martedì 21 novembre 2017

FERMO TRAM TRIESTE - OPICINA

TRAM DI OPICINA FERMO : APPLICHIAMO IL METODO DELLE DOMANDE DI FAQTRIESTE












La stampa locale , nazionale ed internazionale si è occupata ultimamente del fermo del tram di Opicina, attrazione turistica della città.

Sulle cause dei recenti incidenti che hanno interrotto per tempi prolungati l'erogazione del servizio di trasporto pubblico, pur non avendo titoli per dissertare, molti si sono cimentati a fare  diagnosi e proporre soluzioni. Questa linea storica è radicata nella vita dei cittadini di Trieste e rappresenta il cordone ombelicale tra la città attuale e il suo passato.

Sorprende che non emerga cosa realmente compromette la continuità dell'esercizio e una chiara indicazione degli interventi necessari alla linea per la sua complessità: trasporto su ferro e a fune, che richiede specifiche competenze e risorse finanziarie adeguate sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria dell'infrastruttura e del parco rotabile.


Abbiamo applicato il metodo delle domande di FAQTRIESTE per evidenziare dove sta il problema, come sia stato originato e il permanere di una mancata seria iniziativa volta a risolvere definitivamente le problematiche connesse all'esercizio della linea tramviaria.

INTERVISTA AGLI ESPERTI :

Prima di iniziare a seguire i soldi dei finanziamenti chiariamo di chi è la proprietà del tram Trieste – Opicina ?
La linea è di proprietà comunale affidata alla gestione come servizio di trasporto pubblico alla Trieste Trasporti. Pertanto tutto quello che serve a mantenere in efficienza l'infrastruttura grava come costi sul bilancio comunale. Va ricordato che trattandosi di impianto con caratteristiche ferroviarie e allo stesso tempo a fune, necessita di onerose verifiche periodiche e relative certificazioni, al fine di garantire l'esercizio in sicurezza per gli utenti e gli addetti alla guida.

Il Comune di Trieste si occupa quindi del tram dal punto di vista ….?
Il comune di Trieste non dispone di un apposito ufficio per la gestione di questa linea, tratta tutti i problemi connessi al suo esercizio in qualità di azionista di maggioranza della SpA e delega alla Trieste Trasporti tutti i compiti inerenti la gestione della linea, riservandosi verifiche solo per quanto concerne la parte amministrativa. Ne deriva che in caso di incidenti, come quelli che si sono verificati, e necessità di manutenzione straordinaria o di investimenti, le risorse finanziarie non sono facilmente reperibili nel bilancio comunale, posto che l'Ente non ha le competenze professionali al suo interno per programmare e definire puntualmente le esigenze della linea.




Chi sono quindi coloro che si occupano della parte tecnica ?
Si supplisce a questa carenza con l'apporto dei tecnici della Trieste Trasporti o con particolari incarichi esterni. L'azienda di trasporto pubblico, a seguito della dismissione nel lontano 1969 di tutte le linee tramviarie, ha nel tempo migliorato la sua competenza nel trasporto su gomma, relegando l'unica linea su ferro a marginalità e in alcuni momenti ipotizzando la sua chiusura , potenziando invece le linee su gomma concorrenti ed alternative al tram.

L’origine del problema  risiede quindi nel contratto di affidamento alla Trieste Trasporti S.p.A.?
La grande occasione mancata è stata quando il Comune di Trieste  per ottenere i finanziamenti residui del progetto Stream (la linea sperimentale di un filobus in via Mazzini) ha ripreso il sedime, l'infrastruttura e il materiale rotabile che costituiscono la linea 2, conferita precedentemente alla piena disponibilità patrimoniale della costituenda Trieste Trasporti, che da società a totale capitale pubblico è divenuta una SpA, in cui il pubblico mantiene il 60 % di partecipazione, suddiviso in 52% Comune di Trieste 8% gli altri 5 Comuni). Questa decisione ha fatto si che nel 2000 al momento della predisposizione della prima gara  per l'affidamento della gestione del trasporto pubblico in Regione FVG, il tram come linea è stato considerato solo per conteggio dei Km da assegnare all'unità di gestione ma non per accedere ai finanziamenti per il rinnovo del parco mezzi e dell'infrastruttura.
Mi stai dicendo che c’è un trattamento di contributi finanziari diverso tra trasporto urbano, extraurbano e un tram storico come quello di Opicina ?
Mentre il trasporto su gomma accede a consistenti finanziamenti che consentono un'età media degli autobus circolanti pari a 4 anni, le vetture del tram continuano ad accumulare un'anzianità di servizio, che per quanto si siano fatti consistenti interventi, non le può equiparare ad un confort di viaggio corrispondente ai giorni nostri. Va ricordato inoltre che il trasporto pubblico nella Provincia di Trieste è prevalentemente urbano e il costo d'esercizio sostenuto per ogni Km percorso è diverso e più oneroso di quello extraurbano che caratterizza l'esercizio nelle altre tre Province, ma di fatto nel riparto dei fondi regionali a sostegno del trasporto pubblico l'extraurbano vale per tutte e quattro ex Province; il tram quindi rappresenta un'anomalia in più di cui non si tiene minimamente conto.

