Il Piccolo ha incominciato la campagna elettorale dando
ampio risalto alle vicende del Porto Vecchio, rilevando che l’accordo tra
Comune di Trieste e Il Porto sulla perimetrazione delle aree ed immobili da
sdemanializzare si è trovato in due ore ed entro l’estate si procederà alla
messa sul mercato delle stesse.
Questo calendario sembra non tenere conto degli
adempimenti e procedimenti amministrativi che tale operazione comporta e i
conseguenti tempi necessari alla loro predisposizione ed approvazione da parte
delle istituzioni e soggetti competenti.
Vengono quindi spontanee alcune
domande per chiedere che su questo argomento, per
l’importanza che riveste
l’operazione per il territorio, vi sia trasparenza fin dall’inizio e tutte le
fasi siano oggetto di una necessaria pubblicizzazione al fine di costruire la
condivisione con i cittadini.
1) L’acquisizione degli immobili e delle aree
sdemanializzate del Porto Vecchio da parte del Comune, implica un
pronunciamento del Consiglio Comunale, perchè ciò comporta un incremento del
patrimonio comunale e quindi una variazione del bilancio;
2) Tale operazione è fondamentale per mettere nella
disponibilità comunale i beni e quindi procedere alla loro messa in vendita,
non si puo’ vendere un bene di cui non si ha la titolarità;
3) Per avere la titolarità bisogna che i beni vengano
registrati ed intestati al Comune presso gli uffici del Catasto e del Tavolare,
4) A seguito dell’accordo sulla perimetrazione tra A.P. e
Comune, sulle aree e immobili che vengono sdemanializzati e passano a
quest’ultimo, vanno riviste completamente le particelle catastali , ridefinendo
la numerazione e le corrispondenze terreni ed immobili. Posto che tale lavoro
per la sua complessità non è pensabile che venga predisposto dagli uffici dei
due Enti, bisognerà affidare apposito incarico per predisporre questi
documenti: quanto tempo necessita per redarli e chi sostiene il costo? Il Porto
o il Comune? Ci sono le risorse finanziarie nel bilancio comunale per
affrontare la spesa? Come si procederà per l’affidamento dell’incarico per la
redazione degli elaborati? con gara si presume, poiché il costo del lavoro è
notevole, e tutto ciò richiede ulteriore tempo.
5) il lavoro di ridefinizione dell’assetto catastale è
propedeutico alla intavolazione dei beni a nome del Comune e alla successiva
messa in vendita dei lotti costituiti da immobili e superfici di
pertinenza.
6) il catasto dovrà assegnare il valore catastale agli
immobili e ai terreni , ai fini fiscali, e ciò sarà fatto in funzione sia dello
stato di conservazione attuale dell’immobile che della destinazione d’uso
prevista dagli strumenti urbanistici. Siamo certi che le destinazioni d’uso
rimarranno quelle previste dalla Variante Barduzzi? O dopo la manifestazione
d’interesse, che il Comune è intenzionato a fare a livello internazionale,
saranno modificate rendendo attuabili i desiderata dei possibili
acquirenti?Ogni variazione urbanistica richiede tempo modifica non solo del
Piano regolatore del Comune ma anche di quello del Porto.
7) Per Redigere lo stato di conservazione degli immobili e
dei terreni vanno fatti accurati sopralluoghi e redatti verbali dettagliati
dello stato di consistenza. Ciò riguarda anche le opere di urbanizzazioni
esistenti al fine di avere un dettaglio preciso per gli interventi successivi.
Le urbanizzazioni sono le strade, e reti di distribuzione energetica (gas ed
energia) ed acqua, fognatura, competono al pubblico o ad aziende partecipate in cui il pubblico è
maggioritario;
8) I magazzini del Porto vecchio sono tutti vuoti? o
contengono ancora materiali di vara natura. A chi spetta la loro rimozione e il
costo dello smaltimento. Comune o Porto?
9) I due edifici recuperati a fini museali passano in
dotazione al Comune? Quanto costa la loro manutenzione e gestione? Ci sono le
risorse sul bilancio comunale?
10) La messa in vendita deglli immobili e delle aree implica
comunque un periodo di gestione delle stesse da parte del Comune. Con quale
risorse finanziarie il Comune intende mantenere la manutenzione degli stessi,
garantire la sicurezza tramite la stipula di opportune assicurazioni, la
gestione delle reti esistenti?
