’area a caldo
non si può fare con un’ordinanza in base al mancato rispetto di un accordo. Si può
sospendere o interrompere l’attività, ma la cessazione non può essere adottata in
un simile caso».
fonte IL PICCOLO 12 novembre 2015
La mozione di SEL , presentata da Marino Sossi , è condivisibile oltre che giusta. Non sarebbe la prima volta che in nome dell'efficienza si licenzino i dipendenti con più anzianità di servizio e oggi con la riforma del Jobs Act fatta dal Governo Renzi questa possibilità risulta essere anche economicamente conveniente.
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