PORTO VECCHIO DI
TRIESTE, CROCIERE,
MAXIYACHT E TURISMO:
PROGETTI DA FARE CONVIVERE PER DARE IL VIA
ALLO SVILUPPO DELL'AREA
«E' da un anno che ho ricevuto in consegna Porto Vecchio e
credo che sia un miracolo essere riusciti a fare partire i lavori per il
parcheggio in tempi così rapidi. Abbiamo creato un interesse incredibile
sull’area e adesso voglio creare un movimento d’opinione che dica: andiamo
avanti su questo megaprogetto, una grande opportunità per Trieste».
Il Sindaco
del capoluogo giuliano, Roberto Dipiazza, ha risposto ieri a chi nei giorni
scorsi lo ha attaccato accusandolo di non avere portato ancora risultati concreti
su quella che risulta una delle aree di riqualificazione urbana più estese,
oggi, a livello europeo.
L'occasione è stata fornita, ieri sera, da un
dibattito al Propeller Club Port of Trieste, dove si sono alternati, oltre al
Sindaco, Mario Sommariva (Segretario Generale dell'Autorità di Sistema
Portuale), Serena Cividin (imprenditrice triestina nel settore del turismo),
Paolo Spada (responsabile operativo dell'agenzia Samer & Co. Shipping) e
Stefano Nursi (Presidente provinciale Federazione Italiana Agenti Immobiliari
Professionali).
Il Sindaco Dipiazza ha elencato priorità e progetti già avviati
all'interno dell'area recentemente sdemanializzata – più di 60 ettari da
recuperare ad uso urbano - , dal Centro congressi al mercato del pesce,
passando per l'interesse di Fincantieri (marina turistico) e MSC (terminal
crociere), fino alla necessità di costituire una società ad hoc che si occupi
della vendita di magazzini e spazi a disposizione.
«L'Authority ha già fatto
passi importanti nella costituzione di un sistema – ha ricordato il Segretario
Generale Mario Sommariva – ma ora è importante che sia dato ordine al progetto.
Non voglio tirare il Sindaco per la giacchetta in modo che venga realizzato un
master plan, però...».
Lo stesso Sommariva ha poi evidenziato che da qui non si
torna più indietro, essendo avviata una fase che porterà al riuso di quel
territorio e ad uno sviluppo urbano per i quali certe discussioni non ci
saranno più. «Crociere e yacht non sono in contraddizione – ha concluso il
Segretario Generale - , si tratta di un turismo diverso, ma possono e devono
convivere. Senza dimenticare la tradizione cantieristica collegata ai
maxiyacht. Non eliminerei neanche la possibilità di avere attività di
manifattura all'interno del Porto Vecchio».
Della ricerca di un turismo altamente redditizio ha parlato Serena
Cividin, che ha portato all'attenzione della platea gli esempi di
riqualificazione legati a Liverpool ed Amburgo, dove le aree sono state rese
vitali grazie anche ad una completa integrazione con il tessuto urbano
esistente.
Paolo Spada, invece, ha regalato una fotografia completa del
fenomeno yachting nel Mediterraneo, ricordando che l'ospitare a Trieste una
simile attività potrebbe avere ricadute importanti in diversi settori
dell'economia cittadina: dall'immobiliare ai servizi, dalla cantieristica al
commercio. A Dicembre 2017 la flotta dei grandi yacht risulta pari a 5.185
unità, ma è ragionevole ritenere che nei prossimi 5 anni si possa raggiungere
il traguardo delle 6.000 unità. Il 70% circa di questi yacht oggi entra in
Mediterraneo e il 18,9% in Italia, dove le strutture sono concentrate
soprattutto sul versante tirrenico.
Di grande sviluppo del mercato grazie agli
acquisti da parte di compratori stranieri, ma soprattutto di enormi
potenzialità in ambito residenziale e turistico ha parlato invece Stefano Nursi
in rappresentanza degli agenti immobiliari che operano a Trieste e
dintorni.
«Sul Porto Vecchio va detto
che la realtà è stata molto complessa. Una realtà – ha ricordato il Presidente
del Propeller Club Port of Trieste,
Fabrizio Zerbini – strutturale, economica finanziaria e commerciale non sempre
nota e che si dovrebbe approfondire. Soprattutto per rispetto ai diversi
imprenditori che si sono impegnati provando ad investire senza che ci fossero o
che si potessero creare le condizioni per potere realizzare qualcosa. Oggi,
però, guardiamo avanti nella prospettiva di ricadute economiche ed
occupazionali per la città ed anche sul territorio regionale . Quali
opportunità scegliere tra quelle ascoltate stasera? Io direi tutte, perché sono
tutte interessanti, correlate e complementari. Il Porto commerciale, già in
forte crescita, ed il Porto Vecchio sul quale passare, quanto prima, alla fase
realizzativa sono due attività di fortissimo traino economico occupazionale e
sulle quali procedere avanti tutta».
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