venerdì 25 ottobre 2019

IL PICCOLO INTERVISTA IL MINISTRO PAOLA DE MICHELI

E IL PASSAGGIO 
SULL'EXTRATERRITORIALITA' DOGANALE 


Benedice il progetto dell’Autorità portuale riguardante l’export in Cina ma glissa sullo sviluppo delle relazioni con Pechino. Rassicura sullo sviluppo ferroviario del porto e sottolinea infine che non esiste alcuna ipotesi di chiusura dell’area a caldo della Ferriera entro il 31 dicembre.
Il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli sarà in visita oggi a Trieste per partecipare al quarto Forum di Pietrarsa, dedicato allo sviluppo ferroviario nazionale.



Ministro, la sua nomina è stata contesa fino all’ultimo dal triestino Patuanelli: ha prevalso il Pd per evitare liti sulle grandi opere?
Non c’è stato terreno di scontro: si tratta di due ministeri importanti e si è fatto un accordo di governo che tutti stanno rispettando. Sulle grandi opere, specialmente col programma legato alla green economy, non ci sono distonie.

Gli sviluppi del memorandum con la Cina sul porto di Trieste hanno avuto un rallentamento. Il nuovo governo rilancerà le relazioni  nonostante la guerra dei dazi?
Gli sviluppi del memorandum ci sono soprattutto in relazione all’investimento per la costruzione di una piattaforma logistica in Cina a beneficio dei prodotti agroalimentari del Fvg. Non si è mai parlato di investimenti cinesi per il raddoppio ferroviario dello scalo: c’è un progetto di upgrading finanziato per 80 milioni da Rfi e per 55 dall’Autorità portuale.

Ma a che punto è la progettazione di Trihub da parte di Rfi ? Ce la farete per il 2023?
Trihub è già in fase esecutiva e i cantieri sono aperti. Saranno a breve riaperte la linea Transalpina, la Galleria di Cintura e la stazione di Aquilinia.
A seguire, Campo Marzio con l’abbattimento del “muro” e l’ampliamento della capacità ferroviaria. Il 2023 non è mai stato indicato come data finale, ma il progetto è modulare e amplierà gradualmente da subito la capacità ferroviaria di Trieste.

A proposito di treni, il presidente Fedriga parla di Tav mentre il  centrosinistra punta sulla velocizzazione della Trieste-Mestre anche
se al momento non ci sono risorse…
Nessun ritorno alla Tav. Il progetto attuale è un’ottimizzazione della linea esistente. Il costo di questi interventi è di 1,8 miliardi: è un progetto inserito nel contratto di programma, confermato anche nell’ultimo aggiornamento al Cipe di luglio 2019.


Il porto franco non decolla per la difficoltà di dialogo con l’Agenzia delle Dogane. Che farà il governo?
L’Agenzia delle Dogane non ha mai voluto compiutamente riconoscere il regime di extradoganalità del porto franco triestino. Non vi è necessità di riconoscimenti a livello Ue, essendo il regime di Trieste stato escluso dal regime comunitario. Sono aperti sulla questione confronti con Mef, Mit e Agenzia delle Dogane con cui attiveremo un tavolo specifico per il superamento delle criticità.

Che ne pensa dell’integrazione tra porto e interporti condotta dall’Authority?
Il processo a livello regionale è in fase di completamento. Fernetti, l’area ex Wärtsilä e  Cervignano sono già integrati fra loro. A breve lo sarà anche lo Sdag di Gorizia. Proseguono anche le intese con Duisburg per una più ampia sinergia a livello europeo.

Trasformazione dei porti in spa e nodo della tassazione: che ne pensa?
La mia intenzione è quella di negoziare con l’Europa per trovare un accordo. La volontà è quella di avviare un negoziato con l’Ue senza intraprendere
alcun contenzioso di natura giurisdizionale.

A Servola si arriverà davvero alla riconversione logistica chiudendo l’area a caldo della Ferriera?
Siderurgica Triestina è stata oggetto di un’iniziativa politica del Comune di Trieste e della Regione volta a una chiusura in tempi brevi dell’area a
caldo. Nella riunione di lunedì tutti i ministeri hanno constatato che la data del 31 dicembre non esiste per la chiusura. Un’eventuale riconversione potrà anche essere frutto di una collaborazione fra Arvedi e nuovi partner, cosa che Arvedi non ha escluso.

Cosa serve al Trieste Airport per il salto di qualità?
Lo scalo non ha criticità infrastrutturali che ne impediscano la crescita e il traffico è stazionario da diversi anni. Lo schema di Piano nazionale per gli aeroporti prevede una “forchetta” compresa fra 1,3 e 2,2 milioni di passeggeri al 2030. La presenza di aeroporti di maggiori dimensioni a distanza contenuta genera una situazione competitiva che può rappresentare un limite all’attivazione di nuovi collegamenti.

Autovie Venete: quando la nuova concessione?
La newco è stata costituita. Attualmente è in corso di registrazione da parte della Corte dei conti la delibera Cipe che approva l’Accordo di cooperazione.
All’esito dell’efficacia della delibera, la newco dovrà sottoscrivere con il Mit il testo di convenzione sulla gestione dell’infrastruttura.

È considerata vicina a Francesco Russo: è lui l’uomo giusto per la corsa a sindaco di Trieste, magari in un’alleanza Pd-M5s?
Conosco le qualità umane e politiche di Francesco e sarebbe un ottimo candidato, per capacità di dialogo e ascolto delle persone. A me non dispiacerebbe nemmeno rivederlo a Roma, dove al Senato ha portato a casa risultati importanti per questo territorio.

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