11 ) Per concludere
si tratta di scrivere la domanda più importante. Quanto vale il porto vecchio?
È possibile che uno accetti di divenire proprietario di immobili ed aree senza
saperne il valore? L' agenzia del territorio, soggetto competente, aveva fatto
una stima… si può conoscerla?
Per concludere riportiamo
dichiarazioni contrastanti della serie POCHE IDEE MA BEN
CONFUSE
IL PICCOLO domenica 11 gennaio 2015
Greensisam, Maneschi rimanda la vendita
DI SILVIO MARANZANA
Pierluigi Maneschi, proprietario di Greensisam, ha deciso di
differire la vendita della società e di conservarne per sé una parte in seguito
alla sdemanializzazione del Porto Vecchio che sarà possibile con l’emendamento
inserito nella Legge di stabilità: ad annunciarlo è Silvio Maranzana su Il
Piccolo.
«Indubbiamente la sdemanializzazione viene a mia favore perché potrò vendere e non svendere Greensisam - annuncia il proprietario della società che ha in concessione per novant’anni i primi cinque magazzini e le aree attigue - ma per portare a termine l’operazione a questo punto mi conviene attendere di sapere ciò che il Comune intende fare dell’intera area. Per Greensisam non intendo spendere più un euro, ma con il ricavato della vendita potrò anche tenermi alcune quote della società».
«Sebbene siamo forse di fronte a una svolta - prosegue l'imprenditore nel coloquio con Maranzana - sono rimasto già troppo scottato: ho buttato via 9 milioni di euro in 14 anni di inutile attesa. Pensavo fosse un’operazione molto più facile, ho sottovalutato le difficoltà. Quello in Porto Vecchio non è un business che possa essere sviluppato da me che concentrerò tutte le mie risorse sul Molo Settimo [...]. Di conseguenza sto portando avanti la trattativa con la società di sviluppo immobiliare con la quale sono in contatto da mesi. Sono europei, ma non italiani, non mi hanno dato il permesso di fare il loro nome».
«Indubbiamente la sdemanializzazione viene a mia favore perché potrò vendere e non svendere Greensisam - annuncia il proprietario della società che ha in concessione per novant’anni i primi cinque magazzini e le aree attigue - ma per portare a termine l’operazione a questo punto mi conviene attendere di sapere ciò che il Comune intende fare dell’intera area. Per Greensisam non intendo spendere più un euro, ma con il ricavato della vendita potrò anche tenermi alcune quote della società».
«Sebbene siamo forse di fronte a una svolta - prosegue l'imprenditore nel coloquio con Maranzana - sono rimasto già troppo scottato: ho buttato via 9 milioni di euro in 14 anni di inutile attesa. Pensavo fosse un’operazione molto più facile, ho sottovalutato le difficoltà. Quello in Porto Vecchio non è un business che possa essere sviluppato da me che concentrerò tutte le mie risorse sul Molo Settimo [...]. Di conseguenza sto portando avanti la trattativa con la società di sviluppo immobiliare con la quale sono in contatto da mesi. Sono europei, ma non italiani, non mi hanno dato il permesso di fare il loro nome».
La
decisione di Maneschi si capisce, fa notare Maranzana, in quanto
"L’urbanizzazione dell’area, la bonifica del torrente Chiave e dello
specchio acqueo antistante, tutte operazioni che rischiavano di pesare su
Greensisam, secondo il ragionamento del terminalista-imprenditore, ricadranno
sulle spalle del Comune".
IL PICCOLO 28 marzo 2015
Il porto vecchio a fine anno sul mercato
«In
modo simile - ha affermato recentemente il senatore del Pd Francesco Russo,
autore dell’emendamento sulla sdemanializzazione - si è agito ad Atene,
Amburgo, Bilbao e Belfast, solo per fare alcuni esempi. Il mondo è pieno di
fondi e gruppi sauditi, indiani, cinesi, russi e statunitensi che aspettano
occasioni come quella di Trieste per poter fare i propri investimenti.
Logicamente saranno questi investitori e non il Comune, come afferma chi agita falsi problemi, a finanziare anche l'infrastrutturazione dell'area».
Logicamente saranno questi investitori e non il Comune, come afferma chi agita falsi problemi, a finanziare anche l'infrastrutturazione dell'area».
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