in una intervista l'imprenditore Giovanni Arvedi dichiara la sua idea per l'impianto di Servola. Mentre tutti sollecitano il "piano industriale" l'Arvedi lo racconta al giornalista di Repubblica.
E qui si apre il capitolo della ex Lucchini di Trieste che Arvedi conta di utilizzare «per produrre banda stagnata e l’acciaio magnetico al silicio per la produzione dei motori elettrici». Le lamelle dei motori elettrici sono realizzate con un acciaio particolarmente duttile un tempo prodotto a Terni prima che i tedeschi della Thyssen trasferissero la produzione in Germania. Così il cavaliere di Cremona conta di «portare in Italia produzioni che oggi la nostra manifattura è costretta ad acquistare all’estero ».
Nuove domande si aprono di fronte a questa affermazione e noi per cominciare le elenchiamo:
- Per la produzione del "lamierino magnetico " servono la cokeria e un altoforno ?
- Si tratta di una produzione pregiata ( che la Thyssenkrupp ha preferito sottrarre alle acciaierie di Terni e trasportare nei suoi stabilimenti in Germania ) che forse necessità di una materia prima meno grezza e sarebbe sufficiente un forno elettrico per il riscaldo ?
- L'ostinazione a tenere aperta la cokeria continua quindi ad essere utile solo alla trattativa sul CIP6 ?
di seguito l'intervista completa a Giovanni Arvedi la trovate all'indirizzo
Arvedi è praticamente l'ultimo dei grandi siderurgici privati a non avere lo sbocco sul mare...con un proprio terminal in autonomia funzionale...questa è la ragione prima del suo interesse per Servola...le lavorazioni ipotizzate su Repubblica non implicano il mantenimento di altoforno e cokeria...comunque da una riga e mezza su Trieste non è che si possa accreditare un piano industriale....probabilmente il progetto di minima è uno sviluppo della banchina e degli impianti marittimi, con un terminal rottame ad integrare la logistica del gruppo che ha il suo nodo centrale a CREMONA.
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