Intervista a Maurizio Maresca, consigliere di Renzi sul tema
dei trasporti e infrastrutture
Genova - Parla il consigliere di Renzi per i trasporti e la
logistica. Maresca: «Ci vuole uno scatto ulteriore: l’ente così serve a poco,
meglio una società per azioni».
La riforma dei porti
ancora non c’è, il decreto forse è pronto, ma a furia di aspettarlo, Delrio sta
per essere accerchiato dalle polemiche: l’ultima è la ribellione di Savona
all’accorpamento con Genova.
Maurizio Maresca è consigliere di Renzi sul tema
dei trasporti e infrastrutture e cerca di rompere l’assedio ai porti.
Aspettavamo la
riforma dei porti e invece siamo ancora al palo...
«Le uscite di questi giorni devono farci riflettere: i porti
italiani sembrano enclaves dove il
diritto e le regole faticano ad arrivare.
Invece un sistema funziona, attrae investimenti e traffici perchè ha regole che
premiano efficienza e competitività».
Si riferisce all’intervista
del Secolo XIX in cui un operatore portuale, Cosulich, lancia Sandro Biasotti a
presidente del porto dicendo «E’ uno di noi»?
«Ecco, così i porti offrono l’idea dell’inconsapevolezza
delle regole. Come possiamo commentare le affermazioni di un terminalista che
promuove il suo amico come presidente del primo porto italiano - persona
peraltro di spessore a cui non credo sia stato fatto un buon servizio - non in
considerazione delle caratteristiche professionali, ma semplicemente perché
appartiene al gruppo, cioè perché è “uno di noi”?»
Almeno Cosulich ha avuto il merito di esporsi, mentre tutti sussurrano
nomi. Lei da che parte sta?
«Per discutere del nome non si può prescindere dalle cose da
fare e di cui nessuno parla: a Genova alcune scelte ancora sul tavolo sono oggi
delicatissime e ineludibili. Temi come il lavoro, le regole, le concessioni e
specialmente le alleanze di traffico. E tutte incrociano il tema delle regole
europee».
Torniamo al governo. Che sta facendo?
«Il lavoro di riordino che Delrio ha avviato d’intesa con
Renzi è nel segno della pulizia e della trasparenza ed è eccellente. Lo stesso
piano della logistica è condivisibile ed equilibrato: c’è un rilancio della
ferrovia e si limitano le infrastrutture a quelle effettivamente necessarie per
la crescita. Le pare poco?».
E la riforma? Il
decreto sulla governance?
«Quello della governance per me è un tema molto secondario.
Se l’Autorità portuale rimane amministrazione pubblica di gestione degli spazi
comuni, la sua utilità è davvero remota. La governance pubblica dei porti deve
essere assicurata dal Ministero, con uffici periferici, per garantire che le
regole siano uguali per tutti. Alimentare l’idea che ogni porto sia un micro
mercato, con il suo micro regolatore e, magari, con le sue micro regole,
provoca un deficit di sviluppo. Se proprio si vuole mantenere l’Autorità
portuale, allora la si disegni come amministrazione pubblica statale di
distretto, con una sede in ogni regione o presso un gruppo di regioni: è la
proposta che Paolo Costa ed io abbiamo già formulato. La regolazione è invece
affidata, in generale, all’Autorità dei Trasporti».
E l’ipotesi di
società per azioni?
«La vedo molto bene: Genova può dare un contributo
significativo. Imprese moderne, orientate ai traffici ed alla gestione delle
infrastrutture di corridoio con la presenza di grandi operatori internazionali,
magari incentivati da misure ad hoc a portare traffico nei porti italiani.
Genova, Savona e La Spezia possono costituire un esempio da coltivare: il fatto
che si tratti di un sistema costituito da più porti che servono due diversi
corridoi è una ricchezza. Almeno si parla di traffici e di crescita e non più
solo di nomi di presidenti.
Un laboratorio Governo
- Regione sulla crescita?
«Toti ha posto un tema essenziale: quello della crescita e
della competitività. Due temi: il rilancio del Reno-Alpi con Piemonte e
Lombardia e un Growth Act per favorire la libertà di impresa e promuovere gli
investimenti. C’è una valutazione tecnica tra la Regione e il Governo e poi ci
sarà probabilmente un passaggio anche con la Commissione europea. Spero che
adesso la Regione completi la sua organizzazione con l’arrivo di Paolo
Signorini così che da rendere questo lavoro più efficace».
Fonte: THE MEDI TELEGRAPH 12 Ott 2015
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