mercoledì 17 aprile 2019

PROPELLER CLUB TRIESTE SU INVESTIMENTI CINESI - COMUNICATO CONCLUSIVO


INVESTIMENTI CINESI E PORTO DI TRIESTE: PIU' OPPORTUNITA' CHE RISCHI,
A PATTO DI OSSERVARE LE REGOLE EUROPEE

«Se trattassimo come Stati Uniti d’Europa saremmo una potenza mondiale in grado di muoversi a livello internazionale al pari delle maggiori altre. Ad ogni modo, è necessario ci sia reciprocità, rispetto delle leggi comunitarie, nazionali, della cultura, dei contratti di
lavoro e del sociale esistente in Italia ma non possiamo chiuderci: il nuovo non va respinto ma ci si deve confrontare a testa alta ed occhi aperti».

Questo il commento del presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini, al termine dell'incontro che ieri sera ha caratterizzato la conviviale dedicata al Porto di
Trieste e agli investimenti cinesi, in un'ottica nazionale e internazionale.

L'intervento di apertura è stato riservato al presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D'Agostino, protagonista nelle scorse settimane della firma di un accordo tra la stessa Authority e il colosso cinese CCCC (China Comunication Construction Company). Dopo avere sottolineato che la firma fa parte di un lungo percorso, iniziato quattro anni or sono, D'Agostino ha ribadito che il tutto si svolge nell'ambito della cosiddetta EU-China Connectivity Platform, della quale CCCC è un interlocutore. «Al di là dell'accordo – ha detto D'Agostino, per noi CCCC è un soggetto privato, per cui non mi posso vincolare, ci vorrà comunque una selezione». Quindi la società cinese dovrà partecipare ad una gara, con le regole comunitarie. Ma il presidente dell'Authority che controlla i Porti di Trieste e Monfalcone ha anche spiegato come facciano parte dell'accordo anche il possibile inserimento della stessa Authority nella costruenda (ad opera di CCCC) piattaforma logistica a Kosice in Slovacchia e soprattutto la possibilità di operare in Cina (sempre come partner di CCCC) in attività di logistica che possano favorire l'export di prodotti italiani.

Giorgio Cuscito, analista per la Cina della rivista di geopolitica Limes, ha invece posto l'accento sulle differenze tra il cosiddetto Mondo occidentale e il Paese del Dragone.
«Dobbiamo essere consapevoli delle opportunità economiche ma anche del fatto che la Cina è una grande potenza con prospettive imperiali. Per i cinesi, il negoziato è qualcosa di diverso. L’accordo è un punto di partenza. Quindi ci saranno fasi di rinegoziazione» ha detto Cuscito, spiegando poi come in Cina la percezione dell’accordo con l’Italia (firmato a fine marzo dal presidente Xi Jinping) sia stata diversa dalla nostra: in Italia si è puntato sulla rilevanza economica, in Cina l'accento è stato posto sul successo politico e diplomatico.
Stefano Pilotto (docente alla Mib Trieste School of Management), il terzo dei relatori presenti alla serata, non ha nascosto la sua visione positiva dell'iniziativa conosciuta come One Belt one road o Nuova Via della seta. «La nostra città vive e ha vissuto sul commercio. Oggi siamo di fronte ad una nuova grande sfida e Trieste deve accogliere con una certa fiducia questa opportunità, anche se abbiamo bisogno di accordi che vengano rispettati». Queste le parole dell'esperto di geopolitica e Storia, che ha poi accennato ai punti di forza della Cina come la presenza importante dovuta alla numerosa popolazione e al ruolo sullo scacchiere internazionale, in relazione alle politiche di Usa e Federazione Russa.
La chiusura della serata è stata riservata al Presidente di Icop spa, società di costruzioni oggi impegnata nella Piattaforma logistica in via di realizzazione al Porto di Trieste e che ha avuto contatti con interessati interlocutori cinesi. L'ingegner Vittorio Petrucco, dopo aver rivelato l'interesse nell'affare anche di Gruppi asiatici ed europei, ha illustrato l'importanza che già oggi hanno gli investimenti cinesi in Europa. «La Piattaforma logistica sarà probabilmente pronta entro l’anno, mentre stiamo risolvendo problemi di collegamento via treno e via strada» ha chiuso Petrucco.




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