Solidarietà e cordoglio alle famiglie
e ai colleghi dei due agenti di polizia drammaticamente uccisi nella sparatoria
avvenuta in Questura di Trieste.
FAQ TRIESTE
In
questi anni abbiamo documentato con entusiasmo la crescente attenzione dei
media, anche internazionali, per Trieste e il suo porto. Ora i telegiornali
nazionali hanno come prima notizia l’assassinio dei due agenti della Polizia di
Stato nella Questura di Trieste. Questa violenza non ci appartiene. Questa
violenza omicida viene da lontano e colpisce al petto la città tutta.
A
nostro modesto parere questo tragico fatto è un punto zero, un nuovo punto di
partenza da dove la comunità cittadina dovrebbe ripartire con un nuovo ragionamento.
Se vogliamo cercare assieme risposte adeguate alle scomode domande che questi
accadimenti ci pongono si potrebbe provare a fare un passo indietro. Tutti.
Quando
si cerca di risolvere un problema solitamente si è vittime di un banale errore.
Si pensa che se il problema diventa più grande si deve aumentare la soluzione
proposta.
Un
muro di 300 chilometri sui confini del Friuli Venezia Giulia avrebbe impedito
questo tragico evento ? Una accoglienza e una integrazione più intense
avrebbero impedito questa tragedia ?
Forse
non basterà una “tregua” nelle dichiarazioni polemiche per rispetto del dolore
? Servirà a qualcosa, tra una o due settimane , riprendere a sostenere le proprie
tesi ad oltranza, magari con il secondo fine elettorale ?
Non
sarebbe meglio un passo indietro di tutti per ricostruire una comunità capace
di riconoscere il problema nel suo vero profilo e provare a ragionare di
possibili soluzioni?
Siamo
stanchi di scrivere di morte.
dalle frasi celebri di Platone : Non accade facilmente che si possa sciogliere la disputa dopo aver dato, l'uno all'altro, le proprie definizioni circa gli argomenti di cui ci si è messi a discutere, imparando ed insegnandosi cose vicendevolmente. Accade invece che, quando ci si trovi in disaccordo su qualche punto, e quando l'uno non riconosca che l'altro parli bene e con chiarezza, ci si infuria, e ciascuno pensa che l'altro parli per invidia nei propri confronti, facendo a gara per avere la meglio e rinunciando alla ricerca sull'argomento proposto nella discussione. Penso che purtroppo non siamo riusciti a superare il richiamo di Platone e il testo del blog, a suo modo, lo ripropone e lo ricorda. Chissà se ci aiuta almeno ad avvicinarsi? Lo auspico
RispondiEliminagrazie per la citazione e il commento. Il testo è stato scritto a partire da un ragionamento che possiamo definire produzione propria. Chi ha scritto non conosce tale Platone se non di nome. A parte gli scherzi fa veramente piacere nel caos dei social trovare chi comprende e valorizza quello che abbiamo pubblicato. Buona serata
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