martedì 12 maggio 2015

ZONA FRANCA A VENEZIA - CONVEGNO OGGI 12 MAGGIO 2015

SEMINARIO IN MATERIA DOGANALE:

"IL CODICE DOGANALE EUROPEO E ZONE FRANCHE" VENEZIA MESTRE, MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

Si terrà domani 12 maggio a Venezia Mestre, con orario 10.00 - 13.00, nell'ambito delle attività di collaborazione tra l'Agenzia e l'Università degli Studi Cà Foscari, presso il Campus Scientifico della stessa, in via Torino 155, un seminario dal titolo: "Il codice doganale europeo e zone franche".

L'incontro integra le attività didattiche del Master di I livello in commercio, fiscalità ed arbitrato internazionale (IBATAX), giunto alla sua seconda edizione.

Apriranno i lavori Michele Bugliesi (Magnifico Rettore, Università Cà Foscari di Venezia), Paolo Costa (Presidente Autorità Portuale Venezia), Enrico Marchi (Presidente Gruppo SAVE SpA), Paolo Maria Chersevani (Presidente Ordine Avvocati di Venezia) e Monica Billio (Direttore del Dipartimento di Economia- Università Cà Foscari di Venezia).


Seguiranno gli interventi di Fabrizio Marrella (Direttore del Master IBATAX - Università Cà Foscari di Venezia) sul codice doganale e contratti internazionali; Sandra Primiceri (Direzione Interregionale delle dogane e dei monopoli per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia)sulla zona franca; Loris Tosi (professore ordinario di Diritto Tributario - Università cà Foscari di Venezia) e Antonio Viotto (professore associato di Diritto Tributario - Università Cà Foscari di Venezia)sulla zona franca e fiscalità e Silvia Moretto (Amministratore delegato D.B. Group SpA) sulla zona franca come opportunità dettata dall'esperienza.


Le conclusioni saranno affidate a Felice Casson (Senatore, Relatore sulla Legge speciale per Venezia), mentre chiuderà i lavori Maurizio Montemagno (Direttore Interregionale delle dogane per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia).

DI SEGUITO IL DOCUMENTO DI PRESENTAZIONE DEL SEMINARIO

Una Zona franca a Venezia, driver della ripresa 

economica italiana

Fabrizio Marrella
(Avv. Prof. di Diritto internazionale, Università Cà Foscari Venezia)

Una zona franca consiste in una parte o zona del territorio di uno Stato, normalmente in prossimità di un porto o di un aeroporto in cui il regime fiscale e doganale ordinario vengono appositamente derogati al fine di consentire lo svolgimento di attività economiche.
Ciò che distingue una zona franca è la vocazione all’esportazione della produzione industriale. Tale è la ragione per cui esse sono particolarmente numerose nei Paesi in via di sviluppo, i quali attraverso la previsione di una serie di agevolazioni fiscali e doganali (esenzione dal pagamento di imposte, incentivi..) favoriscono la delocalizzazione di imprese per lo più occidentali per la lavorazione di merci destinate all’esportazione.
In concreto, i benefici ritraibili dall’istituzione di una zona franca consistono principalmente nella semplificazione delle formalità doganali; nella possibilità di effettuare lavorazioni sulle merci senza pagare dazi doganali; nella possibilità di esportare o riesportare le merci verso Stati extra UE direttamente dall’Italia.

In Cina troviamo le: Special Economic Zone (S.E.Z. es. quella di  Xiamen, Shantow, Shenzen) oppure Economic and Tecnologic Development Zone (E.T.D.Z.) o Free Zone come Pudong a Shangai e Tianjin; nel Pakistan e in Thailandia si chiamano Export Processing Zone; ad Hong Kong si identificano come Industrial Estate; in Malesia, Corea, India e Emirati Arabi, come Free Trade Zone(FTZ); in Indonesia “Bonded Warehouse”; in Africa Export Processing Zone (Epz); in Messico Maquilladoras .

Queste aree speciali, generalmente in prossimità di porti e/o aeroporti, si caratterizzano per essere parti del territorio di uno Stato in cui la normativa doganale e/o fiscale non si applica integralmente e in cui è, di solito, esclusa, la possibilità, per le persone fisiche, di poter risiedere.

Offrono esenzioni totali o parziali dal pagamento dei prelievi fiscali in genere, tasse, IVA, incentivi fiscali,  facilitazioni bancarie e finanziarie (libertà di esportare i capitali realizzati), costi bassi dei prodotti energetici utilizzati nei cicli produttivi .

Le merci vengono introdotte nelle zone franche senza assolvere particolari formalità doganali, non sono assoggettate al versamento di dazi, possono essere lavorate, trasformate, manipolate e depositate senza che su di esse venga effettuato alcun controllo da parte dell’Autorità doganale.

Di recente istituzione è un punto franco a Venezia destinato allo stoccaggio di merce terza senza assolvimento dei dazi doganali e di qualsiasi altro prelievo fiscale per il periodo della permanenza all’interno della ZF.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale (1) del 22 marzo 2013, è stato autorizzato lo spostamento e l'ingrandimento all'interno dell'ambito portuale a Marghera del punto franco del porto di Venezia. Si tratta, oggi, così dispone l’art.1 del predetto decreto, di un’area, “individuata all'interno degli spazi doganali del Porto commerciale di Marghera, avente una superficie  complessiva  di  circa  8.080  metri quadrati, che si colloca tra l'attuale varco d'accesso al  Porto-Molo A  e  la  rotatoria  situata  nelle  aree  comuni,   confinante,   in particolare:

    a) a nord, con le aree demaniali destinate a parcheggio automezzi confinanti con via dell'Azoto;
    b) ad est, con le  aree  comuni  interne  al  porto  destinate  a viabilita' e con la prosecuzione di  via  del  Commercio  nel  tratto compreso tra il varco d'accesso molo A e la rotatoria presente  nelle aree comuni interne al porto;
    c) ad ovest con via dell'Azoto, con il  nuovo  varco  doganale  e l'area demaniale destinata  alla  viabilita'  pubblica  d'accesso  al porto;
    d) a sud con le aree  comuni  interne  al  porto  destinate  alla viabilita' e, in particolare, occupate da rotatoria stradale”.

All’interno di detto punto franco possono essere introdotte merci comunitarie al fine di beneficiare delle norme UE che prevedono le restituzioni all’esportazione o il rimborso dei dazi all’importazione a condizione che siano rispettati le altre prescrizioni previste dai relativi regolamenti.

Ci sono, poi, per alcuni territori italiani, norme in materia di Zona Franca Urbana. L'idea alla base dell’istituzione di una Zona Franca Urbana è quella di recuperare, senza stravolgimenti, i tratti tipicamente "industriali" dei luoghi, e di dare un nuovo impulso allo sviluppo dell'economia del territorio. L'intervento fa leva sulle politiche territoriali e di valorizzazione delle risorse e dell'attrezzatura "civile" locale. Pertanto, anche la zona franca urbana rappresenta un importante strumento in grado di stimolare lo sviluppo di nuova imprenditorialità nel campo culturale, diportistico, della ricerca e dell'alta formazione, della nautica e dell’aeronautica, delle tecnologie ambientali. Tutto ciò, se adeguatamente regolato, porterà al rilancio del Nord est dell’Italia e quindi del resto del Paese ridando centralità a Marghera nell’era post industriale.

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