L’altro giorno abbiamo
proposto un elenco di argomenti da aggiornare per questo inizio d’anno 2020.
Lasciamo ora alla cronaca quotidiana la scelta del tema da cui partire. Scelta
casuale e indifferente visto che poi andrà a ricomporsi il “puzzle” come
vedremo.
E’ il Comune di Trieste a
dover incassare l’IMU e a portare avanti
la vertenza contro gli operatori portuali ed è poi, da breve, la Regione
FVG a gestire questa tassazione.
Per semplificare possiamo
dire che si tratta di una tassa almeno “discutibile” ed è per questo motivo che
è oggetto di ricorsi e sentenze. Le tasse vanno pagate e le leggi rispettate ma
in questo caso si potrebbe forse trattare di una legge “ingiusta” o scritta
male ?
Proviamo a fare un esempio
semplificato per capire di cosa si tratta.
Se uno di noi va ad abitare in una
casa in affitto è certo che non sarà lui a pagare l’IMU sull’appartamento. Per
questi magazzini in zona portuale si pretende che sia il concessionario
(l'affittuario) a pagare sia un canone o affitto e anche la tassa di proprietà.
Inoltre è l’affittuario
(concessionario), che pur non essendo proprietario dell’immobile (che è di
proprietà dello Stato) deve occuparsi di farlo classificare correttamente al
catasto, perché questa classificazione molto spesso non è stata fatta dal
proprietario (lo Stato per il tramite dell’Autorità Portuale). Infine, se la
classificazione è stata fatta, ma non è stata fatta correttamente, è sempre
l’affittuario a dover chiedere e sperare di ottenere la sua corretta
classificazione.
Questa “ingiustizia”
potrebbe essere risolta con una nuova gestione di questa tassa e una
definizione adeguata.
Per quanto riguarda la
particolarità del Porto Franco Internazionale di Trieste la soluzione sarebbe
ancora più semplice riconoscendo lo status di Porto Libero che risale al
Trattato di Pace di Parigi!
E ci risiamo direte voi.
Un altro lungo percorso giudiziario che a periodi ritorna dal dopoguerra ai giorni
nostri.
Quest’anno il IV Forum sui
trasporti ferroviari delle merci di Pietrarsa si è svolto proprio a Trieste ed
è stato in occasione del saluto al Convegno che il vice sindaco Polidori ha
spiegato bene la situazione del Porto Franco di Trieste. Sarebbe bene che tutti
gli esperti del settore e i frequentatori di questi importanti convegni non
facessero finta di niente. Ma sarebbe ancora più importante che il vice sindaco
ne parlasse in Giunta comunale e magari con le nuove responsabilità della Regione
su questa materia si arrivi ad una soluzione del problema.
Il vice sindaco Polidori
ha ricostruito uno scenario che la politica comunale vuole battere in sede
giudiziaria. C’è coerenza nell’azione del Comune o il vice sindaco “balla da
solo” ?
Come ben scrivete all'inizio dell'articolo "Le tasse vanno pagate e le leggi rispettate"!
RispondiEliminaLa legge italiana dice che l'Italia non ha la sovranità sul Territorio Libero di Trieste, men che meno sulla Zona che ha in amministrazione.
Se, non rispettano questa prima legge che risale al 1947 ed è tuttora pienamente in vigore, come si può pretendere che rispettino le altre che riguardano il nostro territorio, essendo leggi dello Stato italiano o della Comunità Europea che per effetto del Trattato di Pace di Parigi, qui non hanno legale applicazione?
Correva , non so esattamente quale anno, ma certamente si trattava del primo mandato DiPiazza ed alle Finanze, se non sbaglio, c'era la Sig.a Savino.
RispondiEliminaE, nella mia qualità di "portuale" ero stato interpellato in proposito. Ovviamente la mia risposta, avvallata dalle organizzazioni di categoria, era stata negativa , appunto per lo status di Porto franco .
Ricordo che poi il Comune aveva proposto il tema direttamente al Ministero delle Finanze e ricordo di aver letto personalmente la risposta negativa.
Siamo quindi al punto di partenza ?
Thank you foor this
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