Questa mattina, come gli altri sabato mattina, stiamo aspettando nella posta elettronica il nuovo numero della Gazzetta Marittima. Per chi non lo avesse ancora letto vi proponiamo un editoriale del 7 settembre della stessa rivista. Buona lettura.
Presidenti curricula e
scommesse
7 settembre 2016
LIVORNO – Non ci
scherzeremo sopra, come chi ironizza che la caccia al tesoro è aperta ma si sa
già chi saranno i vincitori “là dove si puote ciò che si vuole”. Fatto sta che
il termine per inviare i curricula da parte degli aspiranti presidenti delle
AdSP (sistemi portuali) è scaduto domenica scorsa e il ministro si sarebbe
trovato poco più di duecento documenti da esaminare.
L’interrogativo vero è: ce
la faranno i nostri eroi del MIT ad esaminarli tutti entro il 20 del mese, cioè
in due settimane? Perché il ministro Delrio aveva promesso che avrebbe deciso
le nomine entro quella data: con grande sprezzo del pericolo, direi e forse
anche del ridicolo. Ma mai dire mai, specie se – come qualcuno sussurra – buona
parte delle decisioni sarebbe già stata presa nelle (poco) segrete stanze con i
presidenti delle Regioni.
I nomi? Nessuno degli
oltre 20 presidenti (o commissari) uscenti avrebbe rinunciato a rimettersi in
corsa. L’autostima, in questo settore, non è merce rara.
Pare che altrettanto
abbiano fatto quasi tutti i segretari generali delle Autorità portuali: sia gli
attuali, sia qualche ex. Siamo già a una cinquantina di curricula: ma sarebbe la
punta dell’iceberg. Le vere sorprese potrebbero venire dal settore manager,
pubblici e privati. Ce ne sono di eccellenti, piazzati in giro in società
logistiche, in terminals, anche al vertice di associazioni.
Tempo fa qualcuno
scherzava sulle esclusioni a priori in caso di anagrafe, come dire, un po’
avanzata: ma non risulta che tra i criteri forniti dal MIT ci siano sbarramenti
di questo tipo, tanto che alcuni dei Seniors, come il nostro ex presidente
livornese Giuliano Gallanti, sarebbe stato proposto da alcuni settori operativi
– malgrado sia nella terza età – anche per il porto di Genova, dove già face un
apprezzato lavoro. Solo fumo negli occhi, per mascherare un dicktat di
giovanilismo a tutti i costi?
Mesi fa, venivano
“sparati” sulla stampa nomi dati per certi: come quello di Paolo Signorini,
direttore della Regione Liguria che il governatore Toti avrebbe concordato con
Delrio.
Per Trieste ci sarebbe una specie di rivoluzione se non fosse
confermato Zeno D’Agostino (Serracchiani dixit).
Per Taranto davano confermato
Sergio Prete, anche perché le rogne sono tante.
Mistero su Civitavecchia: il
“gran rifiuto” di Pasqualino Monti per la conferma come commissario ha un po’
scompaginato le carte, ma il personaggio è tale che difficilmente – dicono in
Assoporti – potrà essere escluso, magari con il recupero in un altro porto.
A
Venezia parlano ancora oggi di Antonio Cancian al posto di Costa, il che
risolverebbe anche lo scontro con Trieste sulla grana del porto offshore.
Per
Livorno rimane in pole position Luciano Guerrieri, silenzioso ma efficiente
demiurgo di Piombino, non si sa bene però quanto appoggiato dal governatore
Rossi, che su certe cose va un po’ a corrente alternata. C’è anche la
candidatura di Luca Becce, bravo manager del TDT ed evidentemente gradito da
quegli operatori che puntano sulla piattaforma Europa: ma Becce è un
fedelissimo di Luigi Negri e solo se quest’ultimo decidesse di “liberarlo”
potrebbe essere considerato in corsa.
Andiamo avanti? Meglio di
no, rischiamo di inanellare altre previsioni sbagliate, e altre illusioni.
Siamo, come si dice in Toscana, alle porte con i sassi. E come disse lo spettro
di Cesare a Caio Bruto, ci rivedremo a Filippi: perché rimane su tutta
l’operazione l’ombra minacciosa dei ricorsi e delle eterne cavillose
schermaglie giuridiche all’italiana.
Antonio Fulvi
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