La stampa locale ,
nazionale ed internazionale si è occupata ultimamente del fermo del tram di
Opicina, attrazione turistica della città.
Sulle cause dei recenti
incidenti che hanno interrotto per tempi prolungati l'erogazione del servizio
di trasporto pubblico, pur non avendo titoli per dissertare, molti si sono
cimentati a fare diagnosi e proporre soluzioni.
Questa linea storica è radicata nella vita dei cittadini di Trieste e
rappresenta il cordone ombelicale tra la città attuale e il suo passato.
Sorprende che non emerga
cosa realmente compromette la continuità dell'esercizio e una chiara
indicazione degli interventi necessari alla linea per la sua complessità:
trasporto su ferro e a fune, che richiede specifiche competenze e risorse
finanziarie adeguate sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria
dell'infrastruttura e del parco rotabile.
Abbiamo applicato il metodo delle domande di FAQTRIESTE per evidenziare dove sta il problema, come sia stato originato e il permanere di una mancata seria iniziativa volta a risolvere definitivamente le problematiche connesse all'esercizio della linea tramviaria.
INTERVISTA AGLI ESPERTI :
Prima di iniziare a seguire i soldi dei finanziamenti
chiariamo di chi è la proprietà del tram Trieste – Opicina ?
La linea è di proprietà
comunale affidata alla gestione come servizio di trasporto pubblico alla
Trieste Trasporti. Pertanto tutto quello che serve a mantenere in efficienza
l'infrastruttura grava come costi sul bilancio comunale. Va ricordato che
trattandosi di impianto con caratteristiche ferroviarie e allo stesso tempo a
fune, necessita di onerose verifiche periodiche e relative certificazioni, al
fine di garantire l'esercizio in sicurezza per gli utenti e gli addetti alla
guida.
Il Comune di Trieste si occupa quindi del tram dal
punto di vista ….?
Il comune di Trieste non
dispone di un apposito ufficio per la gestione di questa linea, tratta tutti i
problemi connessi al suo esercizio in qualità di azionista di maggioranza della
SpA e delega alla Trieste Trasporti tutti i compiti inerenti la gestione della
linea, riservandosi verifiche solo per quanto concerne la parte amministrativa.
Ne deriva che in caso di incidenti, come quelli che si sono verificati, e
necessità di manutenzione straordinaria o di investimenti, le risorse
finanziarie non sono facilmente reperibili nel bilancio comunale, posto che
l'Ente non ha le competenze professionali al suo interno per programmare e
definire puntualmente le esigenze della linea.
Chi sono quindi coloro che si occupano della parte
tecnica ?
Si supplisce a questa
carenza con l'apporto dei tecnici della Trieste Trasporti o con particolari
incarichi esterni. L'azienda di trasporto pubblico, a seguito della dismissione
nel lontano 1969 di tutte le linee tramviarie, ha nel tempo migliorato la sua
competenza nel trasporto su gomma, relegando l'unica linea su ferro a
marginalità e in alcuni momenti ipotizzando la sua chiusura , potenziando
invece le linee su gomma concorrenti ed alternative al tram.
L’origine del problema
risiede quindi nel contratto di affidamento alla Trieste Trasporti
S.p.A.?
La grande occasione
mancata è stata quando il Comune di Trieste per ottenere i finanziamenti residui del
progetto Stream (la linea sperimentale di un filobus in via Mazzini) ha ripreso
il sedime, l'infrastruttura e il materiale rotabile che costituiscono la linea
2, conferita precedentemente alla piena disponibilità patrimoniale della
costituenda Trieste Trasporti, che da società a totale capitale pubblico è
divenuta una SpA, in cui il pubblico mantiene il 60 % di partecipazione,
suddiviso in 52% Comune di Trieste 8% gli altri 5 Comuni). Questa decisione ha
fatto si che nel 2000 al momento della predisposizione della prima gara per l'affidamento della gestione del
trasporto pubblico in Regione FVG, il tram come linea è stato considerato solo
per conteggio dei Km da assegnare all'unità di gestione ma non per accedere ai
finanziamenti per il rinnovo del parco mezzi e dell'infrastruttura.
Mi stai dicendo che c’è un trattamento di contributi
finanziari diverso tra trasporto urbano, extraurbano e un tram storico come
quello di Opicina ?
Mentre il trasporto su
gomma accede a consistenti finanziamenti che consentono un'età media degli
autobus circolanti pari a 4 anni, le vetture del tram continuano ad accumulare
un'anzianità di servizio, che per quanto si siano fatti consistenti interventi,
non le può equiparare ad un confort di viaggio corrispondente ai giorni nostri.
Va ricordato inoltre che il trasporto pubblico nella Provincia di Trieste è
prevalentemente urbano e il costo d'esercizio sostenuto per ogni Km percorso è
diverso e più oneroso di quello extraurbano che caratterizza l'esercizio nelle
altre tre Province, ma di fatto nel riparto dei fondi regionali a sostegno del
trasporto pubblico l'extraurbano vale per tutte e quattro ex Province; il tram
quindi rappresenta un'anomalia in più di cui non si tiene minimamente conto.
