venerdì 20 maggio 2016

THE MEDITELEGRAPH : LA GUERRA DEI PORTI


ADRIATICO, SCOPPIA LA GUERRA DEI PORTI


Trieste - Galvanizzato dai risultati dell’intermodale e dalla medaglia consegnata dal ministro Delrio che ha definito Trieste hub di riferimento in Italia insieme a Genova, Zeno D’Agostino scatena la guerra dei porti dell’Adriatico.

Primo fendente del commissario diretto al collega Paolo Costa, davanti alla platea del locale Propeller: «Finora hanno millantato un sostegno istituzionale, governativo o comunitario che non c’è mai stato, nessun supporto strategico e non hanno nessuna integrazione dal punto di vista ferroviario». 

Non è l’unico siluro lanciato contro i vicini di casa. Perchè D’Agostino rincara la dose: «Prima di investire soldi pubblici su un’isola in mezzo al mare (il porto offshore di Venezia, ndr) vanno ottimizzate le manovre come stiamo facendo noi. A Venezia non hanno giustificazioni». 


«Capisco l’entusiasmo di Zeno D’agostino che, essendo arrivato da relativamente poco tempo, forse non ha ancora avuto il tempo di studiare abbastanza i mercati che l’Alto Adriatico serve». 

La risposta di Paolo Costa, presidente di Venezia è netta: «Rotteram con lo studio Panteia, dice che in Alto Adriatico non siamo capaci di realizzare volumi di traffico che rendano conveniente risalire l’Adriatico e che non siamo capaci di accogliere navi sufficientemente grandi. 

Vogliamo dar loro ragione o vogliamo smettere di seguire una strategia da “Polli di Renzo” in cui continuiamo a farci la guerra perdendo mercato e opportunità? O vinciamo assieme o perdiamo assieme». 

E ancora: «Capisco che Trieste voglia puntare tutto sulla ferrovia – anche perché il mercato raggiungibile via strada se l’è già lasciato prendere da Capodistria – ma asserire che il porto di Venezia debba smettere di crescere o di guardare al futuro è del tutto un non senso». 

Costa sottolinea i risultati dello scalo: nel quadrimestre Venezia ha segnato +40% sulle movimentazioni via ferrovia: «Ottimi collegamenti stradari e ferroviari già pronti e i treni totalmente intermodali per Rotterdam e Francoforte funzionano regolarmente ogni settimana, senza alcun bisogno di finanziamenti pubblici, dei quali invece gode Trieste. 

Spero invece che il mio collega Zeno d’Agostino si riallinei sull’interesse italiano ed europeo prima che su quello locale e smetta di seguire una logica meramente campanilista che avrà il solo merito di regalare ai porti del Nord Europa tutti i nostri mercati».


da AFFARI&FINANZA di REPUBBLICA del 12 febbraio 2015




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