Coincidenza ha voluto che ieri abbiamo pubblicato un post che partendo dalla vicenda dei Depositi Costieri Trieste poneva alla presidente della Regione Serracchiani tre domande specifiche sulla proposta di NO TAX AREA che aveva pubblicamente inviato al Presidente del Consiglio.
Nelle stesse ore, siamo venuti a saperlo poi, era in corso un incontro tra l'assessore regionale Peroni e il Commissario D'Agostino proprio per definire il quadro della proposta, come risulta evidente dal testo del comunicato stampa regionale a seguito dell'incontro. Di seguito vi riproponiamo le nostre tre domande e il comunicato regionale. Alla faccia delle coincidenze.
Presidente Serracchiani i punti franchi triestini sono commerciali ed industriali e la zona franca di Livigno è una zona franca di consumo, a quale tipo di zona franca corrisponde la sua NO TAX AREA ?
Presidente Serracchiani non sarà che il regolamento del Porto Franco Internazionale di Trieste contiene da subito tutte queste diverse possibilità ?
Non sarebbe male fare una verifica ?
ESAME DELL'IDEA "NO TAX AREA"
Trieste, 25 lug - L'idea
di istituire una "No tax area", ovvero uno spazio a regime di
fiscalità di vantaggio: questo il tema dell'incontro, oggi a Trieste, tra
l'assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni, e il
commissario straordinario dell'Autorità portuale triestina, Zeno D'Agostino.
"La Regione - spiega
Peroni - vuole esplorare e approfondire con l'Autorità portuale di Trieste
quali siano le opportunità di una convergenza tra le attuali prerogative
doganali, proprie del Porto franco, e un eventuale nuovo regime fiscale di vantaggio,
che risulterebbe particolarmente benefico non solo per la zona direttamente
interessata, ma per tutto il Sistema Regione, con ricadute positive per
l'indotto e per il gettito regionale complessivo".
L'ipotesi entra dunque in
una fase di valutazione, trovando il commissario straordinario dell'Autorità
portuale di Trieste "perfettamente in linea con questa richiesta".
Per D'Agostino, infatti, il collocamento di aree nelle quali i vantaggi fiscali
si aggiungerebbero alle peculiarità attuali del Porto di Trieste, ossia il
Porto franco internazionale con diversi punti dove si possono svolgere attività
industriali, sarebbe "il completamento perfetto della nostra voglia di
proporci al mercato internazionale".
La proposta, tuttavia,
deve tener conto delle rispettive competenze in capo alla Commissione europea e
allo Stato italiano. Perciò l'assessore Peroni sottolinea che l'Amministrazione
regionale si muove nel suo ruolo di Ente territoriale, al quale spetta, tra
l'altro, la regia delle politiche industriali, ai cui obiettivi sono
strettamente interconnesse le discipline fiscali di settore.
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