Esiste la proposta di farne solo un attrazione a
servizio dei turisti e quindi di farlo viaggiare a orari ridotti. Che te ne
sembra come opzione di risparmio ?
Il discutere che il tram
per supplire ai costi d'esercizio deve diventare solo in certe fasce orarie un
richiamo turistico, nega di fatto la ragion d'essere del mezzo il cui uso a
servizio pubblico è fondamentale per consentire l'accesso a zone urbane
altrimenti non raggiungibili. Pensare la linea del tram solo come un richiamo
per il tempo libero al pari di un trenino da Luna Park non è sostenibile dal
punto di gestione finanziaria in quanto le spese da affrontare tra manutenzione
ordinaria, straordinaria e certificazioni rimarebbero le stesse senza alcuna
economia di scala e si verificherebbe quello che succede ora sospensione della
linea in attesa di reperire da altre fonti le risorse necessarie, non
ricavabili dall'esercizio.
Il permanere di questo
servizio in capo a Trieste Trasporti comporta anche per la stessa un onere che
si accentua nel momento in cui la linea è sospesa. Il personale infatti
impiegato alla conduzione dei mezzi e quello alla manutenzione della linea non
è facilmente utilizzabile ad altre mansioni e il risparmio dovuto ai percorsi
sospesi in termini di km va a beneficio di altre percorrenze dei mezzi su
gomma.
Ci viene detto che esiste un servizio di taxi per
garantire il servizio pubblico nelle zone che gli autobus sostitutivi del tram
sospeso non riescono a raggiungere .
Sì esiste un servizio
sostitutivo a chiamata ma poco pubblicizzato e conosciuto per cui l'effettivo
contributo a supplire la mancanza del tram e l'accesso a quelle zone che solo
il suo tramite si possono raggiungere è del tutto inefficace.
Il tram in questione è uno spreco o una risorsa ?
Essendo questa l'unica
linea rimasta su ferro, per il valore che essa rappresenta non solo come
particolare scelta tecnologica fatta oltre un secolo fa, ma soprattutto per il
modesto impatto ambientale, va tutelata e caso mai ripensata non solo in
termini di conservazione per quanto riguarda l'infrastruttura ma per un
completo rinnovo del parco rotabile ed un eventuale miglioramento del
percorso nell'attraversamento nelle zone
non urbanizzate, una pulizia e costante manutenzione del verde adiacente alla
linea per consentire la vista sul golfo, e la possibilità di interconnettere
alcuni luoghi (p.zza Goldoni, L.go Barriera) per favorire l'interscambio con la
rete e i capolinea di altre linee di trasporto pubblico.
Quali sono le prospettive concrete oltre alla continua
polemica tra Comune e Trieste Trasporti ?
Posto che è in corso la
verifica dell'esito della gara per l'affido del trasporto pubblico in Regione
per i prossimi 10 anni, e che il gestore sarà unico, anche se organizzato per
ambiti provinciali, nulla cambierà in termini di regime patrimoniale e di gestione
della linea, rimanendo invariate quindi le condizioni che rendono il tram esposto a periodiche necessità finanziarie che lo renderanno vulnerabile per
la continuità dell'esercizio qualora non si reperiscano le risorse per gli
investimenti atti a garantire la sua funzione.
Ci sono città come Milano e Roma dove continuano a
sferragliare i tram, qual è il futuro di questo mezzo di trasporto ?
Fermiamo il ragionamento
sull’esistente in città e sulle sue opportunità altrimenti allarghiamo troppo
il discorso. Il tram Trieste Opicina è adatto ad essere una comoda entrata in
città risolvendo alcuni problemi di mobilità tra altipiano e città e anche un
valido ingresso per chi arriva da fuori Trieste. Imparando da altre città, come
ad esempio Dublino, si potrebbero utilizzare i parcheggi nell’area di partenza
da Opicina e raggiungere il centro cittadino in tutta comodità con alcuni
accorgimenti. Ad esempio depositi bagagli con chiavi nella stazioncina di
piazza Oberdan.
Ci sono casi simili in Regione FVG ? Come sono stati
affrontati ?
C'è un'analogia con un
altra linea di trasporto pubblico in Regione la Cividale Udine, chiusa tempo fa in quanto pur assolvendo un
prezioso servizio pubblico i ricavi non coprivano i costi d'esercizio, ma che è
stata rilevata dalla Regione ed è tornata in funzione. Tale precedente potrebbe
essere di riferimento da parte degli Amministratori locali per richiedere alla Regione, come apparso dai giornali,
non uno specifico finanziamento una tantum al tram di Opcina,
ma l'impegno affinchè si creino le condizioni del suo passaggio all'Azienda che
gestisce il servizio in modo che pure
per questa infrastruttura e parco rotabile , valgano le clausole per il
servizio su gomma.
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