Esiste la proposta di farne solo un attrazione a servizio dei turisti e quindi di farlo viaggiare a orari ridotti. Che te ne sembra come opzione di risparmio ?
Il discutere che il tram per supplire ai costi d'esercizio deve diventare solo in certe fasce orarie un richiamo turistico, nega di fatto la ragion d'essere del mezzo il cui uso a servizio pubblico è fondamentale per consentire l'accesso a zone urbane altrimenti non raggiungibili. Pensare la linea del tram solo come un richiamo per il tempo libero al pari di un trenino da Luna Park non è sostenibile dal punto di gestione finanziaria in quanto le spese da affrontare tra manutenzione ordinaria, straordinaria e certificazioni rimarebbero le stesse senza alcuna economia di scala e si verificherebbe quello che succede ora sospensione della linea in attesa di reperire da altre fonti le risorse necessarie, non ricavabili dall'esercizio.
Il permanere di questo servizio in capo a Trieste Trasporti comporta anche per la stessa un onere che si accentua nel momento in cui la linea è sospesa. Il personale infatti impiegato alla conduzione dei mezzi e quello alla manutenzione della linea non è facilmente utilizzabile ad altre mansioni e il risparmio dovuto ai percorsi sospesi in termini di km va a beneficio di altre percorrenze dei mezzi su gomma.
Ci viene detto che esiste un servizio di taxi per garantire il servizio pubblico nelle zone che gli autobus sostitutivi del tram sospeso non riescono a raggiungere .
Sì esiste un servizio sostitutivo a chiamata ma poco pubblicizzato e conosciuto per cui l'effettivo contributo a supplire la mancanza del tram e l'accesso a quelle zone che solo il suo tramite si possono raggiungere è del tutto inefficace.

Il tram in questione è uno spreco o una risorsa ?
Essendo questa l'unica linea rimasta su ferro, per il valore che essa rappresenta non solo come particolare scelta tecnologica fatta oltre un secolo fa, ma soprattutto per il modesto impatto ambientale, va tutelata e caso mai ripensata non solo in termini di conservazione per quanto riguarda l'infrastruttura ma per un completo rinnovo del parco rotabile ed un eventuale miglioramento del percorso  nell'attraversamento nelle zone non urbanizzate, una pulizia e costante manutenzione del verde adiacente alla linea per consentire la vista sul golfo, e la possibilità di interconnettere alcuni luoghi (p.zza Goldoni, L.go Barriera) per favorire l'interscambio con la rete e i capolinea di altre linee di trasporto pubblico.
Quali sono le prospettive concrete oltre alla continua polemica tra Comune e Trieste Trasporti ?
Posto che è in corso la verifica dell'esito della gara per l'affido del trasporto pubblico in Regione per i prossimi 10 anni, e che il gestore sarà unico, anche se organizzato per ambiti provinciali, nulla cambierà in termini di regime patrimoniale e di gestione della linea, rimanendo invariate quindi le condizioni che rendono il tram  esposto a periodiche necessità  finanziarie che lo renderanno vulnerabile per la continuità dell'esercizio qualora non si reperiscano le risorse per gli investimenti atti a garantire la sua funzione.

Ci sono città come Milano e Roma dove continuano a sferragliare i tram, qual è il futuro di questo mezzo di trasporto ?
Fermiamo il ragionamento sull’esistente in città e sulle sue opportunità altrimenti allarghiamo troppo il discorso. Il tram Trieste Opicina è adatto ad essere una comoda entrata in città risolvendo alcuni problemi di mobilità tra altipiano e città e anche un valido ingresso per chi arriva da fuori Trieste. Imparando da altre città, come ad esempio Dublino, si potrebbero utilizzare i parcheggi nell’area di partenza da Opicina e raggiungere il centro cittadino in tutta comodità con alcuni accorgimenti. Ad esempio depositi bagagli con chiavi nella stazioncina di piazza Oberdan.
Ci sono casi simili in Regione FVG ?  Come sono stati affrontati ?
C'è un'analogia con un altra linea di trasporto pubblico in Regione la Cividale Udine,  chiusa tempo fa in quanto pur assolvendo un prezioso servizio pubblico i ricavi non coprivano i costi d'esercizio, ma che è stata rilevata dalla Regione ed è tornata in funzione. Tale precedente potrebbe essere di riferimento da parte degli Amministratori locali per richiedere  alla Regione, come apparso dai giornali, non  uno specifico  finanziamento una tantum al tram di Opcina, ma l'impegno affinchè si creino le condizioni del suo passaggio all'Azienda che gestisce il servizio in modo che  pure per questa infrastruttura e parco rotabile , valgano le clausole per il servizio su gomma.



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