L’ORDINANZA
40
L’ordinanza
40 imponeva a tutte le aziende operanti in porto ex art. 16, 17 e 18, di
comunicare ogni giorno all’Autorità Portuale i nominativi dei lavoratori, con
specifiche del turno lavorato, mansione, luogo di svolgimento della prestazione,
eventuale committente, impiegati dall’azienda nel Porto di Trieste.
Ciò
consentirebbe all’AdSPMAO la possibilità di verificare:
–
che le squadre siano composte dal
numero di lavoratori previsto nelle procedure aziendali
–
che i lavoratori non siano
sottoposti a carichi di lavoro superiori ai limiti dei DVR
–
che vengono rispettate le norme su
orari di lavoro, pause e recuperi
–
tramite ispezioni sul campo la
presenza di lavoratori di aziende non autorizzate ad operare in quel
determinato contesto
–
lo svolgimento di straordinari
superiori al consentito
–
l’utilizzo di lavoratori non in
possesso delle abilitazioni necessarie
–
il corretto utilizzo dei lavoratori
in distacco
–
possibili casi di intermediazione
illecita di manodopera
–
la presenza di lavoro nero
RLS
di Sito e CLPT hanno chiesto più volte che l’ordinanza 40, la cui applicazione
è sospesa da anni, venga rimessa in vigore. A seguito di tali richieste
l’ordinanza 40 è stata rielaborata per adattarla alla nuova realtà del lavoro
portuale, ma è ormai da un anno che è in attesa di essere pubblicata e resa
operativa.
Perché
l’ordinanza 40 possa essere efficacie per tutelare i lavoratori e le aziende
che operano nel rispetto delle norme è necessario che al servizio ispettivo
dell’AdSPMAO venga data come priorità il controllo sul campo dei dati inviati e
che a verbali e rapporti facciano seguito misure concrete. E per farne uno strumento pienamente utile
sarebbe necessario rafforzare il servizio ispettivo dell’AdSPMAO, come già
chiesto da CLPT, con nuovi ispettori che conoscano la realtà del lavoro
portuale, cioè persone che hanno esperienza del lavoro operativo in porto.
Sappiamo
infatti che in porto ci sono intermediazione di manodopera, commistione tra aziende
negli appalti, superamento dei limiti dei carichi di lavoro…. Nonostante le
nostre segnalazioni però molte delle aziende responsabili di tali comportamenti
sono ancora li, e lavorano sempre allo stesso modo.
FAQTRIESTE Nelle poche righe di accompagnamento a questa comunicazione il CLPT annuncia che nei prossimi giorni con ulteriori comuniti affronteranno altri temi e problematiche concerneti il lavoro nel porto di Trieste.
Per quanto riguarda la questione "rappresentanza sindacale" ,pur non avendo ancora una comunicazione formale, da diverse fonti ci è stato detto che è molto probabile che il CLPT si rivolgerà al Prefetto per ottenere un incontro a cui partecipi anche la AdSP.
qui ancora nessun commento...evidentemente il tema è particolarmente scottante/delicatissimo
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