domenica 17 settembre 2017

SHIP2SHORE SULLA RIFORMA BIS DEI PORTI


Riassume in modo puntuale e particolareggiato la Riforma della Riforma dei porti partendo dalla regolamentazione del lavoro portuale proposta legata principalmente al caso CULMV di Genova piuttosto che alle nomine nei comitati di gestione. Di questo, l'autore dell'articolo Andrea Moizo se ne occupa solo nella seconda parte del pezzo.

Citiamo solo alcuni brevi passaggi:





...il dicastero guidato da Graziano Delrio informava che il decreto legislativo in questione avrebbe integrato e corretto la riforma portuale dell’anno scorso, intervenendo soprattutto su tre filoni: classificazione dei porti, funzioni del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale in materia di governance del lavoro portuale, disciplina delle incompatibilità dei componenti il Comitato di Gestione.

...Il decreto dall’incerto destino, infatti, abroga il comma 15bis dell’articolo 17 della legge 84/94, il cosiddetto salvaCulmv (dal nome della compagnia che ne ha principalmente beneficiato dalla sua introduzione nel 2013): quello cioè che consentiva alle Autorità Portuali di destinare fino al 15% delle proprie entrate da tasse portuali al sostegno dei fornitori portuali di manodopera temporanea (gli articoli 17) in difficoltà economica, purché questi ultimi accettassero di ridurre gli organici del 5% l’anno per ogni anno di fruizione del beneficio.
Al posto di tale norma .... sarà sufficiente, infatti, il benestare del Mit e l’AdSP potrà (mediante “Piani Operativi di Intervento per il Lavoro Portuale”) foraggiare la formazione professionale, la riqualificazione, il sostegno al reddito in caso di prepensionamenti e la ricollocazione presso altri datori di lavoro

Resta da capire se e cosa andrà avanti, se davvero anche le misure sui Comitati di Gestione sono state impallinate. 

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