Sabato 20 giugno 2015 il presidente dell'Autorità Portuale
di Genova, Luigi Merlo, ha ufficialmente risposto a chi gli aveva chiesto nei
giorni scorsi di ritirare le dimissioni annunciate lo scorso maggio (perché sua
moglie Raffaella Paita era candidata come presidente della Regione Liguria). In
particolare, il ministro Delrio gli ha inviato una lettera il 18 giugno 2015
chiedendo a Merlo di restare alla guida del porto "per consentirne il
traghettamento in questa fase di riforma del sistema portuale nazionale".
Dopo avere ringraziato il ministro per l'espressione di
stima, Merlo ha deciso di accettare la richiesta di restare alla presidenza
dell'Autorità Portuale di Genova, "con l'esclusivo scopo di evitare una
fase di commissariamento, giudicata come un'ipotesi negativa dalle istituzioni
e dall'intera comunità portuale genovese". Ma non resterà sino alla
scadenza del suo mandato, prevista per febbraio 2016. Egli manterrà la carica
"limitatamente al periodo necessario ai passaggi legati alla riforma e
all'individuazione del candidato".
Merlo precisa che quando si attueranno tali condizioni,
metterà "immediatamente a disposizione il mandato". Egli auspica
anche che tale passaggio avvenga il più presto possibile, così da accelerare le
azioni di sviluppo del porto che sono già state individuate e in parte avviate,
prima che che cambi il quadro normativo sulle Autorità Portuali. Merlo ha
comunque assicurato al ministro Delrio che porterà avanti le questioni aperte,
cominciando dal nuovo piano regolatore.
Lunedì 22 giugno
Resta quindi aperta la questione del NUOVO presidente dell'Autorità Portuale di Genova che come avevamo documentato qualche ricaduta su Trieste potrebbe averla.
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PALAZZO SAN GIORGIO SEDE AUTORITA' PORTUALE GENOVA |
Ma ci permettiamo una caduta di stile ancora peggiore, da blog di gossip / pettegolezzo.
Chi potrebbe sostituire D'Agostino alla guida dell'Autorità Portuale di Trieste ?
Viste le indiscrezioni della stampa sui primi sondaggi per le prossime elezioni comunali che vedrebbero in testa Dipiazza Roberto, visto il mancato pronunciamento della Serracchiani sul rinnovo della candidatura Cosolini qualche incauto va affermando che per convincere Cosolini a non ricandidare si potrebbe offrire al sindaco uscente la Presidenza dell'APT.
Valutate come credete questa possibilità e questa indiscrezione, che circola in città e di cui non si conosce l'autore. Valutatela come credete anche solo per scongiurarla.
L'unica certezza al momento è la data di scadenza del mandato al Commissario straordinario Zeno D'Agostino : 24 agosto 2015
Riceviamo e pubblichiamo questo commento:
RispondiEliminaAlcuni giorni fa, al circolo della stampa, ho chiesto al Commissario D'Agostino se avesse novitá sul suo mandato dopo la scadenza del 24 agosto. Ovviamente non aveva certezze ma si è detto ottimista sulla sua permanenza. Viste le cariche rivestite in sede nazionale dai nostri rappresentanti politici, sia di maggioranza che di opposizione, sembra davvero possibile che finalmente il Porto di Trieste potrá contare su due professionisti di alto profilo e del settore come D'Agostino e Sommariva. Non lasciamoceli scappare. Rosario Gallitelli.
Riceviamo e pubblichiamo questo commento:
RispondiEliminaIncontro al Propeller e riforma delle A.P.
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Nulla da eccepire sugli interventi dei relatori, che tuttavia hanno ripetuto concetti già noti ed assiomi assolutamente condivisibili, ma putroppo basati su speranze , pie illusioni e sogni. La realtà invece è diversa.-
La riforma dei Porti e delle rispettive A.P. viene trattata con poca chiarezza e sotto una cortina fumogena di continui cambiamenti per raggiungere un determinato fine politico. Il progetto di accorpare le attuali 24 A.P. e portarle ad otto ( Nord,Sud,Centro, Isole ) potrebbe avere anche una sua valenza ed una logica tendenti al risparmio economico ed allo snellimento della burocrazia, se ciò non fosse invece solamente il cavallo di Troia per imbrigliare tutta l'organizzazione portuale italiana.
Infatti nel testo di una delle proposte presentate da DelRio a Renzi si stabilisce che i Presidenti degli otto porti principali siano di nomina ministeriale e non più con la usuale prassi della terna e quindi decisi dal Presidente Renzi a dai suoi vassalli e vallette. Questi Presidenti dovrebbero a loro volta nominare per ogni porto secondario dei Direttori , ovviamente di loro fiducia , con i rispettivi staff.
Ciò significa tenere sotto stretto controllo politico tutta la portualità italiana per i prossimi vent'anni.
Ed è probabilmente per queste indecisioni che si tergiversa sulla nomina a Presidente dell'attuale nostro Commissario D'Agostino, il quale, detto per inciso, dovrebbe liberarsi della morsa soffocante della Serracchiani e di Cosolini, che sembrano dettargli le linee guida per la gestione del Porto.
Che poi, come si sussurra, ci sia la possibilità che Genova voglia scipparci D'Agostino, ciò sarebbe l'ennesimo schiaffo, beffa ed un affronto non solo per la città, ma anche per lo stesso Cosolini di cui D'Agostino era il candidato prescelo. E non mi pronuncio sull'altra diceria , che si voglia, per contropartita ad una mancata seconda candidatura a Sindaco, nominare ( come previsto dalla nuova riforma ) Cosolini a Presidente dell' A.P. ......! Ero fermamente contrario quando per quella carica si era reso disponibile Roberto DiPiazza ( ed alla fine ciò provocò uno sconquasso politico nel centro-destra ...). Infatti la logica e la stessa normativa prescrivevano per tale nomina delle capacità tecniche, concrete esperienze nel campo dei trasporti marittimi, terrestri, ferroviari e della logistica in generale. E, con tutto il rispetto e la simpatia, penso che Cosolini non abbia queste capacità.
Fatte queste riflessioni tutti coloro che sperano in una ripresa delle attività portuali si augurano che la prossima riforma sia uno strumento concreto per raggiungere questo risultato e non solamente un gioco di sporca politica che tende ad egemonizzare una delle più importanti industrie italiane ed una delle poche speranze di rinascita del nostro territorio.
Cordiali saluti
Fabio Dominicini