giovedì 15 settembre 2016

DILEMMA DEI PORTI - 2 CONCENTRAZIONE LINERS

Stato dell’arte nel trasporto container 

internazionale

Andando con ordine, credo si debbano, in primo luogo, sintetizzare i principali fenomeni che caratterizzano lo stato dello shipping internazionale in questa fase:






Concentrazione: nel settore container , che è oggetto in particolare di queste note, i primi tre liners ( Maersk, MSC e CMA-CGM ) detengono il 40% dei traffici. 

Analogamente, la concentrazione, si rileva anche nel settore del terminalismo portuale. Molti terminal portuali, peraltro, sono gestiti o partecipati direttamente dagli stessi armatori. In questo caso sono i primi 10 operatori a detenere il 40% del traffico. Le conseguenze della concentrazione sono eclatanti. 

Si pensi che ben 35 paesi costieri, nel mondo, sono serviti esclusivamente dai “ tre grandi”. Esiste, insomma, un problema di indipendenza e di democrazia. Sono lontani anni luce i tempi nei quali l’UNCTAD, a metà degli anni ’70, aveva emanato il codice di ripartizione del traffico marittimo fra gli Stati, riservando il 40%, rispettivamente, alle flotte di bandiera degli Stati importatore ed esportatore ed il 20% al mercato internazionale. 

E’chiaro che un simile assetto dei traffici è totalmente irrealistico rispetto all’evoluzione del commercio mondiale e del traffico container. Esiste tuttavia qualche soluzione intermedia fra l’immaginare il trasporto marittimo come una rete di relazioni bilaterali gestita da armatori “ di bandiera” ed un business globale in mano a tre soli soggetti.

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