TRIESTE – Sull’assemblea
tenuta di recente dal Coordinamento Lavoratori portuali di Trieste, il
notiziario on line FAQ triestino, sempre molto attento alle problematiche dello
shipping, ha pubblicato un resoconto non privo di spunti polemici sulla cortina
di silenzio che nei media locali ha accompagnato l’incontro. Ne riportiamo la
parte centrale, che a nostro parere merita un’analisi anche a livello
nazionale, trattando i temi dell’organizzazione del lavoro anche con interventi
significativi di D’Agostino e Bologna.
Antonio Fulvi
direttore Gazzetta Marittima
“Nessun imbarazzo per
Stefano Puzzer – scrive FAQ Trieste – che a nome del CLPT rivendica a tutti i
lavoratori portuali il merito dei risultati ottenuti, il Decreto Attuativo
dell’Allegato VIII è uno di questi. Stefano nel suo intervento ha detto che non
sono interessati a rivendicare medaglie o meriti e che lasciano ad altri questa
gara a ricercare riconoscimenti: che i risultati di questi due anni sono frutto
di un lavoro di squadra di diversi soggetti in cui i lavoratori portuali hanno
svolto egregiamente il loro ruolo. E partendo dalla sua esperienza ha
sottolineato che nel tempo c’è stato un cambiamento ad esempio nel rapporto con
le altre organizzazioni sindacali che ha portato dalle polemiche iniziali ad
una collaborazione e partecipazione agli stessi tavoli di confronto.
E’ poi
passato ad elencare i prossimi nodi che quelli del Coordinamento hanno in
agenda e che hanno a che fare con l’organizzazione del lavoro portuale, la
sicurezza e la necessaria formazione professionale.
“Sulla scia del suo
intervento si è inserito l’avvocato Nicola Sponza che ha fornito all’assemblea
un assaggio delle potenzialità e delle particolarità che la situazione
giuridica del Porto Franco Internazionale di Trieste comprende e rende lo scalo
triestino unico nel panorama mondiale da questo punto di vista.
“Nessun imbarazzo da
segnalare per il presidente dell’AdSP D’Agostino che ha illustrato,
nell’attenzione generale, i passaggi e i risultati nei due anni trascorsi dal
precedente convegno organizzato dal CLPT. Tutto l’intervento del presidente
D’Agostino ha avuto una impostazione “laica”, libero da giudizi e rimpianti
sulle scelte mancate o sbagliate del passato ma tutto concentrato a disegnare
uno sviluppo credibile e concreto per il porto, i traffici marittimi e
ferroviari, la valorizzazione della zona franca e dell’EZIT.
“Una “lezione” sul Porto
franco ricca di esempi ed estremamente chiara nei vari snodi del ragionamento.
A completare il quadro con
riferimenti allo stato del lavoro portuale in particolare e della logistica più
in generale è stato l’intervento del professor Sergio Bologna. Intervento
schematico in tre parti: i conflitti sul lavoro e le mobilitazioni nella logistica
– i tre (?) tentativi della Unione Europea di disciplinare malamente il lavoro
nella logistica e nei porti – alcuni apprezzamenti sulla riforma dei porti
varata dal ministro Delrio che ha segnato un momento di svolta e di attenzione
reale per il settore”.
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